Gli studenti di una università del Regno Unito chiedono che la parola “nero” venga bandita da lezioni e libri di testo
Dicono che le parole con connotazioni negative dovrebbero essere abolite a causa del movimento Black Lives Matter.

Gli studenti dell’Università di Manchester hanno chiesto che la parola “nero”, quando usata come espressione negativa come la parola “ricatto” (blackmail in inglese), sia vietata perché è “divisiva”.
Sì davvero.
La denuncia è stata motivata da uno studio universitario su questioni riguardanti il personale e la facoltà di neri, asiatici e minoranze etniche (BAME).
Citando le preoccupazioni delle persone di colore, il rapporto osservava che c’erano “preoccupazioni linguistiche sul fatto che “nero” fosse associato a espressioni negative” come “ricatto” e “pecora nera”.
Dopo che il rapporto ha etichettato l’uso di parole che includevano “nero”, il sindacato studentesco dell’università ha chiesto che “qualsiasi altro uso della parola ‘nero’ come aggettivo per esprimere connotazioni negative” dovrebbe essere vietato negli articoli di ricerca, diapositive di lezioni e libri pubblicati da professori.
Gli studenti hanno affermato che tali parole erano basate su una “storia coloniale” e dovrebbero essere abolite alla luce del movimento Black Lives Matter.
Tuttavia, il lessicografo Jonathon Green ha sottolineato che tali affermazioni erano completamente errate dato che l’ambiente di sfondo della “politica dell’identità” “semplicemente non era presente al momento della coniatura dei termini”.
Come in America, molti studenti sono stati indottrinati a credere che uno degli scopi principali per andare all’università sia fare pressioni per vietare la liberta` di parola.

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Pubblicato il 1 dicembre 2020, in Uncategorized con tag Black lives matter, blm, Censura, divisione, Illuminati, liberta` di parola, nero, Nwo, Universita` inglese. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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