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Francia: Rilevato Iodio Radioattivo nell’acqua piovana e nel latte
Pubblicato da neovitruvian
Dopo che la nube radioattiva, fuoriuscita dalla centrale danneggiata di Fukushima, ha raggiunto l’Europa la settimana scorsa, le autorità francesi hanno trovato iodio radioattivo -131 nell’acqua piovana e nel latte.
Il CRIIRAD, un organismo indipendente di ricerca sulla radioattività, ha dichiarato di aver rilevato delle dosi di iodio radioattivo-131 nell’acqua piovana nel sud-est della Francia.
Un campione analizzato il 28 marzo ha mostrato livelli di radioattività di 8,5 becquerel.
In dei test paralleli, l’Istituto francese per la protezione radiologica e la sicurezza nucleare (IRSN), l’ente pubblico nazionale che si occupa del monitoraggio dei rischi nucleari e radiologici, ha trovato iodio 131 nel latte.
Secondo l’istituto, le concentrazioni di un campione prelevato il 25 marzo hanno mostrato livelli inferiori a 0,11 becquerel per litro.
In tempi normali, nessuna traccia di iodio-131 dovrebbe essere rilevabile nell’acqua piovana o nel latte.
EFFETTO CUMULATIVO
I tassi rilevati vengono considerati estremamente bassi – in particolare rispetto ai tassi osservati dopo Chernobyl nel 1986 – le autorità hanno sottolineato che non vi è alcun motivo di panico.
Tuttavia, secondo il CRIIRAD, la contaminazione dell’aria, e di conseguenza dell’acqua piovana, continuerà per almeno le prossime due settimane.
L’organismo indipendente ha osservato che il fallout radioattivo di iodio-131 può raggiungere diverse centinaia di becquerel per metro quadrato – o anche espandersi per qualche migliaio di metri quadrati in caso di condizioni meteorologiche avverse.
Gli spinaci, le insalate e gli altri ortaggi coltivati su superfici di grandi dimensioni sono prodotti alimentari da considerarsi particolarmente sensibili alla contaminazione da iodio-131, se vengono coltivati all’esterno ed esposti alla pioggia.
La contaminazione indiretta del latte, in particolare, si verifica normalmente in un paio di giorni se le vacche sono state fuori a brucare l’erba, osserva il CRIIRAD.
Il fatto che l’IRSN abbia trovato iodio-131 in un campione di latte prelevato in data 25 marzo indica che il fallout radioattivo raggiunse l’Europa, almeno dal 23 marzo.
Lo Iodio Radioattivo -131 è particolarmente tossico se assorbito dalla tiroide, dove si satura e porta ad un aumento del rischio di cancro.
LA RISPOSTA DELL’UE
Quando contattata dall’EurActiv la European Food Safety Authority ha sottolineato che l’agenzia non è coinvolta nella misurazione della radioattività, ma resta vigile e pronta a fornire assistenza tecnica, se richiesto.
Il dipartimento della Commissione europea per l’energia, con il sostegno del Centro Comune di Ricerca dell’Unione europea, sta coordinando la risposta dell’esecutivo dell’Ue al’allarme.
Il dipartimento dell’energia è anche responsabile per quanto riguarda la legislazione concernente ai livelli radioattivi negli alimenti e per l’introduzione, se necessario, di una clausola che imponga i test sulla radioattività dei cibi.
Il 25 marzo, a seguito delle prove per cui la catena alimentare giapponese venne colpita dalle radiazioni di Fukushima, l’UE decise di rafforzare i controlli sulle importazioni dei prodotti alimentari e sui mangimi provenienti da talune regioni del Giappone.
I Verdi nella nota del Parlamento europeo che fissa i limiti per i livelli massimi di radiazioni consentiti nei prodotti alimentari importati sottolineano come essi, siano “molto meno rigidi” rispetto ai limiti che il Giappone sta applicando per il consumo interno. Chiedono l’abbassamento immediato delle soglie.