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Da chi siamo realmente governati?
Questo è il tuo vero governo, un governo che trascende qualsiasi organo elettivo, che permea ogni partito politico, che sancisce ogni posizione ed aspetto del cittadino medio americano o europeo. In tempi in cui la “sinistra” americana supporta due guerre di matrice “Neo-Conservatrice”, facendone iniziare un’altra sulla base delle stesse bugie, promossa dagli stessi media che ci hanno venduto la bugia delle armi di distruzione di massa in Iraq, il mondo non si può permettere il lusso della scelta, certo, c’è sempre la dissonanza cognitiva, forse però, prima di arrivare a tanto, bisogna realizzare che c’è qualcosa che non va.
Ciò che non va, è un sistema completamente controllato da un oligarchia finanziario/aziendale con imperi finanziari, industriali e mediatici, capillarmente insediati in tutto il mondo. Se non ci rendiamo conto di essere impotenti e dipendenti da queste imprese che regolano ogni aspetto della nostra nazione politicamente e ogni aspetto della nostra vita personalmente, nulla potrà mai cambiare.
L’elenco che segue, per quanto ampio, non è completo. Tuttavia, dopo questi esempi, dovrebbe diventare evidente un modello in cui gli stessi nomi e le stesse società si ripetono. Dovrebbe essere ovvio per i lettori quanto pericolosamente invasive sono diventate queste aziende, nella nostra vita quotidiana. Infine, risulta chiaro come il piano sarebbe quello di eliminare dalle nostre vite, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità, queste corporazioni, con ogni mezzo possibile.
GRUPPO DI CRISI INTERNAZIONALE
Curriculum: Mentre l’International Crisis Group (ICG) afferma di essere “impegnato a prevenire e risolvere conflitti mortali”, la realtà è che sono impegnati a offrire soluzioni, predisposte con largo anticipo, a problemi che essi stessi hanno creato, al fine di perpetuare la propria agenda.
Nessun luogo lo può testimoniare meglio della Thailandia a cui si è aggiunto più recentemente l’Egitto.Il membro dell’ICG, Kenneth Adelman ha sostenuto da sempre il primo ministro della Thailandia, Thaksin Shinwatra, un ex consigliere del gruppo Carlyle, che si piazzò letteralmente davanti alla CFR a New York alla vigilia della sua cacciata dal potere nel 2006 durante un colpo di stato militare. Dal 2006, l’ingerenza di Thaksin in Thailandia è stata sostenuto da un collega della Carlyle, James Baker e dal suo studio legale Baker Botts, dal consigliere del Belfer Center, Robert Blackwill della Barbour Griffith & Rogers, e adesso da Robert Amsterdam della Amsterdam & Peroff, un membro di spicco della Chatham House.
Con la Thailandia ormai impantanata in un tumulto politico guidato da Thaksin Shinwatra e dalla sua “rivoluzione colorata” delle camice rosse, l’ICG è pronta a sfornare “soluzioni” immediate. Tali soluzioni generalmente comprendono, il legare le mani al governo tailandese, con argomenti che cercheranno di fermare l’abuso dei diritti umani di Thaksin, nella speranza di permettere alla rivoluzione finanziata dai globalisti di ritornare sotto controllo.
I disordini in Egitto, naturalmente, sono stati interamente provocati dal membro dell’ICG Mohamed ElBaradei e dal suo “April 6 Youth Movement”, finanziato, supportato e “reclutato” interamente dal Dipartimento di Stato americano coordinato poi da Wael Ghonim della Google. Mentre l’agitazione venne dipinta come spontanea, alimentata dalla precedente rivolta tunisina, ElBaradei e Ghonim, e il loro movimento giovanile erano in Egitto dal 2010 impegnati ad assemblare il loro “Fronte Nazionale per il Cambiamento” e porre le basi per la rivolta del 25 gennaio 2011.
George Soros, membro dell’ICG, andò poi a finanziare le ONG egiziane che erano al lavoro per riscrivere la costituzione egiziana dopo che il front-man ElBaradei ebbe successo nel rimuovere Hosni Mubarak. Questa costituzione finanziata da Soros e il servile governo che ne consegue rappresenta il modo in cui l’ICG intende “risolvere” la crisi che proprio ElBaradei ha contribuito a creare.
Membri del Consiglio di rilievo dell’ICG:
George Soros
Kenneth Adelman
Samuel Berger
Wesley Clark
Mohamed ElBaradei
Carla Hills
Consiglieri importanti dell’ICG:
Richard Armitage
Zbigniew Brzezinski
Stanley Fischer
Shimon Peres
Surin Pitsuwan
Fidel V. Ramos
Multinazionali e fondazioni che supportano l’ICG:
Carnegie Corporation di New York
Hunt Alternative Fund
Open Society Institute
Rockefeller Brothers Fund
Morgan Stanley
Gruppo Deutsche Bank
Soros Fund Management LLC
McKinsey & Company
Chevron
Shell
BROOKINGS INSTITUTE
Curriculum: All’interno della libreria del Brookings Institute, troverete i progetti per quasi tutti i conflitti avvenuti in Occidente nel recente passato. La cosa strana è che, mentre il pubblico sembra pensare che queste crisi nascano all’improvviso, quelli che seguono gli studi aziendali e le pubblicazioni finanziate dalla Brookings può vedere queste crisi arrivare con anni di anticipo. I suddetti sono conflitti premeditati, pianificati meticolosamente per permettere a delle soluzioni altrettanto premeditate e pianificate di entrare in azione.
Le operazioni in corso contro l’Iran, assieme alle rivoluzioni colorare sostenute dagli Usa, i terroristi supportati e addestrati dagli Usa in Iran, e le sanzioni paralizzanti erano tutte descritte nei minimi dettagli in un rapporto del Brookings Institute, “Quale via migliore per la Persia?” La più recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1973 sulla Libia assomiglia stranamente al rapporto di Kenneth Pollack del 9 marzo 2011 intitolato “Le reali opzioni militari in Libia.”
Consiglieri di spicco della Brookings:
Dominic Barton: McKinsey & Company, Inc.
Alan R. Batkin: Eton Park Capital Management
Richard C. Blum: Blum Capital Partners, LP
Abby Joseph Cohen: Goldman, Sachs & Co.
Suzanne Nora Johnson: Goldman Sachs Group, Inc.
Richard A. Kimball Jr.: Goldman, Sachs & Co.
Tracy R. Wolstencroft: Goldman, Sachs & Co.
Paolo Desmarais Jr.: Power Corporation of Canada
Kenneth M. Duberstein: Il Duberstein Group, Inc.
Benjamin R. Jacobs: JBG Companies
Nemir Kirdar: Investcorp
Klaus Kleinfeld: Alcoa, Inc.
Philip H. Knight: Nike, Inc.
David M. Rubenstein: co-fondatore di The Carlyle Group
Sheryl Sandberg K.: Facebook
Larry D. Thompson: PepsiCo, Inc.
Michael L. Tipsord: State Farm Insurance Companies
Andrew H. Tisch: Loews Corporation
Alcuni Esperti del Brookings
(Clicca sui nomi per visualizzare un elenco di scritti recenti.)
Kenneth Pollack
Daniel L. Byman
Martin Indyk
Suzanne Maloney
Michael E. O’Hanlon
Bruce Riedel
Shadi Hamid
Fondazioni e governi
Ford Foundation
Bill & Melinda Gates Foundation
La Fondazione Rockefeller
Governo degli Emirati Arabi Uniti
Carnegie Corporation di New York
Rockefeller Brothers Fund
Banche e finanza
Bank of America
Citi
Goldman Sachs
H & R Block
Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Jacob Rothschild
Nathaniel Rothschild
Standard Chartered Bank
Temasek Holdings Limited
Visa Inc.
Produttori di petrolio
Exxon Mobil Corporation
Chevron
Shell Oil Company
Complesso Militare Industriale e Industria
Daimler
General Dynamics Corporation
Lockheed Martin Corporation
Northrop Grumman Corporation
Siemens Corporation
The Boeing Company
General Electric Company
Westinghouse Electric Corporation
Raytheon Co.
Hitachi, Ltd.
Toyota
Telecomunicazioni e tecnologia
AT & T
Google Corporation
Hewlett-Packard
Microsoft Corporation
Panasonic Corporation
Verizon Communications
Xerox Corporation
Skype
Media
McKinsey & Company, Inc.
News Corporation (Fox News)
Beni di consumo e farmaceutici
GlaxoSmithKline
Target
PepsiCo, Inc.
Coca-Cola Company
Curriculum: Sarebbe più facile elencare i politici che non fanno parte di questo gruppo in quanto la maggior parte di essi, assieme ai loro consiglieri e tutti quelli che realmente contano sono membri del CFR. Molti dei libri, degli articoli delle riviste e dei giornali che leggiamo sono scritti da membri del CFR, similmente ai membri del Brookings Institute dettano, parola per parola, opinioni e punti di vista che promuovo la loro agenda del giorno.
Un buon esempio delle ali più attivi del CFR può essere illustrato al meglio prendendo in caso gli eventi dell’anno scorso e più precisamente la bufala della moschea costruita a “Ground Zero”, dove i membri del CFR sia quelli di destra che quelli di sinistra hanno finto un acceso dibattito sulla cosiddetta Cordoba House che si trova vicino ai 3 edifici abbattuti del World Trade Center. In realtà, la Cordoba House venne istituita dal compagno membro del CFR Feisal Abdul Rauf, che a sua volta venne finanziato dal braccio economico della CFR compresa la Carnegie Corporation di New York, presieduta dal capo della commissione del 9 / 11 Thomas Kean, e da varie fondazioni Rockefeller.
Supporto corporativo della CFR:
Banking & Finance
Bank of America Merrill Lynch
Goldman Sachs Group, Inc.
JPMorgan Chase & Co
American Express
Barclays Capital
Citi
Morgan Stanley
Blackstone Group L.P.
Deutsche Bank AG
New York Life International, Inc.
Prudential Financial
Standard & Poor’s
Rothschild North America, Inc.
Visa Inc.
Soros Fund Management
Standard Chartered Bank
Bank of New York Mellon Corporation
Veritas Capital LLC
Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Moody’s Investors Service
Multinazionali del petrolio
Chevron Corporation
Exxon Mobil Corporation
BP p.l.c.
Shell Oil Company
Hess Corporation
ConocoPhillips Company
TOTAL S.A.
Marathon Oil Company
Aramco Services Company
Complessi militari e industriali
Lockheed Martin Corporation
Airbus Americas, Inc.
Boeing Company
DynCorp International
General Electric Company
Northrop Grumman
Raytheon Company
Hitachi, Ltd.
Caterpillar
BASF Corporation
Alcoa, Inc.
Pubbliche relazioni, lobbisti e studi legali
McKinsey & Company, Inc.
Omnicom Group Inc.
BGR Group
Editori e case editrici
Bloomberg
Economist Intelligence Unit
News Corporation (Fox News)
Thomson Reuters
Time Warner Inc.
McGraw-Hill Companies
Beni di consumo
Walmart
Nike, Inc.
Coca-Cola Company
PepsiCo, Inc.
HP
Toyota Motor North America, Inc.
Volkswagen Group of America, Inc.
De Beers
Telecomunicazioni e tecnologia
AT & T
Google, Inc.
IBM Corporation
Microsoft Corporation
Sony Corporation of America
Xerox Corporation
Verizon Communications
L’industria farmaceutica
GlaxoSmithKline
Merck & Co., Inc.
Pfizer Inc.
CHATHAM HOUSE
Curriculum: La Chatham House inglese, come il CFR e l’Istituto Brookings in America, è composta da membri importanti ed è coinvolta in attività di gestione, pianificazione, coordinazionione e realizzazione dell’agenda collettiva dei membri che la compongono.
I singoli membri che popolano le file dei consiglieri anziani sono costituite dai fondatori, dagli amministratori delegati e dai presidenti di appartenenza delle imprese che compongono la Camera di Chatham. Gli esperti della Chatham vengono generalmente pescati dal mondo accademico e le loro “recenti pubblicazioni” vengono generalmente utilizzate internamente al circolo. Che gli esperti della Chatham House stiano presentando delle domande a delle riviste mediche è particolarmente allarmante considerando che GlaxoSmithKline e Merck sono entrambi membri della Chatham House.
Membri notevoli della ChatHam House:
Amsterdam & Peroff
BBC
Bloomberg
Coca-Cola Gran Bretagna
Economista
GlaxoSmithKline
Goldman Sachs International
HSBC Holdings plc
Lockheed Martin UK
Merck & Co Inc
Mitsubishi Corporation
Morgan Stanley
Royal Bank of Scotland
Saudi Petroleum Overseas Ltd
Standard Bank London Limited
Standard Chartered Bank
Tesco
Thomson Reuter
United States of America Embassy
Vodafone Group
Amnesty International
BASF
Boeing UK
CBS News
Daily Mail and General Trust plc
De Beers Group Services UK Ltd
G3 Good Governance Group
Google
Guardian
Hess Ltd
Lloyd’s di Londra
McGraw-Hill Companies
Prudential plc
Telegraph Media Group
Times Newspapers Ltd
World Bank Group
British Petroleum
Chevron Ltd
Deutsche Bank
Exxon Mobil Corporation
Royal Shell olandese
Statoil
Toshiba Corporation
Total Holdings UK Ltd
Unilever plc
CONCLUSIONE
Queste organizzazioni rappresentano gli interessi collettivi delle più grandi aziende al mondo. Non solo possiedono uno schieramento di politici e ricercatori che articolano la loro agenda e promuovono il loro consenso nella popolazione, ma utilizzano anche la loro massiccia influenza per andare ad influire sui media, nell’industria, nella finanza e produrre un consenso internazionale.
Credere che questa oligarchia finanziaria/corporativa metta in disparte i propri interessi per supportare e promuovere gli interessi e i capricci del popolini sarebbe alquanto naive. Hanno più volte assicurato che non è importante, in qualsiasi paese ci si trova, da quale parte in guerra, il petrolio, la ricchezza e il potere continueranno a fluire perennemente nelle loro mani. Niente, rivendica meglio questa situazione, che il presidente degli Stati Uniti, che nonostante le belle parole fa gli stessi interessi che faceva Bush, oltre che alle stesse guerre.
Allo stesso modo, non importa quanto sia sanguinosa la tua rivoluzione, se l’equazione delle aziende rimane invariata, verrano fatti solamente i cambiamenti più superficiali, come è accaduto in Egitto con il tirapiedi dell’International Crisis Group Mohamed ElBaradei.
La rivoluzione vera e propria inizierà quando capiremo questa equazione,si deve cercare di rimuovere la nostra dipendenza dalle aziende sopra citate. L’oligarchia globale corporativa/finanziaria ha bisogno di noi, noi però non abbiamo bisogno di loro, l’indipendenza da loro è la chiave per la nostra libertà.
Per ulteriori informazioni in materia di economia alternativa, informati da solo:
The Lost Key to Real Revolution
Boycott the Globalists
Alternative Economics
Self-Sufficiency
Italeaks
I DIPLOMATICI A MOSCA SI LAMENTANO DEL RAPPORTO BERLUSCONI – PUTIN
Questo Cable è controverso. In effetti sembra essere stato diramato dall’ambasciata americana a Mosca, però il The Guardian lo da come originario dall’Italia. Purtroppo vista la complessità nel trattare queste informazioni è difficile sapere se il The Guardian abbia fatto un errore, ma è probabile che sia così. Il cable racconta di una fonte (che è stata censurata) che, a pranzo con il diplomatico americano a Mosca, esprime frustrazione per il rapporto fin troppo stretto fra Berlusconi e Putin. Questo rapporto, secondo la fonte, terrebbe talvolta gli stessi diplomatici all’oscuro sulle scelte prese dai Primi Ministri. Il cable è datato 5 Febbraio 2010, è classificato come confidenziale ed è stato redatto probabilmente da John Beyrle, diplomatico americano a Mosca.
Di cosa si parla in questo cable:
- Una fonte di Beyrle si definisce “frustrata” per la “linea diretta” fra Berlusconi e Putin, che terrebbe anche gli stessi diplomatici all’oscuro sulle scelte prese.
- I diplomatici non sarebbero a conoscenza dei retroscena, per quel che concerne le scelte prese nei rapporti Italia-Russia, l’unica informazione che avrebbero è “che Berlusconi e Putin approvano” le scelte in questione.
- La burocrazia risentirebbe di questo comportamento in linea di massima, anche se a volte questa linea si rivela sbrigativa e positiva.
- Un esempio citato è quello di Gazprom che avrebbe scelto di vendere in Italia mediante Eni (20% delle forniture Eni proverrebbero da Gazprom) a prezzo di mercato (e non sottoprezzo come inizialmente Gazprom aveva deciso di fare) solo dopo un colloquio privato fra Berlusconi e Putin
- Il rappresentante di Eni a Mosca si rifiuterebbe di dialogare con ambasciate straniere, ma solo da due anni a questa parte
- Secondo la fonte ‘censurata’ nel documenti il responsabile Eni a Mosca avrebbe ricevuto ordini di rispondere solo a Roma e di non parlare con “ambasciatori stranieri”
- Enel avrebbe investito circa 6 miliardi di dollari in USA. Leggi l’originale
INCONTRO CON BERLUSCONI IN CONVALESCENZA
Questo documento è il sunto di un incontro per un pranzo privato fra Berlusconi e l’ambasciatore David H. Thorne. L’incontro è un pranzo fra il Presidente del Consiglio e l’ambasciatore italiano, all’incontro è presente anche Gianni Letta, che ha accompagnato l’ambasciatore nella residenza milanese di Berlusconi. Berlusconi è ancora in convalescenza in seguito all’aggressione subita a Milano da parte di Massimo Tartaglia. Il cable è datato 1 Gennaio 2010, l’incontro è avvenuto il 30 Dicembre 2010. L’autore del cable è David H. Thorne, Ambasciatore USA a Roma.
In questo cable si parla di:
- Berlusconi è ancora ferito e fasciato per l’attacco subito in Dicembre, ma appare comunque ottimista e desideroso di mostrare i suoi progetti per “spingere” l’elite italiana, nonché di condividere pensieri su personaggi politici europei ed italiani
- I progetti di Berlusconi prevedono la realizzazione di una scuola privata per “l’italian elite”.
- Berlusconi è “depresso” per via dell’attentato di Tartaglia: lui è un imprenditore, vuole che tutti lo amino (parole di Gianni Letta)
- Berlusconi ha “sfacciatamente dichiarato”, durante il pranzo, che l’Italia ha messo gli USA al primo posto nelle politiche internazionali e che l’Italia è pronta ad aiutare l’america in qualunque modo possibile
- Secondo Berlusconi l’influenza ed il potere di Sarkozy sono molto scemati nell’ultimo anno e non ha più il potere che il leader francese aveva un anno prima
- Berlusconi elogia il rapporto fra Putin e Medvedev e, neanche a dirlo, i saluti dopo pranzo vengono interrotti da una telefonata di Putin
- Berlusconi esprime “sgomento” per le politiche repressive iraniane ed offre all’ambasciatore USA piena collaborazione sul trattamento delle dinamiche di Teheran, mettendo a disposizione anche i servizi italiani.
- “Senza mezzi termini” Berlusconi descrive all’ambasciatore americano i magistrati italiani come “un grande problema” dicendosi pronto a stringere un alleanza con il centrosinistra pur di attuare la riforma della giustizia
- Berlusconi e Letta mostrano un grande rispetto per i leader dell’opposizione, ed elogiano Pierluigi Bersani come un “duro avversario, dotato di una intelligenza superiore”
- Letta, lontano da Berlusconi, si complimenta anche per l’operato di Massimo D’Alema che avrebbe fatto delle scelte positive molto difficili nei Balcani. L’efficienza di D’Alema è la ragione per cui Berlusconi avrebbe spinto pesantemente al fine di averlo come Ministro degli Esteri UE, nonostante le loro differenze.
- Letta non esprime giudizio su Antonio Di Pietro, non avendo idea di quali saranno le scelte politiche di questo negli anni a venire
- Berlusconi e Letta esprimono entrambi “preoccupazione” per l’evolversi della crisi economica nel 2010. I due valutano che l’Italia abbia reagito bene nell’anno decorso, ma sono preoccupati rispetto alla creazione di posti di lavoro nel 2010.
- Berlusconi annuncia che guiderà l’ambasciatore personalmente in una visita a Roma, nello specifico gli mostrerà il suo progetto di un’Accademia per “l’elite italiana”. Il palazzo “Villa Gernetto”, completamente ristrutturato, ospiterà una scuola speciale per 100 giovani meritevoli e sarà interamente finanziata dalla fortuna personale di Silvio Berlusconi. L’apertura è prevista per Marzo 2010. Berlusconi in merito annuncia che sceglierà personalmente gli studenti. Leggi l’originale
PREPARAZIONE DELL’INCONTRO OBAMA – BERLUSCONI 15/06/2009
Questo documento è una relazione su Berlusconi ed il suo operato in vista dell’incontro fra il Premier italiano ed il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. L’autore del cable è Elizabeth L. Diddle, incaricato affari esteri all’ambasciata USA a Roma. Il cable è datato 9 Giugno 2009 ed è classificato come confidenziale.
In questo cable si parla di:
- Berlusconi viene raccontato dal punto di vista delle scelte politiche
- Gli atteggiamenti di Berlusconi spesso frivoli e le sue numerose gaffe avrebbero fatto sì che molti (anche all’interno del Governo USA) siano convinti che lui sia un leader europeo inefficiente, vanitoso ed inetto.
- Berlusconi verrebbe descritto come arrogante ma prezioso alleato nelle vicende internazionali
- La gestione della crisi economica sarebbe stata “prudente” sotto il Governo Berlusconi
- Il parere di Berlusconi sarebbe stato favorevole rispetto alla chiusura della prigione di Guantanamo
- Il parere di Berlusconi sull’operato della NATO sarebbe “distorto” dai rapporti molto intimi e proficui a livello economico e personale che il Presidente del Consiglio intrattiene con la Russia e Vladimir Putin
- La posizione di Berlusconi rispetto a Vladimir Putin cozzerebbe con la politica ONU di ridurre la dipendenza energetica europea rispetto alla Russia
- Bisogna, secondo chi scrive il cable, chiarire con Berlusconi che la politica di gestione del nucleare dev’essere trasparente ed onesta, affinché gli americani possano entrare in concorrenza leale con la Russia nell’appalto del know-how necessario alla realizzazione delle centrali
- Berlusconi negozierebbe con la Libia al fine di ottenere non solo una riduzione del flusso migratorio verso l’Italia, ma anche in funzione dell’ingresso dell’Eni nel mercato del petrolio libico
- Berlusconi si è fortemente impegnato nel mantenimento delle truppe in Afghanistan ma è sceso dal quarto al sesto posto sulla scala dei contribuenti ISAF. L’Italia sarebbe stata “anemica” in questo frangente tagliando fortemente il budget delle missioni ma gli americani sono certi che con le dovute “pressioni” verso Berlusconi otterrebbero certamente una risposta positiva.
- La politica italiana sulla presenza di basi americane in Italia è ben vista da chi scrive il cable, vengono elogiate disponibilità e persecuzione di una linea che permetta agli americani una buona presenza sul suolo italiano, con oltre 15.000 unità.
- Berlusconi fa molte gaffe, ha atteggiamenti frivoli e discutibili, ma tagliare i legami con lui sarebbe sbagliato. E’ un alleato fedele, ammira l’america e intende consolidare i rapporti con essa sempre di più. Nonostante i suoi difetti è stato una pietra miliare nella politica italiana degli ultimi 15 anni e tutto fa pensare che questa presenza durerà ancora a lungo. Leggi l’originale
LE RELAZIONI ITALIA – RUSSIA VISTE DA ROMA
Questo documento, diversamente dai due diramati in precedenza, non è il verbale di una riunione. E’ invece una relazione sui rapporti bilaterali fra Russia e Italia, fra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. Il cable è datato 26 Gennaio 2009. L’autore del cable è l’allora ambasciatore americano a Roma, Ronald P. Spogli. Il cable è classificato come segreto.
Di cosa si parla in questo documento:
- la scarsa influenza che Frattini avrebbe nei confronti di Berlusconi riguardo le politiche estere in Russia
- l’ambasciatore della Georgia a Roma riporta al collega statunitense che secondo il loro Governo Putin avrebbe promesso a Berlusconi dei proventi nella costruzione di gasdotti
- le percentuali di export italiano in Russia aumentano del 230%
- Berlusconi e Putin si scambierebbero “costosi regali” secondo una fonte dell’ufficio della Presidenza del Consiglio
- l’assistente particolare (definizione Wikipedia) di Berlusconi, Valentino Valentini, si recherebbe spesso in Russia e sarebbe il suo “uomo chiave” in territorio elvetico ma per l’ambasciata “non è chiaro” cosa andrebbe a fare
- l’ambasciatore americano sarebbe “irritato” dalla presenza di Berlusconi nella costruzione di rapporti fra Russia e USA e riterrebbe di dovergli mandare “un segnale”.Leggi l’originale
IL SEGRETARIO DELLA DIFESA AVVERTE FRATTINI: IMMINENTE GUERRA CON L’IRAN
Il Segretario alla Difesa Robert Gates (SecDef) si è incontrato con il Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini nel corso di una visita ufficiale a Roma l’8 febbraio. Il Cable è datato 22 Gennaio 2010.
Di cosa si parla in questo cable:
- Strategie in Afghanistan
- Possibilità di guerra in Iran
- Operazioni nel Corno d’Africa
Leggi l’originale
Scarica l’Insurance File:
CableGate: I punti chiave
Afghanistan: Karzai e la corruzione
“Cables” da Karl Eikenberry, ambasciatore statunitense in Afghanistan, rivelano preoccupazione sia da parte degli Stati Uniti che da parte degli altri capi di stato stranieri circa l’idoneità nel governare del presidente Hamid Karzai.
In un “cable” del luglio 2009 pubblicato dal Guardian, il signor Eikenberry descrive Karzai come “un individuo paranoico che non ha familiarità con le basi del “Nation-building” e che è “troppo egocentrico “, egocentrismo che avrebbe fatto perdere lui il favore della comunità internazionale.
Ma viene anche considerato un “politico scaltro che vede se stesso come un eroe nazionalista”.
Diversi funzionari afgani e stranieri reputano Karzai come un “debole” che sta perdendo la sua influenza.
Il Signor Eikenberry scrive anche di una diffusa corruzione tra i funzionari afghani, citando come esempi le grandi quantità di denaro portate fuori dal paese.
In un rapporto dell’ottobre 2009, parla del fratello di Karzai, Ahmad Wali Karzai, definendolo come “palesemente corrotto e un trafficante di stupefacenti”, aggiunge inoltre che la richiesta di finanziamento del capo di stato per progetti su larga scala “deve essere studiata con una sana dose di scetticismo “.
Cina: Missili e Hacking
Nel novembre del 2007, gli Stati Uniti hanno esortato Pechino a fermare la spedizione di componenti per missili balistici della Corea del Nord all’Iran, secondo un “cable” pubblicato dal Guardian.
Le merci venivano spostate attraverso Pechino e Washington ha preteso una “risposta sostanziale” alla loro richiesta.
“Abbiamo valutato che il modo migliore per prevenire queste spedizioni in futuro è che le autorità cinesi prendano provvedimenti … che renderanno l’aeroporto di Pechino un punto per il trasferimento meno ospitale”, afferma il “cable”.
La Cina è stata citata in un altro “cable”, ha riferito il New York Times, riguardo alla preoccupazione per il suo presunto, crescente utilizzo della pirateria informatica su larga scala.
Il “cable” sostiene che la Cina dal 2002 ha assunto una rete di hacker ed esperti di sicurezza privata che sono riusciti ad accedere ai computer del governo degli Stati Uniti, a quelli delle imprese, a quelli degli alleati occidentali e a quelli del Dalai Lama.
Il “cable” cita un “contatto cinese” che ci dice che il governo cinese era il deus ex machina dietro l’hacking dei sistemi informatici di Google del paese, nel mese di gennaio.
Germania: Tecniche di persuasione
Nel 2004, un cittadino tedesco è stato rapito in Macedonia e presumibilmente portato in una prigione segreta della CIA. Gli agenti lo avevano scambiato per un sospetto di al-Qaeda.
Un “cable” del 2007 dall’ambasciata americana a Berlino spiega nel dettaglio gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti al fine di convincere la Germania a non emettere mandati di arresto internazionale per gli agenti della CIA coinvolti nella cattura.
In un resoconto di una riunione ad alto livello tra i funzionari statunitensi e tedeschi, i “cables” ci dicono che i diplomatici Usa “hanno sottolineato che la nostra intenzione non era quella di minacciare la Germania, ma piuttosto di sollecitare il governo tedesco nel pesare attentamente ogni passo in modo da evitare implicazioni che potrebbero danneggiare le relazioni con gli Stati Uniti “
Guantanamo
I “cables” sembrano rivelare le discussioni tra i vari paesi su come quest’ultimi si sarebbero comportati riguardo la vicenda dei prigionieri liberati dalla struttura di detenzione di Guantanamo Bay.
Alla Slovenia è stata offerta la possibilità di incontrare il presidente Barack Obama, se avesse accolto un prigioniero, mentre a Kiribati, nel Pacifico del Sud, vennero offerti milioni di dollari di incentivi. Bruxelles ha espresso ottimismo nell’accogliere i prigionieri in quanto potrebbe essere “un metodo a basso costo per il Belgio per assumere maggior importanza a livello europeo”.
Altri dispacci suggeriscono che Pechino si infuriò per il rifiuto degli Stati Uniti di inviare i prigionieri Uiguri da Guantanamo alla Cina, il loro ambasciatore in Kirghizistan chiamò questo atto “uno schiaffo in faccia”. La Germania e la Finlandia sono state presumibilmente messe in guardia da parte della Cina su un possibile danno bilaterale alle relazioni, qualora avessero accettato di prendere uno qualsiasi dei prigionieri.
L’attacco all’Iran
Molti leader arabi e i loro rappresentanti vengono segnalati in quanto esortarono gli Stati Uniti a condurre un attacco contro l’Iran per porre fine al sospetto programma nucleare.
In un telegramma dell’aprile del 2008, l’ambasciatore saudita a Washington, Adel al-Jubeir, ricordò le “frequenti esortazioni” del re Abdullah affinchè gli Stati Uniti attaccassero l’Iran.
L’ambasciatore Al-Jubeir riferì come il re volesse che gli Stati Uniti “tagliassero la testa al serpente”, il telegramma riferisce anche che il ministro degli esteri saudita era meno estremo, chiedendo infatti “solo” sanzioni più severe contro Teheran.
Durante un incontro tra il re Hamad bin Isa al-Khalifa del Bahrain e il generale americano David Petraeus, il re disse agli Stati Uniti che dovevano fermare il programma nucleare iraniano “con ogni mezzo necessario”.
“Il pericolo di lasciarlo proseguire è maggiore del pericolo che si potrebbe avere nel fermarlo”, citazione dal telegramma dell’ambasciatore Adam Ereli, datato novembre 2009.
In un telegramma del 2006, il principe ereditario di Abu Dhabi, lo sceicco Mohammad bin Zayed, disse agli Stati Uniti che era fermamente convinto che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad “volesse scatenare una guerra contro di loro”.
Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha utilizzato un maggio 2009 visita di una delegazione del Congresso di Tel Aviv per avvertire che il tempo stava scadendo per fermare il programma nucleare iraniano.
“Barak ha stimato una finestra compresa tra sei e 18 mesi da oggi, in cui fermare l’Iran si doti di armi nucleari potrebbe essere ancora valida”, dice un cavo inviato a Washington l’ambasciatore degli Stati Uniti il mese successivo.
“Dopo di che, ha detto qualsiasi soluzione militare potrebbe causare un danno collaterale accettabile”.
Le due coree: Relazioni con la Cina
Pechino è sempre più insoddisfatta dal comportamento della Corea del Nord, ciò è dimostrato dall’avvertimento di una ambasciatore cinese che giudica il programma nucleare di Pyongyang “una minaccia alla sicurezza del mondo intero”.
Secondo i vertici della Corea del Sud, molti funzionari cinesi stavano cominciando a pensare che la penisola coreana dovesse essere riunificata sotto il controllo di Seoul.
Gli stessi hanno aggiunto che la Cina era pronta ad “affrontare la nuova realtà” e cioè che il Nord Corea fosse di poco valore come stato cuscinetto per Pechino.
Il vice ministro degli Esteri cinese He Yafei avrebbe detto che Pyongyang si comportava come un “bambino viziato”.
I funzionari di Stati Uniti e Corea del Sud hanno discusso i piani per una Corea unita.
L’ambasciatore americano a Seoul ha detto che la Corea del Sud considera l’offerta di incentivi commerciali per la Cina per “aiutare a smussare” “le preoccupazioni di Pechino per la riunificazione della Corea”.
Pakistan:Paure per il nucleare
I diplomatici statunitensi e britannici temevano che il materiale nucleare del Pakistan potesse cadere nelle mani dei terroristi, il Guardian riporta alcuni dei “cables” rivelatori.
“Cables” riportati sul New York Times rivelano che gli Stati Uniti stanno provando a rimuovere dell’uranio altamente arricchito da un reattore per la ricerca in Pakistan dal 2007.
In un “cable” del maggio 2009, l’ambasciatore statunitense Anne W Patterson ha detto che il Pakistan rifiutò la visita di esperti dagli Stati Uniti. Lo fa citando gli stessi funzionari del Pakistan “la rimozione del carburante verrebbe vista in Pakistan, come un furto delle nostre armi atomiche da parte degli Stati Uniti.
Un altro cavo, relativa ad un briefing di intelligence degli Stati Uniti nel 2008, riportato sul Guardian, ha detto che il Pakistan era “produrre armi nucleari ad un ritmo più veloce di qualsiasi altro paese del mondo”.
Il funzionario del ministero degli Esteri russo, Yuri Korolev teme che gli estremisti islamici possano infiltrarsi nelle fila delle 120,000-130,000 persone direttamente coinvolte nei programmi nucleari e missilistici del Pakistan.
“Non vi è alcun modo per garantire che tutti siano leali e affidabili al 100%”, rivolgendosi ai funzionari Usa in febbraio.
Qatar: L’anti terrorismo
Lo stato del Qatar, che ha ospitato l’esercito americano per anni, viene descritto come il “peggiore nella regione” secondo l’anti-terrorismo.
Il “cable”, ha riferito il New York Times, dice che il servizio di sicurezza del Qatar è stato “esitante ad agire contro i terroristi noti per la preoccupazione di apparire allineati con gli Stati Uniti e provocare quindi rappresaglie”.
Russia: Virtualmente uno stato mafioso
La Russia è accusata di essere uno stato corrotto, autocratico con una leadeship incentrata sul primo ministro Vladimir Putin.
In un “cable” vi sono le direttive per i funzionari degli Stati Uniti, in cui un pubblico ministero spagnolo che si è specializzato sulle attività della mafia russa in Spagna, Jose “Pepe” Gonzales Grinda, dice che considera la Bielorussia, la Cecenia e la Russia di essere virtualmente degli “Stati mafiosi” e aggiunge che anche l’Ucraina è sulla buona strada per diventarlo.
In un altro “cable” del febbraio 2010, l’ambasciatore americano a Mosca, John Beyrle descrive in dettaglio il “mondo oscuro e corrotto delle pratiche commerciali” sotto l’ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov, “con i funzionari corrotti che richiedono tangenti dalle imprese che tentano di mettere radici nella città”.
“I collegamenti diretti tra il governo della città di Mosca e la criminalità organizzata hanno indotto alcuni a chiamarlo ‘disfunzionale’, e di affermare che il governo funziona più come una cleptocrazia che come un governo”, scrive Beyrle.
In un altro messaggio, Michael Davenport, viene citato per aver chiamato la Russia un “autocrazia corrotta”.
Putin ha negato collegamenti con la criminalità organizzata.
Sri Lanka: Crimini di guerra
Un “cable” inviato nel gennaio 2010 dall’ambasciatore americano a Colombo, Patricia Butenis, rivela come ella credesse che il presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa fosse stato responsabile per presunti crimini di guerra durante gli stadi finale della guerra civile del paese.
Come il movimento ribelle delle Tamil Tigers fù sconfitto, si ritiene che migliaia di civili Tamil siano stati uccisi nella penisola di Jaffna dalle forze governative.
La sig.ra Butenis ha detto uno dei motivi per cui ci fosse così poco slancio verso la formazione di una inchiesta dello Sri Lanka sulle varie morti, era perchè il presidente e la ex comandante dell’esercito, Sarath Fonseka, erano coinvolti.
“Non ci sono esempi conosciuti di un regime il quale svia le indagini sui crimini di guerra delle proprie truppe o degli alti funzionari durante il periodo in cui è al potere”, ha scritto.
“In Sri Lanka ciò è ulteriormente complicato dal fatto che la responsabilità per molti presunti crimini spetta al gruppo dirigente civile e militare del paese, tra cui il presidente Rajapaksa, i suoi fratelli e il candidato dell’opposizione il Generale Fonseka”, ha aggiunto.
Il Generale Fonseka ha perso contro il signor Rajapaksa nelle elezioni presidenziali di gennaio, ed è stato poi condannato per corruzione da una corte marziale.
Entrambi gli uomini hanno negato che le truppe governative hanno commesso crimini di guerra.
Uk: La guerra in Afghanistan
I funzionari Usa e afghani credevano che le forze britanniche non fossero “all’all’altezza del compito di rendere sicura Helmand”, senza il sostegno militare degli Stati Uniti, secondo un “cable” pubblicato sul quotidiano Guardian.
Altri “cables” ci trasmettono l’insoddisfazione del popolo afghano per come le truppe britanniche stiano conducendo le operazioni nelle varie provincie. Il presidente Karzai avrebbe detto nel 2009 che otto anni prima “anche Helmand era sicuro per le ragazze che andavano a scuola. Adesso, 4000 soldati britannici (stanchi) sono ad Helmand e il popolo non è più sicuro”.
Il governatore di Helmand, Gulab Mangal, ha detto a un gruppo di americani in visita, compreso il vice-presidente Joseph Biden, che l’intervento delle truppe Usa sarebbe urgente a Sangin poichè le truppe britanniche raramente lasciano la loro base in città.
In un altro “cable”, il generale americano Dan McNeill, ha detto di essere “particolarmente turbato per lo sforzo britannico” nella lotta al traffico di stupefacenti in Afghanistan.
Egli viene citato per dimostrare che le truppe britanniche hanno “fatto un pasticcio” con le operazioni antidroga a Helmand attraverso l’impiego di tattiche “sbagliate”.
Un accordo con i talebani che ha permesso alle truppe britanniche il ritirio dalla Musa Qala nel 2006 “, aprì la porta ai narco-trafficanti in quella zona, e ora impossibile capire la differenza tra i trafficanti e gli insorti”, ha aggiunto.
Uk: Le bombe a grappolo
Il Regno Unito ha taciuto una scappatoia che permette agli Usa di continuare ad immagazzinare le bombe a grappolo nel proprio territorio nonostante un divieto internazionale sulle armi.
La Gran Bretagna fù uno dei 90 paesi che firmarono la Convenzione sulle munizioni a grappolo (CCM) nel dicembre 2008. Il trattato vieta l’uso delle bombe a grappolo e vieta i firmatari di aiutare i paesi che le usano, di stoccarli o di trasferirli.
Uk: La famiglia reale
Il principe Andrea, Duca di York, ha criticato un presunto accordo militare tra tra BAE e l’Arabia Saudita in un brunch nella capitale del Kirghizistan, Bishkek, in un “cable” del 2008 dalla ambasciata a Bishkek ..
Ha anche criticato i giornalisti, “che ficcano il naso dappertutto”.
Il principe ha detto che il Regno Unito, insieme con l’Europa occidentale e gli Stati Uniti erano “di nuovo nel mezzo del Grande Gioco” – un riferimento alla lotta del 19 ° secolo fra gli imperi britannici e russi per il controllo dell’Asia Centrale.
“E questa volta puntiamo a vincere”, ha aggiunto.
Un altro “cable” cita un alto funzionario del Commonwealth che esprime il suo dissenso nei confronti del principe Carlo, erede al trono “non trasmette lo stesso rispetto della Regina”.
Nazioni Unite: Spiate dagli Stati Uniti
Un “cable” destinato ai diplomatici statunitensi rilasciato dal segretario di Stato Hillary Clinton dice loro di raccogliere informazioni “anagrafiche e biometriche” – comprese le scansioni dell’iride, campioni di DNA e impronte digitali – dei principali funzionari alle Nazioni Unite.
Ai diplomatici è stato anche ordinato di trovare i dettagli della carta di credito, gli indirizzi e-mail e le password e le chiavi di crittografia utilizzate per le reti informatiche e nelle comunicazioni ufficiali.
I funzionari sotto copertura includono “sottosegretari, direttori di agenzie specializzate e i loro principali consiglieri, i capi delle operazioni di pace e delle missioni sul campo politico”.
Almeno nove direttive simili che coprono diversi paesi sono incluse nella release di Wikileaks, sia sotto il nome della signora Clinton che del suo predecessore, Condoleezza Rice.
I leaders mondiali
Vari leader mondiali sono stati colpiti dal ciclone Wikileaks – mostrando le poco lusinghiere opinioni che gli ambasciatori hanno di loro.
Il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi viene indicato come “irresponsabile, inutile, inefficace come leader europeo moderno” da un diplomatico degli Stati Uniti a Roma.
I diplomatici statunitensi rimasero poco impressionati dal cancelliere tedesco Angela Merkel, la descrivono come “poco propensa al rischio e raramente creativa”.
L’ex primo ministro britannico Gordon Brown tentò di trovare un accordo su Gary McKinnon, che è ricercato da Washington per l’hacking di sistemi informatici negli Stati Uniti, riporta il Guardian. Il giornale continua a descrivere il rifiuto dell’affare da parte degli Stati Uniti come un “rifiuto umiliante”.
Il capo della Banca d’Inghilterra, Mervyn King, ha descritto l’attuale primo ministro britannico David Cameron e il Cancelliere George Osborne come privi di esperienza e ha criticato la “tendenza a riflettere su questioni solo in termini di politica e su come potrebbero influire l’elettorato Tory”.
Nel 2009 un “cable” dalla ambasciata Usa a Tripoli sostiene che il leader libico Muammar Gheddafi “sembra avere un’intensa antipatia o la paura di restare ai piani superiori”.
Il “cable” dice anche che Gheddafi “fa affidamento pesantemente” sulla sua infermiera ucraina, descritta come un “voluttuosa bionda”, e si ipotizza che i due siano coinvolti in una relazione romantica.
Il primo ministro dello Zimbabwe Morgan Tsvangirai viene lodato come un ” uomo coraggioso, impegnato” in un “cable” del 2007 scritto dall’allora ambasciatore di Harare, Christopher Dell.
Ma le lusinghe non durano, e il signor Dell prosegue dicendo: “. Tsvangirai è anche una figura imperfetta, non facilmente aperta a consigli, indeciso e che sceglie discutibilmente le persone che lo affiancano.”
In un altro “cable”, un ministro sudafricano spara a zero sul presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, descrivendolo come “un vecchio pazzo”.
Nel 2008, l’ambasciata di Mosca descrive il presidente russo Dmitry Medvedev come Robin e il primo ministro Vladimir Putin come il suo Batman.
I “cables” riguardano anche una relazione molto stretta tra Berlusconi e Putin.
Kim Jong della Corea del Nord è un “tipo flaccido e vecchio” che soffre di un trauma da ictus, mentre il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad viene chiamato “Hitler”.
Il presidente afghano Hamid Karzai ha liberato pericolosi detenuti e ha perdonato i sospetti trafficanti di droga, perché erano legati a personaggi potenti o storicamente significativi, viene riferito da un dispaccio del 2009.
Ecco un simpaticissimo video che descrive la situazione dei nostri leader
Yemen l’attacco dei droni
Un “cable” del gennaio 2010 ha registrato un incontro tra il presidente yemenita Abdullah Saleh e Gen Petraeus, comandante Usa in Medio Oriente. Il “cable” mostra che gli Stati Uniti stanno conducendo bombardamenti clandestini su presunti obiettivi di al-Qaeda nello Yemen, con l’approvazione del governo yemenita a Sanaa.
Il Signor Saleh critica l’uso di missili cruise contro obiettivi e ha detto che le truppe statunitensi non possono operare sul campo, ma dà il permesso ai bombardieri del Generale Petraeus di volare attorno al territorio dello Yemen, in attesa di informazioni sulla destinazione da attaccare.
Cablegate: Gates, mette in guardia sulla guerra in Iran
SOGGETTO: INCONTRO TRA IL SEGRETARIO DELLA DIFESA ROBERT GATES CON IL MINISTRO DEGLI ESTERI ITALIANO FRANCO FRATTINI
SOMMARIO:
Il segretario della Difesa Robert Gates e il Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini si sono incontrati nel corso di una visita ufficiale a Roma l’8 febbraio. Sull’Afghanistan, Frattini era desideroso di andare oltre la Conferenza di Londra e lavorare per produrre risultati concreti per il popolo afgano. Ha proposto un migliore coordinamento civile-militare nei gradi più alti nella NATO, e ha proposto un coordinamento, in materia di progetti locali, attraverso il confine tra Afghanistan e Iran. Il Segretario della Difesa ha ringraziato Frattini per l’impegno mostrato dall’Italia nell’aumentare il suo contingente militare per le operazioni in Afghanistan e ha spiegato dove esistono lacune nella cooperazione civile-militare. Frattini ritiene che la comunità internazionale si sia defilata per quanto riguarda l’Iran e incoraggia un migliore coordinamento con i paesi al di fuori del P5-plus-1. Il segretario alla difesa ha avvertito che un Iran armato nuclearmente potrebbe portare ad una maggiore proliferazione nucleare in Medio Oriente, alla guerra, o a entrambi. Gates, è d’accordo con Frattini nel voler tenere una conferenza delle Nazioni Unite per evidenziare le sfide alla sicurezza nel Corno d’Africa.
AFGHANISTAN
Frattini ha iniziato il colloquio dicendo al Segretario alla difesa, che gli Stati Uniti possono contare sul pieno sostegno dell’Italia in Afghanistan, in Iran e dove c’è da combattere il terrorismo. Parlò recentemnte con il generale Jones e il Segretario Clinton e propose lo stesso messaggio. Espresse il desiderio di concentrarsi sull’ approccio comprensivo in modo tale da migliorare la vita quotidiana degli afgani. Affermò la necessità di fare pressioni sul presidente Karzai affinchè riuscisse a rendere più governabile il paese altrimenti avrebbe rischiato di perdere l’appoggio dei parlamenti della coalizione. Frattini ha preso atto dei progetti concreti messi in moto dall’Italia come la conversione delle piantagioni di papavero in terreni per la produzione di olio d’oliva e la creazione di una scuola superiore per la pubblica amministrazione.
Il Segretario alla Difesa ha elogiato gli sforzi di Roma per aumentare il contributo italiano, chiedendo se fossero disponibili più Carabinieri per l’addestramento delle forze di sicurezza afgane. Ha osservato che l’enfasi del generale McChrystal sulla protezione dei civili afgani ha cambiato l’atteggiamento delle opinioni pubbliche alleate. Il Segretario della difesa ha detto di essere a favore di un approccio comprensivo, sottolineando la necessità di tutte le parti interessate in Afghanistan di condividere le informazioni in maniera efficace. Egli spera che il nuovo Senior Civilian Representative della NATO, l’ambasciatore Mark Sedwill, potesse facilitare tutto questo. Il segretario alla difesa ha raccomandato in particolare di migliorare la governabilità al di sotto del livello del governo nazionale approfittando delle istituzioni tradizionali e di governatori competenti a livello regionale e sub-regionale. A livello nazionale, tuttavia, la nostra priorità deve essere lo sviluppo di quei ministeri più critici per il nostro successo, come la Difesa, l’Interno, le Finanze, l’Agricoltura, e la Salute. Riprendendo la recente dichiarazione del Gen. McChrystal e cioè che la situazione in Afghanistan non si sta più deteriorando, il segretario alla difesa dice che la sfida principale è quella sul piano psicologico – Bisogna convincere il popolo afghano che noi vinceremo e che alla fine non gli si abbandonerà.
Frattini è d’accordo sul fatto che l’integrazione civile-militare è la parte più debole della strategia afghana. Ha inoltre espresso la sua frustrazione riguardo il fatto che i ministri degli esteri della NATO discuto solo sull’agricoltura e sull’istruzione, mentre i ministri della difesa discutono solo di sicurezza. Il problema, ha suggerito Frattini, è che non si parlano tra loro. Ha proposto una riunione congiunta dei ministri degli esteri e della difesa, per cominciare dei colluqui tra esperti. Il segretario alla difesa ha risposto che il generale McChrystal e l’ambasciatore Eikenberry portano avanti una collaborazione civile-militare a livello nazionale sulla base di un piano comune, così come fanno i comandanti locali con i dirigenti del PRT. Ciò che manca è il livello in mezzo – i comandi regionali – e il segretario alla difesa ha espresso il desiderio di Sedwill di nominare sottoposti per affrontare la questione in ogni RC, sulla base dell’esempio della cellula civile-militare RC-Sud. L’effetto sarebbe una cascata di coordinamento civile-militare a livello nazionale, regionale e locale. Il segretario alla difesa ha notato che ci sono stati degli sforzi simili da parte di Kai Eide che fù ostacolato dalle scarse risorse e dall’avversione delle Nazioni Unite nel lavorare con i militari. Come rappresentante della NATO, Sedwill non dovrebbe avere questi problemi.
Frattini ha anche chiesto una cooperazione pratica attraverso il confine afgano-iraniano. Gli incentivi locali per la cooperazione potrebbero minare il traffico di droga e di armi e aiutare le operazioni di riconciliazione con i Talebani. Il segreatrio della difesa ha osservato che l’Iran sta facendo il doppio gioco – da una parte cercando di essere amichevole con il governo dell’Afghanistan dall’altra tentando di minare gli sforzi dell’ISAF. Ha fatto notare che l’intelligence indichi che ben poco materiale letale attraversa il confine afghano. Il segretario della difesa ha suggerito che la protezione della via commerciale dell’Afghanistan con l’Iran orientale, è molto importante per le economie locali su entrambi i lati del confine e che potrebbe essere un ottimo punto di partenza. Gates ha fatto notare che ogni sforzo dovrà essere coordinato con Kabul. Frattini ha convenuto sulla presa di posizione di Gates.
IRAN
Frattini ha sostenuto le recenti dichiarazioni pubbliche del segretario della difesa sull’ aumento delle tensioni in Iran. Egli ha dichiarato che di Ahmadinejad non ci si può fidare, soprattutto dopo essersi contraddetto per quanto riguarda le recenti dichiarazioni costruttive del suo stesso governo. Frattini, citando una recente conversazione con il Ministro degli Esteri russo Lavrov, ha detto che la Russia avrebbe sostenuto la pista delle sanzioni. La sfida era quella di portare la Cina dalla propria parte, la Cina e l’India, secondo Frattini, sono state fondamentali per l’adozione di misure che potrebbero influenzare il governo, senza danneggiare la società civile iraniana. Il ministro degli esteri italiano ha inoltre proposto di includere in particolare l’Arabia Saudita, la Turchia, il Brasile, il Venezuela e l’Egitto nella conversazione. Ha espresso frustrazione particolare per il “doppio gioco” dell’Ankhara. Frattini ha proposto una riunione informale dei paesi del Medio Oriente, che erano desiderosi di essere consultato sulla questione Iran, e ha fatto notare come il segretario Clinton fosse d’accordo.
Il segretario della difesa ha sottolineato che una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sarebbe stata importante perché avrebbe dato all’Unione europea e alle nazioni una base giuridica per imporre sanzioni anche più severe contro l’Iran. Il segretario della difesa ha acutamente avvertito della necessità di azioni urgenti. Senza progressi nei prossimi mesi, si rischia una proliferazione nucleare in Medio Oriente, una guerra sollecitata dall’intervento Israeliano, o entrambi. Il segretario della difesa ha previsto “un mondo diverso” in 4-5 anni se l’Iran avesse avuto la possibilità di sviluppare armi nucleari. Gates concorda con la valutazione di Frattini sull’Arabia Saudita e sulla Cina, osservando che l’Arabia Saudita è più importante, per Pechino e Mosca che per l’Iran.
Il segretario alla difesa ha esortato Frattini a riconsiderare la visita prevista in Italia di un prominente parlamentare iraniano sulla scia delle recenti esecuzioni degli studenti in opposizione al governo. Allo stesso tempo, dovremo accertarci di non screditare l’opposizione.
IL CORNO D’AFRICA
Frattini ha espresso preoccupazione per il deterioramento della situazione in Somalia e Yemen. Ha fatto notare, in una recente conversazione con il Presidente Sharif del governo di transizione somalo (TFG), il fatto che Sharif non sarebbe più stato in grado di pagare le forze di sicurezza dal termine di febbraio. Frattini ha detto che l’Italia ha cercato di incoraggiare la Presidenza UE a concentrarsi sulla Somalia e lo Yemen, e propose una conferenza delle Nazioni Unite sul Corno d’Africa, affrontandone i problemi di sicurezza. L’Italia stava fornendo finanziamenti al governo di transizione somalo. Il Segretario della difesa è d’accordo che le regioni meritato maggiore attenzione.
Wikileaks: La guerra segreta italiana in Afghanistan
Un rapporto basato sui documenti di Wikileaks mostra in dettaglio il coinvolgimento militare italiano in Afghanistan, afferma che il nostro paese abbia tenuto una serie di operazioni segrete responsabili della morte di civili afghani.
Il rapporto descrive una serie di incidenti, che includevano raid aerei sui villaggi e il fallimento del governo di Kabul per utilizzare i soldi dell’Unione Europea in maniera efficace. Sulla base di più di 10.000 documenti dal sito Wikileaks, il rapporto è stato pubblicato in Italia dall’espresso lo scorso Mercoledì.
Il giornalista Fabrizio Maronta commenta: “Noi siamo lì ufficialmente per il mantenimento della pace, la ricostruzione delle varie strutture e soprattutto del governo. Questo è il modo in cui l’ [establishment politico in Italia] ha venduto all’opinione pubblica italiana la missione in Afghanistan. ”
Poco tempo fa, tuttavia, in Italia il Ministro della Difesa Ignazio La Russa ha detto che il paese sta progettando di aumentare il suo contingente militare da 2.800 a 4.000 soldati entro la fine del 2010.
EROI?
Wikileaks rilascia registri classificati sulla guerra in Afghanistan
Domenica Wikileaks ha rilasciato un archivio di registri militari classificati degli Stati Uniti che coprono un tempo di 6 anni: oltre 91.000 documenti, per un totale di 200.000 pagine. I documenti mostrano un quadro molto più cupo della guerra in Afghanistan, molto meno promettente di quanto ci abbiano mai descritto.
Al New York Times, al Guardian di Londra e al Der Spiegel tedesco è stato offerto l’accesso prioritario a questi archivi, il cui contenuto avrebbe mostrato loro il perchè, i talebani fossero più forti che mai nonostante gli Stati Uniti avessero pagato quasi 300 miliardi di dollari per la guerra in Afghanistan”.
Questa fuga di informazioni classificate arriva dopo quella di aprile in cui viene mostrato l’attacco di un apache USA a Baghdad che ha provocato la morte di una dozzina di civili e di 2 foto reporter. (Articolo)
Il New York Times sottolinea i seguenti punti focali:
Gli americani impegnati nella guerra in Afghanistan hanno a lungo nutrito forti sospetti che le spie militari pakistanane contollino le frange afghane che combatttono gli USA, nonostante il Pakistan riceva più di 1 miliardo di dollari di aiuti dagli Stati Uniti.
* Le operazioni militari della CIA si stanno espandendo in Afghanistan.
* I talebani hanno utilizzato missili termici portatili contro gli aerei occidentali, armi che hanno contribuito a sconfiggere l’occupazione sovietica negli anni 80.
L’archivio è disponibile su Wikileaks.
Dal sito Wikileaks:
Abbiamo ritardato il rilascio di circa 15.000 rapporti dall’archivio totale come parte di un processo di minimizzazione del danno richiesto dalla nostra fonte. Dopo un ulteriore riesame, tali relazioni saranno pubblicate, in parte oppure in maniera completa quando la situazione in Afghanistan lo permetterà.
La risposta della Casa Bianca non si è fatta attendere. La dichiarazione dal consigliere per la sicurezza nazionale generale James Jones sottolinea due punti: in primo luogo, l’amministrazione sostiene che tale fuga di informazioni classificate mette in pericolo la vita degli americani e degli alleati di guerra. In secondo luogo, l’amministrazione mette in luce il fatto che la fuga di notizie riguarda un periodo che va dal gennaio 2004 (quando Bush era al potere) fino al dicembre 2009 (quando il presidente Obama annunciò un “nuovo approccio” alla guerra in Afghanistan).(Fonte)
Il nuovo ordine mondiale: Concetti base
INTRODUZIONE AL NUOVO ORDINE MONDIALE
Il termine New World Order (NWO) è stato utilizzato da molti politici attraverso i secoli, è un termine generico usato per indicare una cospirazione a livello mondiale, orchestrata da un gruppo estremamente potente e influente di individui geneticamente affini (almeno ai gradi più alti) che comprende molte delle persone più ricche del mondo, i vertici del mondo della politica e le elite delle corporazioni, come pure i membri della cosiddetta Black Nobility d’Europa (dominata dalla Corona britannica), il cui obiettivo è quello di creare un unico governo mondiale (fascista), spogliato dei confini nazionali e regionali e che obbedisce al loro ordine del giorno.
La loro intenzione è di effettuare un controllo completo e totale su ogni essere umano del pianeta e di ridurre drasticamente la popolazione mondiale di due terzi. Mentre il nome di Nuovo Ordine Mondiale è il termine più frequentemente oggi usato per indicare genericamente chiunque sia coinvolto in questa congiura, lo studio delle persone che ne fanno parte è un problema ben più complesso e intricato.
PERCHE’ LA COSPIRAZIONE E’ NASCOSTA
La fitta e complessa rete di inganni che circonda le persone e le organizzazioni coinvolte in questo complotto è difficile da districare. La maggior parte delle persone reagisce con incredulità e scetticismo verso l’argomento, senza sapere che è stata condizionata (lavaggio del cervello) ad reagire con scetticismo grazie ai media e alle istituzioni. Fritz Springmeier ha detto che la maggior parte delle persone hanno costruito delle “diapositive” che mandano in corto circuito il processo di esame critico quando si tratta di alcuni temi sensibili. “Diapositive”, riferisce Springmeier, è un termine che la CIA usa per un tipo di reazione condizionata che porta l’individuo a terminare il dibattito o la questione in causa. Ad esempio, la menzione della parola “complotto” sollecita spesso una risposta “diapositiva” in molte persone.
Ciò che la maggior parte della gente crede essere l’ “Opinione Pubblica” è in realtà propaganda costruita con cura e progettata per ottenere una risposta comportamentale desiderata da parte del pubblico. I sondaggi vengono proposti per calcolare il grado di accettazione delle varie manovre di questo nuovo ordine mondiale.
MODUS OPERANDI DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
I cospiratori del NWO mettono in atto la loro agenda globale attraverso la sapiente manipolazione delle emozioni umane, soprattutto della paura. Nei secoli passati, hanno ripetutamente utilizzato un espediente che il ricercatore e autorie sul NWO David Icke nel suo ultimo libro, The biggest secret, sottolinea essere questo: problema, reazione e soluzione.
La tecnica è la seguente: gli strateghi del NWO creano il PROBLEMA: finaziano, assemblano e istruiscono una “opposizione” per stimolare l’agitazione in un potere politico stabilito (paese sovrano, regione, continente, ecc) su cui vogliono avere controllo, comandando le varie fazioni riescono a ottenere il risultato desiderato. Negli ultimi decenni, i cosiddetti gruppi di opposizione sono di solito identificati dai mezzi di comunicazione come “combattenti per la libertà'” o “liberatori”.
Allo stesso tempo, il leader politico della nazione dove viene orchestrato lo scontro è demonizzato e, a comando, viene indicato come “il nuovo Hitler” (pensateci: Saddam Hussein, Milosevic, Kadaffi, ecc.) I ‘combattenti per la libertà’ non di rado sono formati da un istituzione criminale locale ( come l”UCK, o i trafficanti di droga). Nello spirito di una vera menzogna machiavellica, gli strateghi del NWO sono ugualmente coinvolti, armando e consigliando il leader politico della nazione (il NWO ricava utili da qualsiasi conflitto armato prestando denaro, armamenti, e rifornendo tutte le parti coinvolte nello scontro).
Il conflitto viene dipinto alla platea mondiale, dai media controllati, con una raffica di foto e di video di atrocità orrende e sanguinose subite da civili innocenti. “Qualcosa deve essere fatto!” E questa è la REAZIONE desiderata.
I burattinai del NWO forniscono poi la SOLUZIONE con l’invio di “Peace Keepers”(in Bosnia) o con una “Forza di Coalizione” (nella guerra del Golfo) o con bombardieri della NATO e truppe di terra ( in Kosovo), o inviando militari alla ricerca di “armi di distruzione di massa”, che ovviamente non sono mai state trovate. Una volta insediati, i ‘Peace Keepers” non se ne vanno più dalla zona. L’idea è quella di avere delle truppe di terra controllate dall’NWO
in tutti i principali paesi o aree strategiche in cui l’accettazione del NWO risente di maggiori difficoltà.
CHI LAVORA PER IL NUOVO ORDINE MONDIALE?
Il settore aziendale del NWO è dominato dai banchieri internazionali, baroni del petrolio e da aziende farmaceutiche, così come da altre grandi multinazionali. La Famiglia Reale d’Inghilterra, e cioè la regina Elisabetta II e il casato dei Windsor, (che sono, di fatto, i discendenti del ramo tedesco della nobiltà europea i Saxe–Coburg–Gotha che cambiarono nel 1914 il loro cognome in Windsor), sono attori di alto livello nella oligarchia che controlla i piani alti del NWO. I punti nevralgici per le decisioni sono Londra, Basilea in Svizzera, e Bruxelles (sede della NATO).
Le Nazioni Unite, insieme a tutte le agenzie che lavorano sotto la sua egida, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono attori a tempo pieno in questo schema. Allo stesso modo, la NATO è uno strumento militare nelle mani del NWO.
I leader di tutti i principali paesi industriali come gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Germania,l’Italia,l’Australia, la Nuova Zelanda, ecc (i membri del “G7/G8” per intenderci) sono attivi e cooperano pienamente a questo complotto. In questo secolo, il grado di controllo esercitato dal NWO è arrivato a un punto tale che solo alcuni individui, attentamente selezionati e formati dall’elite, possono ambire di diventare il primo ministro o il presidente di paesi come l’Inghilterra, la Germania o gli Stati Uniti. Non importava chi tra Bill Clinton o Bob Dole avrebbe vinto la presidenza nel 1996, il risultato sarebbe stato lo stesso. Entrambi stavano giocando nella stessa squadra, per la stessa società. Chi non fa parte della “squadra” viene eliminato: esempi sono: il presidente Kennedy, Ali Bhutto (Pakistan) e Aldo Moro (Italia). Più di recente, l’Ammiraglio Borda e William Colby sono stati uccisi perché si sono ribellati alla cospirazione e stavano cercando di esporre / ostacolare l’agenda del nuovo ordine mondiale.
IL RUOLO DEL NWO NEL CAMBIARE LA STORIA
La maggior parte delle grandi guerre, gli sconvolgimenti politici, le depressioni / recessioni economiche degli ultimi 100 anni (e precedenti) sono state attentamente pianificate e avviate grazie alle macchinazioni di queste élite. Queste “macchinazioni” comprendono la guerra ispano-americana (1898), la prima e la seconda guerra mondiale, la Grande Depressione, la rivoluzione bolscevica del 1917, l’ascesa della Germania nazista, la guerra di Corea, la Guerra del Vietnam, la caduta del comunismo sovietico nel 1989-1991, la guerra del Golfo del 1991, la guerra in Kosovo, e le due guerre in Iraq. Anche la rivoluzione francese è stata orchestrata dal NWO.
Il vulcano MEDIATICO sta per esplodere
L’ingiusta guerra in Afghanistan perde colpi sotto l’offensiva dei media. Stanley A. McChrystal generale a capo della NATO a Kabul, è stato spazzato via da una notizia nell’ultimo numero di Rolling Stone. Il generale ha criticato la politica di Obama sull’Afghanistan puntando il dito sulla sua inesperienza.
Nel frattempo,WikiLeaks.org sta per rilasciare il secondo video della stagione – le riprese sono del 4 Maggio 2009, e mostrano il massacro nel villaggio afgano di Granai, dove pesanti bombardamenti hanno ucciso almeno 100 civili,molti dei quali bambini. Nel mese di aprile, Wikileaks rilasciò un rivoltante filmato di un attacco di una cannoniera a Baghdad nel 2007, intitolato ‘Collateral Murder’.
Ripreso da una telecamera nell’Apache coinvolto nell’operazione, mostra dei civili crivellati di colpi, dopo che il teleobiettivo portato dal fotografo Reuter viene scambiato per una granata con propulsione a razzo (RPG). Ormai su internet circola il detto: “Non è un RPG, è una Canon!” Successivamente nel video un furgoncino carico di scolari si ferma per soccorrere i feriti, facendo anch’esso una brutta fine.
COLLATERAL MURDER:
Entrambi gli atti violano la Convenzione di Ginevra. Ma ciò che è veramente scandaloso è la colonna sonora. Rivela che l’equipaggio è formato da sub umani, senza alcuna etica. Mentre uccidono i civili, parlano come se fossero videogamers che tentano di fare il punteggio più alto. “Guardate tutti quei bastardi morti”, dice uno dei soldati.
Ora, Wikileaks sta rilasciando il video di Granai, dove il bilancio delle vittime civili è dieci volte superiore a quello indicato nel mattatoio di Baghdad. Non c’è da stupirsi che gli americani siano alla ricerca della “collaborazione” di Julian Assange, il fondatore australiano di Wikileaks. Per alcune settimane si temeva che lo stessero cercando. Ci si chiede come abbiamo fatto a non trovarlo! – è infatti comparso recentemente ad una riunione del Parlamento europeo. In effetti gli americani non sono molto bravi a cercare le persone! Si consideri la superstar inafferrabile Osama bin Laden – 27 audio e molte riprese video al suo attivo, ed è ancora a piede libero.
Principalmente, Assange è stato in Islanda, contribuendo a forgiare la Modern Media Initiative. La settimana scorsa, il parlamento islandese ha votato a grande maggioranza a favore della riforma di legge sui media. Le leggi saranno ora valutate anche secondo alla tutela della libertà di parola, degli informatori e delle fonti anonime. Si favoriscono anche i gioralisti e i blogger che potranno, sfruttare l’Islanda come porto franco se nei loro paesi la libertà di informazione è compromessa.
L’islanda con questa legge tutela la libertà di informazione a livello internazionale. Con questa riforma le casse dello Stato si riempiranno di denaro. Denaro di cui ha bisogno per uscire dalla crisi economica innescata dai fallimenti bancari. Ben presto, l’Islanda potrebbe diventare le Cayman del giornalismo investigativo e del blogging, con enormi server farm.
Il sistema informativo statunitense è al tracollo con il suo controllo mediatico, il giornalismo di parte e il patriottismo costruito, si ritrova in una situazione impari a confronto del vulcano mediatico che sta innescando l’Islanda. In Afghanistan, McChrystal è stato rimpiazzato dal generale David Petraeus, l’uomo che ha perso i sensi nel corso di un’audizione al Senato mentre si affrontavano questioni complesse relative all’Afghanistan. Scherzi a parte, c’è da preoccuparsi!
Meanwhile, the whistleblower magnet WikiLeaks.org is releasing its second blockbuster video of the season — footage of the May 4, 2009, massacre in the Afghan village of Granai, where heavy bombing killed at least 100 civilians, most of them children. In April, it had released stomach-turning footage of a gunship attack in Baghdad in 2007, titled ‘Collateral Murder’.
Taken by the Apache’s gun camera, it shows civilians being machine-gunned after the telephoto lens carried by a Reuter photographer is mistaken for a rocket-propelled grenade (RPG). It’s become a black joke on the internet: “That’s not an RPG, that’s a Canon!” When a van carrying schoolchildren pulls up and the driver tries to help the wounded, it is also blown away.
Both acts violate the Geneva Convention. But what’s truly shocking is the soundtrack. It reveals that the copter is crewed by sub-humans with no ethical faculty. While killing civilians, they talk like video gamers shooting for high scores. “Look at all those dead bastards,” crows one as the dust settles.
Now, Wikileaks is releasing the video from Granai, where the civilian death toll was ten times more than shown in the Baghdad footage. No wonder the Americans are seeking the “cooperation” of Julian Assange, the Australian founder of WikiLeaks. For some weeks it was feared that they were hunting him. Wonder why they couldn’t find him — he appeared recently on a panel of the European Parliament. But then, Americans aren’t very good at finding people. Consider the elusive superstar Osama bin Laden — 27 audio and video hits and counting, and he’s still on the loose.
Mainly, Assange has been in Iceland, helping to forge the Icelandic Modern Media Initiative. Last week, Iceland’s parliament voted overwhelmingly in favour of a resolution for media law reform moved by an all-party group of 19 MPs. Laws will now be passed for the protection of free speech, whistleblowers and anonymous sources and against Strategic Lawsuit Against Public Participation (Slapp) suits and ‘libel tourism’, in which an aggrieved party in one country uses the courts of another country with favourable libel laws to sue a newspaper, journalist or blogger in a third country.
Iceland is internationalising media law and bringing it up to speed with the information age, and it will make money off it, too. Which it needs to recover from the economic crisis triggered by bank failures. Soon, Iceland could become the Grand Caymans of investigative journalism and blogging, with huge server farms and the head offices of media organisations.
I worry for the future of the US war machine. Media control, embedded journalism and manufactured patriotism are primitive methods, unequal to the media volcano that Iceland is unleashing. And in Afghanistan, McChrystal has been replaced by General David Petraeus, the man who fainted at a Senate hearing while facing hard questions about Afghanistan. Seriously, I worry.