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Wikileaks: Il complotto sugli Ogm raggiunge i più alti vertici del governo statunitense
I recenti cables di Wikileaks hanno trattato delle strategie politiche e di guerra degli Stati Uniti, fatto il quale ha portato alcune persone a concludere che le informazioni trapelate siano una possibile minaccia alla sicurezza nazionale.
Ma in questo caso, i cables di Wikileaks fanno trapelare informazioni sulla politica alimentare globale e sui funzionari statunitensi coinvolti. Ciò che si evince è che vi è un complotto, creato dalla Monsanto, per forzare la vendita e l’uso a livello mondiale di alimenti e sementi geneticamente modificati.
Nel 2007, l’allora ambasciatore statunitense in Francia, Craig Stapleton organizzò una rappresaglia contro i paesi europei a causa delle loro politiche anti-ogm. I cables diplomatici degli Stati Uniti pubblicati da Wikileaks mostrano la battaglia portata avanti dall’amministrazione Bush per vendicarsi contro l’Europa ed il suo rifiuto di utilizzare sementi geneticamente modificate.
Nel cable trapelato, Stapleton scrive: “L’Europa sta compiendo passi indietro invece che in avanti su questo tema, con la Francia che sta giocando un ruolo da protagonista, insieme ad Austria, Italia e Commissione Europea …Una rappresaglia renderà chiaro che il percorso attuale ha dei reali costi per gli interessi europei e potrebbe contribuire a rafforzare la voce europea pro-biotech. ”
L’ Ambasciatore Stapleton aggiunge: “Si raccomanda di calibrare dei target specifici per la rappresaglia i quali provocheranno alcuni problemi in tutta l’UE, ma che si concentrerà soprattutto sugli stati più impegnati nell’ostacolare gli OGM. L’elenco dovrà essere ben calibrato e dovrà essere sotenibile sul lungo termine, dal momento che non dovremmo aspettarci un tempestivo cambiamento di rotta”.
In una intervista con Amy Goodman a Democracy Now, Jeffrey Smith, direttore esecutivo dellInstitute for Responsible Technology afferma che è da anni che il governo degli Stati Uniti è culo e camicia con la Monsanto, cercando di promuovere gli OGM e l’agenda della Monsanto in tutto il mondo.
“Questo mette a nudo”, osserva Smith, “i meccanismi di questo sforzo. Abbiamo Craig Stapleton, ex ambasciatore in Francia, che chiede in particolare al governo degli Stati Uniti di vendicarsi e di causare alcuni danni in tutta l’Unione europea. Poi, due anni dopo, nel 2009, abbiamo un cable dell’ambasciatore alla Spagna, dove gli Stati Uniti chiedono di intervenire, invocando l’aiuto del governo spagnolo per formulare una strategia biotech e sostenere gli elementi del governo spagnolo che supportano gli OGM. In questo passaggio, in modo specifico, viene indicata la collaborazione con il direttore della Monsanto per creare le politiche e le strategie per promuovere l’agenda OGM in Spagna “.
Anche se il mais geneticamente modificato è stata la prima semente approvata per la coltivazione diffusa nell’Unione europea – in particolare il mais (NK 603, MON 810, MON 863) – i singoli paesi si fecero avanti per vietare questi semi. Così, nel 2007, Smith affermò che la Monsanto e il settore boitech, con l’aiuto del governo degli Stati Uniti, formularono una strategia per costringere questi paesi ad accettare le prime sementi geneticamente modificate.
Da allora, ci furono altre prove – a dimostrazione che questo mais geneticamente modificato danneggia i topi e i ratti, può causare una riduzione della fertilità, una prole più debole fisicamente, e un sistema immunitario inefficente. Come osserva Smith, queste preoccupazioni sono state ignorate sia dalla European Food Safety Authority che dall’FDA statunitense.
GLI STUDI HANNO CONCLUSO CHE LE TRE VARIETA’ DI MAIS GENETICAMENTE MODIFICATO SONO DANNOSE PER I MAMMIFERI
Il comitato indipendente per gli studi e la ricerca sull’ingegneria genetica partecipò ad uno studio pubblicato sull’International Journal of Biological Sciences, che dimostra la tossicità nei mammiferi di tre varietà di mais geneticamente modificate della Monsanto.
I ricercatori hanno concluso che questi tre organismi geneticamente modificati (GM mais NK 603, MON 810 e MON 863) non sono abbastanza sicuri per essere distribuiti commercialmente perché i livelli di tossicità nei reni e nel fegato dei ratti studiati in laboratorio risultano alti quando esposti a queste tre tipologie di mais. Altri effetti sono stati anche notati nel cuore, nelle ghiandole surrenali, nella milza e nel sistema ematopoietico.
Smith aggiunge che nel mais MON 810, “è stato scoperto un gene che in condizioni normali è latente, ma che in queste sementi si “accende” creando un allergene. I ricercatori hanno scoperto anche che 43 geni diversi sono stati manipolati, il che significa che vi è stata una profonda modifica genetica in queste colture che non sono state sottoposte al vaglio della FDA americana o di altre autorità regolamentanti in tutto il mondo prima di essere messe in commercio “.
Il telegraph riporta che nei nuovi cables rilasciati, si può osservare come i diplomatici statunitensi in tutto il mondo abbiano promosso le colture OGM con mosse governative strategiche e con l’imperativo della loro commercializzazione.
L’AMBASCIATA USA FA PRESSIONI SUL PAPA AFFINCHE’ APPROVI LE COLTURE GENETICAMENTE MODIFICATE
John Vidal, ambientalista che lavora per il Telegraph scrive: “I cables dall’ambasciata Usa in Vaticano dimostrano come gli Stati Uniti siano convinti che il papa sia ampiamente favorevole alle colture Ogm dopo aver pressato gli alti consiglieri della Santa Sede … Il consigliere speciale del Dipartimento di Stato americano sulle biotecnologie assieme ai consulenti del governo sulle biotecnologie con sede in Kenya hanno fatto pressioni su personaggi di spicco all’interno del Vaticano per convincere il papa a dichiarare il suo appoggio.
I CABLES DIMOSTRANO CHE I DIPLOMATICI USA LAVORANO PER LA MONSANTO
Nel cable di Wikileaks si legge: “In risposta alla recente urgente richiesta del (Ministero spagnolo degli Affari Rurali), il sottosegretario di Stato Josep Puxeu e la Monsanto, hanno richiesto un rinnovato sostegno del governo statunitense a supporto della biotecnologia agricola spagnola …”.
Come sottolinea Smith, i sopracitati – cioè i funzionari degli Stati Uniti, la Monsanto, e l’industria biotech – lavorano assieme per cambiare le politiche sulle biotecnologie in ogni singolo paese.
Spagna e Stati Uniti hanno lavorato a stretto contatto per convincere l’UE a non rendere più rigide le leggi sulla biotecnologia agricola. In un cable, l’ambasciata a Madrid scrive:
“La Spagna è stato il primo paese dell’UE a far crescere mais geneticamente modificato ed ora possiede quasi il 75 per cento dei raccolti MON810 dell’UE – quasi 200.000 ettari. Durante un incontro del 13 maggio con il direttore della Monsanto per le Biotecnologie di Spagna e del Portogallo, venne detto ai funzionari dell’ambasciata che la Spagna sta diventando ogni giorno di più un bersaglio per le forze anti-biotecnologie in Europa e che le coltivazioni spagnole di mais MON810 è gravemente minacciata. Il sentimento che fa da eco dall’altra parte e cioè dai sostenitori delle biotecnologie agricole per quanto riguarda il divieto di coltivare mais MON810 in Spagna, è che “Se la Spagna cade, il resto d’Europa seguirà.”
Come osserva il Telegraph, i cables dimostrano non solo che il governo spagnolo ha chieso a quello statunitense di mantenere la pressione su Bruxelles, ma che gli Stati Uniti sapevano in anticipo cosa avrebbe votato la Spagna, anche prima che la Commissione spagnola sulle biotecnologie avesse deliberato sull’argomento.
LE “BLACK OPS” DELLA BLACKWATER PER LA MONSANTO
In un articolo di Jeremy Scahill, scritto per il The Nation, Scahill afferma che la Blackwater, attraverso la Total Intelligence, ha cercato di diventare il “braccio dell’intelligence” della Monsanto, offrendo operatori che si infiltrassero tra i gruppi degli attivisti che sono sfavorelo agli OGM e alla Monsanto.
Scahill è un giornalista investigativo americano e autore di Blackwater: The Rise of the World’s Most Powerful Mercenary Army. Scahill afferma che il coordinatore delle attività segrete della Blackwater, è l’ex paramilitare della CIA Enrique “Ric” Prado, ha istituito una rete globale di operatori stranieri, che agiscono in tutto il mondo per supportare (molto spesso con la corruzione) i cibi geneticamente modificati.