Archivi categoria: Fukushima Daiichi
Fukushima: Cosa accadde realmente
Recentemente, ho postato una breve panoramica del report di Jim Stone su Fukushima, il quale ha evidenziato inequivocabilmente che il terremoto di magnitudo 9,0 fu una menzogna architettata per nascondere la vera causa dello tsunami: una carica nucleare sul fondo marino.
Il rapporto di Stone dimostra definitivamente che la storia ufficiale dell’11/3, allo stesso modo di quella dell’11/9, è una matassa di errori e incoerenze.
Le foto dei droni mostrano che le pareti di contenimento dei reattori 1, 3 e 4 vennero spazzate via. Muri di cemento, di 4-8 metri di spessore, sono stati ridotti in polvere, lasciando solo lo scheletro di supporto. L’idrogeno, ad una pressione così bassa, non avrebbe mai potuto causare una tale distruzione. Sfiderebbe le leggi della fisica, così come i precedenti storici.
La distruzione delle mura di contenimento del reattore 4 fu un chiaro caso di sabotaggio. La struttura non conteneva carburante, non era quindi operativa. Eppure anche li è avvenuta una esplosione molto forte. Il reattore 3 svanì completamente, nucleo e tutto il resto, dopo essere esploso in un fungo atomico.
Le affermazioni di Arnie Gundersen sul fatto che le esplosioni fossero il risultato di una “fusione del nocciolo” non reggono. I meltdown dei noccioli non producono funghi atomici. Le armi nucleari lo fanno. Inoltre, Gundersen, portavoce degli “esperti” al soldo dei MSM, è stato sbugiardato da veri professionisti.
I fatti avvenuti quel giorno sono chiari a tutti. Più sottili e nascosti sono i segni del sabotaggio nei sistemi di controllo delle centrali ‘. Qui è necessario approfondire, visualizzare spesso ciò che non è familiare. Nel report di Stone c’è un rapporto ufficiale che si può trovare verso la fine della pagina. Non ha un titolo proprio. Basta leggere la prima frase:
“Fukushima fu un evento impossibile”.
Questa sezione è il nucleo centrale dell’indagine di Stone. Si tratta di un reticolo cristallino di logica e di prove che polverizzano la versione ufficiale.
COSA E’ SUCCESSO VERAMENTE?
Secondo la versione ufficiale, i reattori esplosero perché i nuclei si surriscaldarono. I sistemi di raffreddamento di emergenza non entrarono in funzione perché l’generatori vennero sommersi dallo tsunami.
Tutto questo è falso. In primo luogo, un’attenta lettura di un rapporto ufficiale della World Nuclear Association rivela che lo tsunami non ha inondano il generatori. Fu un’altra la causa del loro malfunzionamento.
In secondo luogo, tre dei nove sistemi di raffreddamento non avevano bisogno di elettricità. Usavano l’energia del vapore proveniente dai nuclei dei reattori. Erano quelli gli effettivi sistemi di emergenza. I generatori sommersi sarebbero stati quindi irrilevanti.
Terzo, questi tre sistemi di emergenza passivi, entrarono in funzione per i reattori 1 e 3. Vennero però chiuse le valvole che gli alimentavano. Ciò richiese un comando. Fu dunque un atto deliberato.
Chi, o cosa, chiuse le valvole?
Gli indizi puntano su Dimona, il centro di ricerca nucleare Israeliano.
ECCO A VOI STUXNET
La società di sicurezza israeliana Magna BSP ottene un contratto per gestire la sicurezza a Fukushima Daiichi poco dopo che il Giappone si era offerto di arricchire l’uranio per l’Iran. Poco dopo l’arrivo della Magna BSP, il gigante della sicurezza informatica, Symantec registrò che il virus Stuxnet si era introdotto in migliaia di computer giapponesi.
Ciò è significativo perché Stuxnet è un’invenzione israeliana. La Magna BSP, una ditta israeliana, ha sempre ricevuto contratti dalla Dimona, dove è nato il virus Stuxnet.
Stuxnet agì bloccando i sistemi idraulici, i tubi e le valvole che permettevano il corretto funzionamento dei sistemi di raffreddamento a Fukushima. Stuxnet operò su questi sistemi fornendo delle letture normali ai tecnici che operavano nelle strutture. Israele utilizzò a suo tempo questo virus per danneggiare le centrifughe in un impianto nucleare in Iran.
I sistemi di raffreddamento a Fukushima erano controllati da software Siemens, obiettivo specifico su cui il virus Stuxnet venne progettato.
Stuxnet può essere controllato attraverso il tipo di collegamento dati che la Magna BSP installò nella centrale poco prima di tornare in Israele ad una settimana dal disastro.
Come ipotesi, Stuxnet spiega perché i generatori non funzionarono. Spiega perchè le valvole nei sistemi di raffreddamento passivi fossero chiuse. Spiega perché gli ingegneri stanno ancora ricevendo le letture della pressione del contenimento del reattore 3, nonostante il contenimento non vi sia più, oltre a spiegare un sacco di altre cose.
Fukushima: Si trattò di sabotaggio?
Il terremoto avrebbe innescato uno Tsunami con onde di 30 metri che andò ad abbattersi su ponti, case, strade e automobili prive di qualsiasi danno – su una popolazione che non venne avvisata dell’imminente tsunami in arrivo, perché non c’è stato alcun terremoto. Vennero presi completamente alla sprovvista. Eppure c’erano gli elicotteri in attesa e la gente in tutto il Giappone ha avuto modo di guardare l’arrivo dello tsunami in diretta tv.
Cosa diavolo è successo? Di solito, i giapponesi vengono avvertiti degli tsunami. Come mai l’11 marzo non vennero avvisati? Perché non ci furono danni strutturali, o motivi per sospettare l’arrivo di uno tsunami?
Il sisma non sarà sembrato nulla di speciale ad una nazione abituata ai terremoti. In un video filmato all’interno di una redazione di Tokyo, durante il terremoto, vengono mostrati i dipendenti che continuano tranquillamente a lavorare con i loro computer.
Una scossa di magnitudo 9,0 è 100 volte più forte di una da 6.8. Quella da 9,0 avrebbe dovuto devastare tutto nel raggio di 1.000 km. Saremo stati spettatori di una carneficina urbana, anche peggiore di quella sofferta dagli abitanti di Kobe.
Eppure il terremoto di Fukushima del 3/11/11 non ha causato il collasso di una singola struttura.
Fate a meno di credere a me. Guardatevi le riprese fatte dall’elicottero. Guardate le infrastrutture su cui lo tsunami si è abbattuto. Neppure un minimo danno. Il buon senso è sufficiente per potersi meravigliare.
Jim Stone ha analizzato i sismogrammi giapponesi. Dichiarando che non ci fu nessun terremoto da 9.0 e che l’epicentro non era in mare. Ci sono stati, invece, tre terremoti simultanei di minore intensità, tutti avvenuti sulla terra ferma.
Le autorità hanno mentito – costruendo a tavolino l’evento. Non è stato il terremoto a causare lo tsunami. Ci deve essere stato un altro motivo.
Si scopre che pure la spiegazione ufficiale per le esplosioni dei reattori di Fukushima fu un inganno creato ad arte. I muri di contenimento per l’energia nucleare sono molto spessi e solidi. Le esplosioni di idrogeno non avrebbero mai potuto distruggerli. Come riferimento storico, esplosioni di idrogeno si verificarono a Three Mile Island: non causarono danni strutturali e neppure eventuali lesioni al personale dello stabilimento.
Inoltre, il reattore quattro non conteneva carburante il giorno del sisma e non era quindi operativo – ma esplose comunque e venne completamente distrutto, seguendo la fine di tutti gli altri reattori. Il reattore 4 è come l’edificio 7 del World Trade Center – una impossibilità assoluta, una palese pistola fumante. Un reattore che non contiene carburante non può funzionare, un reattore non operativo non può esplodere a meno che qualcuno non lo faccia esplodere. La distruzione del reattore quattro non può che essere il risultato di un sabotaggio.
COINVOLGIMENTO ISRAELIANO
Nel febbraio 2010, il Giappone si offrì di arricchire l’uranio per l’Iran. Poco dopo, una ditta israeliana con il nome di Magna BSP, ottene un contratto per gestire i sistemi di sicurezza nell’impianto di Fukushima Daiichi. Installarono telecamere di grandi dimensioni fortemente somiglianti ad armi nucleari “gun-type”. Forti prove indicano che la ditta avrebbe introdotto il virus Stuxnet nella rete dell’impianto, un malware di fabbricazione israeliana che attacca gli impianti che hanno sistemi di controllo Siemens e che la stessa Israele utilizzò precedentemente per danneggiare il programma nucleare iraniano. La Magna BSP stabilì anche collegamenti a internet per lo scambio di dati all’interno del reattore, in palese violazione delle normative nucleari internazionali.
Tutti e dodici i membri del team di sicurezza tornarono in Israele una settimana prima del 11/3/11. All’indomani del disastro, gli israeliani monitorarono pubblicamente i nuclei dei reattori attraverso questi collegamenti illegali ai dati della centrale. Nessuno ha ancora sollevato questioni per questo comportamento illegittimo.
JIM STONE: PERSEGUITATO PER AVER RIVELATO LA VERITA’
Che cosa ha causato lo tsunami? Che cosa ha distrutto i reattori?
Jim Stone, utilizzando le sue affinate competenze (ex analista dell’NSA) e il suo background di ingegneria, ha concluso che fosse Israele il reale mandante del disastro di Fukushima Daiichi. Ora ne sta pagando il prezzo.
Stone ha dimostrato che non ci fu alcun terremoto di magnitudo 9.0 a causare lo tsunami. Quest’ultimo deve essere stato indotto artificialmente, forse da una bomba atomica posta nella Fossa della Giappone.
Si incolpa lo tsunami per le inondazioni avvenute nei reattori che hanno successivamente provocato le esplosioni. Stone, però, presenta prove convincenti che Israele abbia distrutto l’impianto di Fukushima Daiichi installandovi armi nucleari “gun type”, facendole passare come telecamere di sicurezza.
Stone dimostra che il virus Stuxnet ha continuato (e continua) a distorcere le letture dei sensori presenti a Fukushima.
A differenza di molti altri nel mondo dei “whistle blowers”, Stone basa le sue conclusioni su prove concrete e su una logica inattaccabile. Chiunque può visionare e criticare il suo lavoro.
Pubblicando il suo report e facendo diverse apparizioni radiofoniche per sostenerlo, Jim Stone è stato molestato, minacciato, detenuto illegalmente ed è attualmente in galera per delle false accuse.
Ho visto le reazioni al suo lavoro, in rete. Alcuni lo hanno diffamato.
Nessuno è ancora riuscito a confutare le sue teorie.
Le sue conclusioni hanno ramificazioni che fanno sembrare le tesi complottiste sull’11 settembre “poco incisive”.
Perché, questo silenzio sul lavoro di Stone anche da parte dei media alternativi?
Alcuni hanno espresso il sospetto che Stone non fosse chi diceva di essere. Questo è irrilevante. I fatti sono fatti. Il rapporto da lui stilato si basa su fatti ben provati.
Vi invito a consultare il report pubblicato da Stone. Ne vale la pena. Se poi sarete d’accordo su quanto dici, vi pregherei di diffondere ulteriormente questa notizia e “sciogliere” questo silenzio dei media alternativi.
Per concludere, non c’è mai stato un terremoto di magnitudo 9.0 l’11 marzo 2011, lo tsunami deve essere stato indotto artificialmente. Le esplosioni di idrogeno non hanno distrutto i muri di contenimento costituiti da diversi metri di cemento. La storia ufficiale è impossibile. Israele ha punito il Giappone, e gli agenti sionisti stanno ora cercando di distruggere Jim Stone, l’uomo che ha fatto luce sulla verità.
–
Il rapporto originale: www.jimstonefreelance.com/fukushima1.html
Intervista con immagini:
Fukushima: L’agenzia nucleare giapponese nasconde i dati sull’esposizione alle radiazioni
I “watchdog” nucleari giapponesi hanno negato l’accesso pubblico ai risultati dei check-up alla tiroide di 1.000 bambini esposti alle radiazioni di Fukushima.
I critici hanno accusato la Commissione di sicurezza nucleare giapponese, il voler negare una accurata informazione rispetto alla crisi.
La commissione aveva già caricato online in precedenza i risultati dei test di oltre 1.000 bambini controllati per vedere se le sostanze radioattive si stavano accumulando nelle loro tiroidi.
E’ stato rivelato però che all’inizio di questo mese la Commissione ha eliminato i dati dal suo sito, citando motivi di privacy.
Gli specialisti sanitari dal canto loro hanno additato questa decisione, accusando la commissione di temere una reazione negativa del pubblico data dai risultati degli esami sull’esposizione dei bambini alle radiazioni della centrale danneggiata.
Fukushima: “1 miliardo” di becquerel all’ora (la TEPCO è furba)
Il dato di fine giugno rappresenta un sorprendente riduzione dall’emissione massima di 2.000 terabecquerels all’ora del 15 marzo, è in realtà due milionesimi del massimo, ha detto la TEPCO nella Guida di riferimento n. 2 riguardante la “roadmap” dei progressi.
Sono, 1 miliardo di becquerel emessi all’ora, un dato rasserenante? Matsumoto della TEPCO, nella conferenza stampa del 19 luglio, ha evitato di dare un giudizio, dicendo che non lo sapeva.
Leggendo bene il documento, però, si può notare una cosa strana per quanto riguarda le emissioni. La TEPCO sta parlando delle emissioni di radiazioni misurandole in cesio (cesio-134 e 137), non con l’equivalente in iodio.
Per fare una equivalenza con lo iodio-131, si deve moltiplicare il cesio-134 per 3, e il cesio-137 per 40 (con riferimento al manuale INES). La TEPCO non ha nemmeno effettuato la ripartizione del cesio in 134 e in 137 nei suoi calcoli, che hanno dato come risultato il “rasserenante” dato. Altri nuclidi hanno moltiplicatori ancora più elevati: l’americio-241 per 8.000, il plutonio-239 per 10.000.
Se la metà del miliardo di becquerel è cesio-134 e l’altra metà è cesio-137, e poi facciamo l’equivalenza con lo iodio-131 come nel calcolo precedente, l’emissione sarebbe:
(0,5 * 3) + (0.5 * 40) = 1,5 + 20 = 21.500.000.000 becquerel / ora
Invece di 1 miliardo di becquerel / ora, sarebbero 21,5 miliardi becquerel / ora con l’equivalenza in iodio, o 516 miliardi du becquerel al giorno. In meno di 2 giorni, andremo oltre il terabecquerels.
Perché la TEPCO dovrebbe fare i calcoli in cesio invece che con l’equivalente in iodio? Per fare un veloce paragone con il calcolo delle emissioni precedenti e per dare quindi l’impressione che il numero sia basso?
E per quanto riguarda lo iodio? E’ probabile che non lo rilevino nei pressi del reattore 1 dell’impianto nucleare di Fukushima, ma lo iodio-131 viene ancora rilevato nei fanghi di depurazione a Tokyo e in altre parti di Kanto.
Fukushima: 261.000.000 microsievert/ora, meltdown totale in corso
I picchi di radiazioni al reattore 1 dell’ impianto di Fukushima sono saliti a 261 milioni di microsieverts all’ora, ad un livello tale che con 10 minuti di esposizione si ha un tasso di mortalità del 100 %, non siamo distanti dai livelli del reattore di Chernobyl.
Lucas Whitefield Hixson ci offre una interpretazione delle più recenti misurazioni rilevate al reattore n 1 di Fukushima, che arrivano fino a 261 Sieverts/ora.
I livelli di radiazioni nel reattore 1 sono saliti ad un nuovo massimo di 261 Sv / hr. Questo è segno di una criticità abbastanza importante nel reattore. Il corium ha fatto breccia nel contenimento del nocciolo e sta rilasciando radiazioni senza che la TEPCO riconosca le implicazioni di questa costante criticità. Il livello di pressione in uno dei reattori è scesa a livelli atmosferici, indicando una falla nel contenimento.
L’aumento dei livelli di radiazioni indicano anche che gli sforzi per controllare il carburante all’interno del reattore stanno diventando ingestibili. Le radiazioni vengono emanate dal reattore, e i livelli registrati attorno al reattore numero 1 stanno aumentando invece di diminuire gradualmente, un altro indicatore delle criticità in corso.
Chiaramente questo significa che sta avvenendo un processo di meltdown all’interno del reattore. Infatti nei 3 mesi dal disastro le radiazioni registrate nei pressi del reattore 1 erano molto basse rispetto a quelle misurate in prossimità del nocciolo del reattore di Chernobyl. Il reattore 1 è quindi in procinto di rilasciare gli stessi livelli (se non superiori) a quelli di Chernobyl. Questo è solo l’inizio perchè il Giappone ha confermato il meltdown in altri 2 reattori (e il quarto è in grave difficoltà).
Abbiamo più volte sentito che i livelli di radiazioni a Chernobyl furono di 50 Sieverts in 10 minuti per minimizzare l’evento Fukushima. Tuttavia, l’ultimo picco registrato a Fukushima sposta le misurazioni a 43,5 Sievert all’ora.
Condizionamento mentale: Ondata emotiva un paio di palle!
In questo blog si parla spesso di controllo mentale, Mk Ultra, programmazione Monarch ecc… Il condizionamento è uno strumento fondamentale con il quale si tende a dirigire l’opinione pubblica verso una determinata causa. Un esempio su tutti, dopo l’11 settembre si è aperta la caccia a Bin Laden, si è iniziata una guerra (per interessi economici USA), senza prove del coinvolgimento di Al Quaeda negli attacchi, il tutto grazie ad una astuta manovra mediatica che ha convinto gli Stati Uniti e il mondo a puntare il loro “odio” verso questo nemico fittizio.
Nel nostro piccolo, veniamo condizionati allo stesso modo. Personalmente mi ha fatto incazzare tantissimo, perchè non sopporto la banalizzazione soprattutto su argomenti importanti come il nucleare. Nel 1987 i cittadini italiani furono chiamati a dare un’opinione sul nucleare e si espressero in maniera negativa a riguardo. Oggi dopo un altro incidente, molto più grave, siamo di nuovo qui a dover dare il nostro giudizio su qualcosa che ritenevamo scontato.
Il 12 e il 13 giugno si vota per dire no al nucleare con un SI (cioè per spiegare come si vota bisogna usare un paradosso, viva la semplicità e la chiarezza).
Molti politici e giornalisti continuano, da quando si è iniziato a parlare di referendum dopo Fukushima, a dire che si va a votare sotto l’influenza “dell’ondata emotiva”. Non si chiama ondata emotiva cari miei, è il risultato della presa di coscienza sui pericoli del nucleare. Certo è facile informare le persone su i pro e i contro del nucleare, probabilmente a parole risulta affidabile, conveniente e sufficientemente sicuro. Poi però avvengono le Chernobyl, le Fukushima e la gente vede, sente e ragiona (finalmente). Un esempio è il bambino piccolo che viene avvertito dalla mamma di non avvicinarsi al fuoco perchè brucia: la madre ha la possibilità di spiegare a parole una sensazione sgradevole e pericolosa, senza però poterla far provare al piccolo. Prima o poi il bambino si scotterà ed è lì che capirà veramente che col fuoco ci si scotta!
Da questo esempio mi ricollego al referendum e all’ondata emozionale: Passata l’ondata emozionale il bambino tornerà a scottarsi allegramente? Desidererà farlo? Non credo, ovviamente potrebbe inavvertitamente scottarsi ma non lo farà mai più intenzionalmente.
Così dopo Chernobyl avevamo capito che il nucleare non era gestibile. Oggi si ritenta di promuoverlo dicendo che è più sicuro, Fukushima ci dà la prova che non è così. Perchè insistono sull’ondata emozionale? Per farci credere che l’esito del voto non sarà una scelta razionale, ma dettata dall’emozionalità del momento. Un giorno, così, potranno riproporlo e forse a quel punto non ci saranno referendum a proteggerci!
Il nucleare è una tecnologia vecchia grezza e piena di problematiche: Le scorie e l’aggiornamento delle centrali (quest’ultimo problema poco trattato, chi sostiene i costi di aggiornamento e rinnovo delle centrali?). Dovremo puntare su fonti di energia alternativa (guarda fusione fredda di Rossi Università di Bologna) sul solare di ultima generazione e sulle altre rinnovabili.
Probabilmente servirà a difenderci dal nucleare per un breve periodo, scongiuriamo un futuro del genere, per noi e per i nostri figli:
Fukushima ultime notizie
La Nuclear Emergency Response giapponese ha riportato, Lunedì, che la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, danneggiata dal terremoto e dallo tsunami di marzo, ha subito il meltdown totale di 3 reattori.
Nella nuova valutazione del gruppo nucleare, pubblicata Lunedi, si va oltre le precedenti dichiarazioni che descrivono l’entità del danno causato dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo.
L’annuncio non cambierà i piani per risolvere la situazione nell’impianto di Fukushima Daiichi, riporta l’agenzia.
Sono stati i reattori 1, 2 e 3, a subire il meltdown completo.
La proprietaria della centrale, la Tokyo Electric Power Co., ha ammesso, lo scorso mese, che le barre di combustibile nucleare nei reattori 2 e 3 hanno subito probabilmente un processo di meltdown, durante la prima settimana della crisi nucleare.
La stessa aveva già ammesso che le barre di combustibile nel reattore n ° 1 si fusero quasi completamente nelle prime 16 ore dopo il disastro. I resti di tale nucleo sono ora precipitati nel fondo del recipiente a pressione del reattore, si sospettano vi siano delle importanti perdite.
La TEPCO, il 24 maggio, riporta che “Gran parte” delle barre di combustibile del reattore n ° 2 si sarebbero fuse e sarebbero cadute sul fondo del recipiente a pressione 101 ore dopo il terremoto e lo tsunami che hanno paralizzato l’impianto.
La stessa cosa accadde nelle prime 60 ore al reattore n ° 3, ci dice ancora la società, in quello che definisce come il “worst case scenario”, lo scenario cioè in cui il carburante fuso precipita sul fondo dei vesselli di tutti e 3 i reattori.
IL GOVERNO GIAPPONESE CONSIDERA L’ALLARGAMENTO DELLA ZONA DI EVACUAZIONE
Lunedì, i funzionari del governo hanno proposto di allargare la zona di evacuazione per includere le persone provenienti da luoghi dove i livelli di radiazioni sono molto alti, a seguito dell’incidente nucleare presso la centrale elettrica di Fukushima Daiichi in marzo.
Il governo discutera di questi temi “caldi” con i comuni delle zone che, entro fine dell’anno, soffriranno di un’esposizione alle radiazioni superiore ai 20 millisievert per metro quadrato .
Un “hot spot” fa riferimento ad una zona con alti livelli di radiazione a seguito della pioggia o come risultato delle condizioni ventose che hanno modificato il percorso di tali materiali radioattivi dopo essere stati liberati nell’atmosfera.
Normalmente, le radiazioni si diffondono concentricamente, ma in queste condizioni, esse viaggiano in maniera casuale colpendo punti diversi.
Il portavoce governativo Yukio Edano ha riferito in una conferenza stampa che ci sono alcuni punti, diversi da quelli compresi nella zona di evacuazione, dove i livelli di radiazioni sono alti a seconda delle condizioni atmosferiche, qui si cercherà di rafforzare il monitoraggio.
Fukushima: Quante Chernobyl sono?
Il secondo più grande disastro nucleare della storia avvenne al reattore numero 4 di Chernobyl in Ucraina il 26 Aprile 1986. Semplicemente contrassegnato come “Chernobyl”, seguì il ben noto incidente nucleare di 3 Mile Island, il 28 Marzo 1979. “Chernobyl” espulse il 30% del materiale radioattivo da un reattore da 192 tonnellate. Questo significa 57,6 tonnellate di fumi radioattivi rilasciati dalle esplosioni e dagli incendi nell’aria.
Le minuscole particelle radioattive e il fumo hanno viaggiato in tutto il mondo molte volte dal 1979, uccidendo circa un milione di persone da malattie causate dalle radiazioni come tumori e leucemie. Questo è secondo l’editore, Janette Sherman, un libro esaustivo e ampiamente dettagliato su 5.000 articoli scentifici su Chernobyl recentemente pubblicati dalla New York Academy of Sciences [1].
FUKUSHIMA = PIU’ DI 50 CHERNOBYL
Come il Dr. Michio Kaku, un fisico teorico di fama mondiale ha messo in luce sulla CNN il 18 marzo 2011, nel disastro di Chernobyl è stato coinvolto solo un reattore e “solo” 57,6 tonnellate del nocciolo del reattore ha raggiunto l’atmosfera. In un contrasto drammatico, il disastro di Fukushima Daiichi ha immediatamente coinvolto sei reattori e la IAEA (International Atomic Energy Agency, un’agenzia delle Nazioni Unite) ha documentato 2800 tonnellate di vecchi nuclei del reattore altamente radioattivi.
Una semplice divisione può confermare che ci sono almeno 48,6 Chernobyl nei vecchi reattori surriscaldati che pompano isotopi incandescendi nell’atmosfera terrestre. Non è azzardato affermare che il disastro dei sei reattori di Fukushima Daiichi assieme alle piscine (asciutte) di raffreddamento dei vecchi reattori possano equivalere a più di 50 Chernobyl.
Ovviamente, sono necessari ulteriori chiarimenti, chiarimenti di cui si stanno occupando gruppi di ricerca indipendenti. Da notare che la letalità dei nuclei radioattivi dei reattori sale nei primi 250 mila anni – non scende.
Guardando l’attuale crisi giapponese, questo è solo l’inizio. In aggiunta, il destino dei quattro reattori nelle vicinanze, a Fukushima Daini, è ancora sconosciuto al mondo esterno. Lavorare nei vicini reattori, a solo 10 km (6 miglia di distanza) è una veloce e dolorosa condanna a morte. Essi si trovano all’interno della zona di evacuazione obbligatoria.
Tutte le esposizioni a radiazioni sono cumulative per ogni essere umano, animale e vegetale. Oltre a questo, si va a modificare il codice genetico che passerà mutato di generazione in generazione.
FUKUSHIMA = 3 MILA MILIARDI DI VOLTE IL DOSAGGIO RADIOATTIVO LETALE
Il dott. Paolo Scampa, un ben noto fisico europeo, ha chiarito il concetto di dose letale. L’idea di “dose letale” è una spiegazione abbastanza oggettiva che getta luce su tutte quelle agenzie di intelligence, fisici e governi che utilizzano astrazioni contorte per mascherare la brutale verità del disastro Fukushima Daiichi.
Tremila miliardi (3,000,000,000,000) della dose letale di radiazioni significa che ci sono 429 dosi letali per ogni essere umano sul pianeta, per dirla in poche parole. Questo dalle circa 70 miliardi di dosi letali del 23 marzo 2011. Da quanto si può notare sta peggiorando ogni giorno senza che Stati Uniti o altre potenze nucleari intervengano.
COSA SAPPIAMO ORA DI FUKUSHIMA
Ecco ciò che è noto a 75 giorni dall’evento, dopo che i sei reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi hanno iniziato un letale meltdown nucleare l’11 marzo 2011.
– 11 marzo 14:46,Un terremoto da 1 milione di chilotoni e di magnitudo 9 della scala richter ha fatto tremare le coste del Giappone in prossimità dei sei reattori di Fukushima. Appena i sensori rilevarono il sisma i reattori tentarono di spegnersi da soli. L’enorme terremoto ha fatto crollare i reattori di 3 piedi, ha spostato il Giappone di 8 pollici verso Occidente e modificato l’inclinazione dell’asse del pianeta Terra.
– 11 marzo, circa le 15:30, il precedente terremoto ha dato origine ad un gigantesco tsunami con onde di 30 metri (98,4 ft) mandando in avaria i generatori di emergenza delle centrali. Con questo i reattori subiscono il colpo di grazia.
I sei reattori erano in una fase di stallo. Senza una fonte esterna di elettricità per le pompe dell’acqua che servivano a raffreddare i reattori, la centrale era in grosso pericolo. La temperatura interna dei reattori iniziò subito a salire.
– 11 marzo, circa le 18:00, solo due ore e mezzo dopo, alcuni dei nuclei iniziarono il processo di meltdown, data la temperatura estrema che superò di gran lunga il punto di fusione dell’uranio. Una misurazione effettuata riporta 1.718 gradi C (3,124.4 F Deg).
L’uranio fonde a 1,132.2 gradi C (2,069.9 Deg F.) Le temperature del reattore interno raggiunsero almeno i 2.850 gradi C, (5.162 gradi F.) I milioni di pellet di combustibile da 1 mm di uranio nei reattori e nelle piscine non ebbero possibilità di rimanere sicuri senza le pompe per l’acqua che costantemente raffreddavano i reattori.
L’uranio in pellets si è semplicemente sciolto formando una sostanza tipo lava bianca calda radioattiva, che viene probabilmente, super riscaldata ulteriormente dalla potenza dell’atomo di uranio stesso. La sostanza altamente radioattiva ha poi bruciato le guarnizioni di grafite del General Electric Mark 1 Reactor Control Rods nella parte inferiore del reattore sottomarino progettato dall’ammiraglio Hyman Rickover della US Navy, ora deceduto.
LA SOLUZIONE E’ CAMBIATA
Il Dr. Michio Kaku catturò l’attenzione del mondo il 18 marzo 2011 quando consigliò, tamite CNN, al primo ministro Giapponese di scegliere immediatamente l’ “Opzione Chernobyl” per i reattori di Fukushima.
Kaku disse che il premier giapponese avrebbe dovuto ordinare alla Japanese Air Self Defense Force di bombardare i reattori colpendoli con boro, sabbia, acqua e cemento, come l’Armata Rossa fece per sopprimere il reattore fuori controllo di Chernobyl sugli ordini del presidente dell’Unione Sovietica Gorbaciov. Il boro assorbe i neutroni, il cuore radioattivo dei reattori.
Il tempo dell’ “Opzione Chernobyl” per il dottor Kaku è passato. Le esplosioni multiple hanno distrutto le piscine di raffreddamento che contenevano i vecchi reattori. Centinaia di migliaia di tonnellate di fumi e particelle altamente radioattivi vengono dispersi in tutto il sito di Fukushima Daiichi. I reattori stanno rilasciando secondo una misurazione della TEPCO (Tokyo Electric Power Company), 10 quintilioni (10.000 trilioni di Bq) di materiale radioattivo all’ora in tutto l’emisfero nord della Terra.
L’invisibile e mortale Fumo Radioattivo è già in tutto l’emisfero settentrionale e in tutti i suoi abitanti che sono radioattivamente contaminati. La portata della soluzione del dr Kaku, una volta geniale, purtroppo, risulta ora inefficace.
L’OPZIONE “NON FARE NULLA”
L’opzione “non fare nulla” permetterà solo alle vittime di crescere rapidamente. Non muovere un dito, per default, consente al genocidio atomico di Fukushima di proseguire indisturbato.
Obama al posto di portare guerra nel mondo sgancia qualche testata nucleare e affonda Fukushima…
La Tepco ammette che il meltdown del reattore 1 è avvenuto 16 ore dopo il terremoto
La Tokyo Electric Power Co. (TEPCO) ha ammesso per la prima volta, il 15 maggio, che la maggior parte del carburante in uno dei reattori nucleari (il numero 1) nella centrale atomica di Fukushima subì il meltdown circa 16 ore dopo il terremoto dell’11 marzo che ha successivamente innescato un forte tsunami.
Secondo l’operatore della TEPCO, il condensatore di emergenza progettato per raffreddare il vapore all’interno del recipiente a pressione del reattore n. 1 funzionava correttamente poco dopo il terremoto di magnitudo-9.0, ma si è inceppato attorno alle 3: 30 pm dell’11 marzo quando le onde dello tsunami hanno colpito il reattore.
Sulla base dell’analisi provvisoria condotta sui dati sul reattore, la diagnostica ha concluso che il livello dell’acqua nel contenitore a pressione ha cominciato a diminuire rapidamente subito dopo lo tsunami, l’acqua non è riuscita a raffreddare la parte superiore del carburanteattorno alle 6:00 Verso le 7.30 pm, il carburante è stato completamente al di sopra della superficie dell’acqua e la ha surriscaldata per più di 10 ore. Verso le 9 di sera, la temperatura nel nocciolo del reattore è salita a 2.800 gradi Celsius, il punto di fusione per il carburante. Verso le 07:50, la parte superiore del combustibile ha iniziato la fusione, e circa alle 6:50 del 12 marzo, si è verificato il meltdown.
Sul motivo per cui ci sono voluti più di due mesi per tirare fuori queste informazioni, la TEPCO ha detto che era stata in grado di ottenere dati dettagliati sulla temperatura e sulla pressione del reattore solo agli inizi di maggio.
Junichiro Matsumoto, un alto funzionario della TEPCO, ha dichiarato: “Poiché c’è un danno simile alle barre di combustibile nei reattori n ° 2 e 3, il fondo dei loro recipienti a pressione potrebbe essere stato danneggiato.”
Hiroaki Koide, professore di ingegneria della sicurezza nucleare all’Università di Kyoto, è stato critico nei confronti della TEPCO.
“Avrebbero potuto supporre che quando la perdita di potenza rese impossibile il raffreddamento del reattore, tutto ciò avrebbe portato ad un rapida fusione del nucleo. La persistente spiegazione della TEPCO che il danno al carburante fosse limitato si è rivelata sbagliata” ha detto.
Ma voi lettori del sito lo sapevate già…Fusione del nocciolo confermata(13 marzo)
Vi pongo un quesito:
Mass Media: 2 mesi
Informazione alternativa: 2 giorni
A voi la scelta…
Fukushima: Immagini termiche dei reattori e della centrale
Da queste immagini, sembra che a partire dal 20 marzo 2011 il combustile contenuto in una delle vasche di raffreddamento fosse in pieno meltdown. Per quanto riguarda il reattore 2 possiamo dire che è molto probabile che stesse avvenendo una reazione di fissione all’interno del reattore stesso. Il reattore 3 fù vittima di un’esplosione – molto simile a quella di Chernobyl, ma per alcuni motivi diversa.
Nel reattore 4 ci fù un’esplosione di idrogeno. Il reattore potrebbe essere ancora vittima di fissione.
Il 23-3-11, Hanno cambiato le attrezzature (perché non potevano toccare il drone appena utilizzato) ma non se ne capì un granchè.
Il 24-3-11, Hanno cambiato di nuovo attrezzature (poiché non potevano intervenire sul SECONDO drone mandato). La situazione sembra peggiorata, ma ciò è dovuto probabilmente alla maggior sensibilità della fotocamera. Il confronto tra gli eventi di Chernobyl e quello che sta accadendo ora è letterale.
Ora come ora a Fukushima Daiichi ci sono più di 70.000 tonnellate di acqua altamente radioattiva e ‘stagnante’ sopra le turbine dei reattori 1, 2 e 3, pronta per essere riversata in mare.
I reattori 2,3 e 4 emettono ancora fumo bianco.
Le temperature nei reattori 1, 2 e 3, rimangono molto al di sopra della norma, impossibili quindi da spegnere raffreddandoli perché tutte le barre di combustibile si sono fuse!
L’azoto viene ancora iniettato nel reattore 1 più velocemente di quanto possa uscire sul fondo. Il contenimento è rotto.
Credo che un’altra esplosione sia imminente nel reattore 1.
Le vasche di contenimento dei reattori 2 e 3 sono ancora a pressione atmosferica perché sono state danneggiate!