Archivi categoria: Medvedev
Italeaks
I DIPLOMATICI A MOSCA SI LAMENTANO DEL RAPPORTO BERLUSCONI – PUTIN
Questo Cable è controverso. In effetti sembra essere stato diramato dall’ambasciata americana a Mosca, però il The Guardian lo da come originario dall’Italia. Purtroppo vista la complessità nel trattare queste informazioni è difficile sapere se il The Guardian abbia fatto un errore, ma è probabile che sia così. Il cable racconta di una fonte (che è stata censurata) che, a pranzo con il diplomatico americano a Mosca, esprime frustrazione per il rapporto fin troppo stretto fra Berlusconi e Putin. Questo rapporto, secondo la fonte, terrebbe talvolta gli stessi diplomatici all’oscuro sulle scelte prese dai Primi Ministri. Il cable è datato 5 Febbraio 2010, è classificato come confidenziale ed è stato redatto probabilmente da John Beyrle, diplomatico americano a Mosca.
Di cosa si parla in questo cable:
- Una fonte di Beyrle si definisce “frustrata” per la “linea diretta” fra Berlusconi e Putin, che terrebbe anche gli stessi diplomatici all’oscuro sulle scelte prese.
- I diplomatici non sarebbero a conoscenza dei retroscena, per quel che concerne le scelte prese nei rapporti Italia-Russia, l’unica informazione che avrebbero è “che Berlusconi e Putin approvano” le scelte in questione.
- La burocrazia risentirebbe di questo comportamento in linea di massima, anche se a volte questa linea si rivela sbrigativa e positiva.
- Un esempio citato è quello di Gazprom che avrebbe scelto di vendere in Italia mediante Eni (20% delle forniture Eni proverrebbero da Gazprom) a prezzo di mercato (e non sottoprezzo come inizialmente Gazprom aveva deciso di fare) solo dopo un colloquio privato fra Berlusconi e Putin
- Il rappresentante di Eni a Mosca si rifiuterebbe di dialogare con ambasciate straniere, ma solo da due anni a questa parte
- Secondo la fonte ‘censurata’ nel documenti il responsabile Eni a Mosca avrebbe ricevuto ordini di rispondere solo a Roma e di non parlare con “ambasciatori stranieri”
- Enel avrebbe investito circa 6 miliardi di dollari in USA. Leggi l’originale
INCONTRO CON BERLUSCONI IN CONVALESCENZA
Questo documento è il sunto di un incontro per un pranzo privato fra Berlusconi e l’ambasciatore David H. Thorne. L’incontro è un pranzo fra il Presidente del Consiglio e l’ambasciatore italiano, all’incontro è presente anche Gianni Letta, che ha accompagnato l’ambasciatore nella residenza milanese di Berlusconi. Berlusconi è ancora in convalescenza in seguito all’aggressione subita a Milano da parte di Massimo Tartaglia. Il cable è datato 1 Gennaio 2010, l’incontro è avvenuto il 30 Dicembre 2010. L’autore del cable è David H. Thorne, Ambasciatore USA a Roma.
In questo cable si parla di:
- Berlusconi è ancora ferito e fasciato per l’attacco subito in Dicembre, ma appare comunque ottimista e desideroso di mostrare i suoi progetti per “spingere” l’elite italiana, nonché di condividere pensieri su personaggi politici europei ed italiani
- I progetti di Berlusconi prevedono la realizzazione di una scuola privata per “l’italian elite”.
- Berlusconi è “depresso” per via dell’attentato di Tartaglia: lui è un imprenditore, vuole che tutti lo amino (parole di Gianni Letta)
- Berlusconi ha “sfacciatamente dichiarato”, durante il pranzo, che l’Italia ha messo gli USA al primo posto nelle politiche internazionali e che l’Italia è pronta ad aiutare l’america in qualunque modo possibile
- Secondo Berlusconi l’influenza ed il potere di Sarkozy sono molto scemati nell’ultimo anno e non ha più il potere che il leader francese aveva un anno prima
- Berlusconi elogia il rapporto fra Putin e Medvedev e, neanche a dirlo, i saluti dopo pranzo vengono interrotti da una telefonata di Putin
- Berlusconi esprime “sgomento” per le politiche repressive iraniane ed offre all’ambasciatore USA piena collaborazione sul trattamento delle dinamiche di Teheran, mettendo a disposizione anche i servizi italiani.
- “Senza mezzi termini” Berlusconi descrive all’ambasciatore americano i magistrati italiani come “un grande problema” dicendosi pronto a stringere un alleanza con il centrosinistra pur di attuare la riforma della giustizia
- Berlusconi e Letta mostrano un grande rispetto per i leader dell’opposizione, ed elogiano Pierluigi Bersani come un “duro avversario, dotato di una intelligenza superiore”
- Letta, lontano da Berlusconi, si complimenta anche per l’operato di Massimo D’Alema che avrebbe fatto delle scelte positive molto difficili nei Balcani. L’efficienza di D’Alema è la ragione per cui Berlusconi avrebbe spinto pesantemente al fine di averlo come Ministro degli Esteri UE, nonostante le loro differenze.
- Letta non esprime giudizio su Antonio Di Pietro, non avendo idea di quali saranno le scelte politiche di questo negli anni a venire
- Berlusconi e Letta esprimono entrambi “preoccupazione” per l’evolversi della crisi economica nel 2010. I due valutano che l’Italia abbia reagito bene nell’anno decorso, ma sono preoccupati rispetto alla creazione di posti di lavoro nel 2010.
- Berlusconi annuncia che guiderà l’ambasciatore personalmente in una visita a Roma, nello specifico gli mostrerà il suo progetto di un’Accademia per “l’elite italiana”. Il palazzo “Villa Gernetto”, completamente ristrutturato, ospiterà una scuola speciale per 100 giovani meritevoli e sarà interamente finanziata dalla fortuna personale di Silvio Berlusconi. L’apertura è prevista per Marzo 2010. Berlusconi in merito annuncia che sceglierà personalmente gli studenti. Leggi l’originale
PREPARAZIONE DELL’INCONTRO OBAMA – BERLUSCONI 15/06/2009
Questo documento è una relazione su Berlusconi ed il suo operato in vista dell’incontro fra il Premier italiano ed il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. L’autore del cable è Elizabeth L. Diddle, incaricato affari esteri all’ambasciata USA a Roma. Il cable è datato 9 Giugno 2009 ed è classificato come confidenziale.
In questo cable si parla di:
- Berlusconi viene raccontato dal punto di vista delle scelte politiche
- Gli atteggiamenti di Berlusconi spesso frivoli e le sue numerose gaffe avrebbero fatto sì che molti (anche all’interno del Governo USA) siano convinti che lui sia un leader europeo inefficiente, vanitoso ed inetto.
- Berlusconi verrebbe descritto come arrogante ma prezioso alleato nelle vicende internazionali
- La gestione della crisi economica sarebbe stata “prudente” sotto il Governo Berlusconi
- Il parere di Berlusconi sarebbe stato favorevole rispetto alla chiusura della prigione di Guantanamo
- Il parere di Berlusconi sull’operato della NATO sarebbe “distorto” dai rapporti molto intimi e proficui a livello economico e personale che il Presidente del Consiglio intrattiene con la Russia e Vladimir Putin
- La posizione di Berlusconi rispetto a Vladimir Putin cozzerebbe con la politica ONU di ridurre la dipendenza energetica europea rispetto alla Russia
- Bisogna, secondo chi scrive il cable, chiarire con Berlusconi che la politica di gestione del nucleare dev’essere trasparente ed onesta, affinché gli americani possano entrare in concorrenza leale con la Russia nell’appalto del know-how necessario alla realizzazione delle centrali
- Berlusconi negozierebbe con la Libia al fine di ottenere non solo una riduzione del flusso migratorio verso l’Italia, ma anche in funzione dell’ingresso dell’Eni nel mercato del petrolio libico
- Berlusconi si è fortemente impegnato nel mantenimento delle truppe in Afghanistan ma è sceso dal quarto al sesto posto sulla scala dei contribuenti ISAF. L’Italia sarebbe stata “anemica” in questo frangente tagliando fortemente il budget delle missioni ma gli americani sono certi che con le dovute “pressioni” verso Berlusconi otterrebbero certamente una risposta positiva.
- La politica italiana sulla presenza di basi americane in Italia è ben vista da chi scrive il cable, vengono elogiate disponibilità e persecuzione di una linea che permetta agli americani una buona presenza sul suolo italiano, con oltre 15.000 unità.
- Berlusconi fa molte gaffe, ha atteggiamenti frivoli e discutibili, ma tagliare i legami con lui sarebbe sbagliato. E’ un alleato fedele, ammira l’america e intende consolidare i rapporti con essa sempre di più. Nonostante i suoi difetti è stato una pietra miliare nella politica italiana degli ultimi 15 anni e tutto fa pensare che questa presenza durerà ancora a lungo. Leggi l’originale
LE RELAZIONI ITALIA – RUSSIA VISTE DA ROMA
Questo documento, diversamente dai due diramati in precedenza, non è il verbale di una riunione. E’ invece una relazione sui rapporti bilaterali fra Russia e Italia, fra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. Il cable è datato 26 Gennaio 2009. L’autore del cable è l’allora ambasciatore americano a Roma, Ronald P. Spogli. Il cable è classificato come segreto.
Di cosa si parla in questo documento:
- la scarsa influenza che Frattini avrebbe nei confronti di Berlusconi riguardo le politiche estere in Russia
- l’ambasciatore della Georgia a Roma riporta al collega statunitense che secondo il loro Governo Putin avrebbe promesso a Berlusconi dei proventi nella costruzione di gasdotti
- le percentuali di export italiano in Russia aumentano del 230%
- Berlusconi e Putin si scambierebbero “costosi regali” secondo una fonte dell’ufficio della Presidenza del Consiglio
- l’assistente particolare (definizione Wikipedia) di Berlusconi, Valentino Valentini, si recherebbe spesso in Russia e sarebbe il suo “uomo chiave” in territorio elvetico ma per l’ambasciata “non è chiaro” cosa andrebbe a fare
- l’ambasciatore americano sarebbe “irritato” dalla presenza di Berlusconi nella costruzione di rapporti fra Russia e USA e riterrebbe di dovergli mandare “un segnale”.Leggi l’originale
IL SEGRETARIO DELLA DIFESA AVVERTE FRATTINI: IMMINENTE GUERRA CON L’IRAN
Il Segretario alla Difesa Robert Gates (SecDef) si è incontrato con il Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini nel corso di una visita ufficiale a Roma l’8 febbraio. Il Cable è datato 22 Gennaio 2010.
Di cosa si parla in questo cable:
- Strategie in Afghanistan
- Possibilità di guerra in Iran
- Operazioni nel Corno d’Africa
Leggi l’originale
Scarica l’Insurance File:
CableGate: I punti chiave
Afghanistan: Karzai e la corruzione
“Cables” da Karl Eikenberry, ambasciatore statunitense in Afghanistan, rivelano preoccupazione sia da parte degli Stati Uniti che da parte degli altri capi di stato stranieri circa l’idoneità nel governare del presidente Hamid Karzai.
In un “cable” del luglio 2009 pubblicato dal Guardian, il signor Eikenberry descrive Karzai come “un individuo paranoico che non ha familiarità con le basi del “Nation-building” e che è “troppo egocentrico “, egocentrismo che avrebbe fatto perdere lui il favore della comunità internazionale.
Ma viene anche considerato un “politico scaltro che vede se stesso come un eroe nazionalista”.
Diversi funzionari afgani e stranieri reputano Karzai come un “debole” che sta perdendo la sua influenza.
Il Signor Eikenberry scrive anche di una diffusa corruzione tra i funzionari afghani, citando come esempi le grandi quantità di denaro portate fuori dal paese.
In un rapporto dell’ottobre 2009, parla del fratello di Karzai, Ahmad Wali Karzai, definendolo come “palesemente corrotto e un trafficante di stupefacenti”, aggiunge inoltre che la richiesta di finanziamento del capo di stato per progetti su larga scala “deve essere studiata con una sana dose di scetticismo “.
Cina: Missili e Hacking
Nel novembre del 2007, gli Stati Uniti hanno esortato Pechino a fermare la spedizione di componenti per missili balistici della Corea del Nord all’Iran, secondo un “cable” pubblicato dal Guardian.
Le merci venivano spostate attraverso Pechino e Washington ha preteso una “risposta sostanziale” alla loro richiesta.
“Abbiamo valutato che il modo migliore per prevenire queste spedizioni in futuro è che le autorità cinesi prendano provvedimenti … che renderanno l’aeroporto di Pechino un punto per il trasferimento meno ospitale”, afferma il “cable”.
La Cina è stata citata in un altro “cable”, ha riferito il New York Times, riguardo alla preoccupazione per il suo presunto, crescente utilizzo della pirateria informatica su larga scala.
Il “cable” sostiene che la Cina dal 2002 ha assunto una rete di hacker ed esperti di sicurezza privata che sono riusciti ad accedere ai computer del governo degli Stati Uniti, a quelli delle imprese, a quelli degli alleati occidentali e a quelli del Dalai Lama.
Il “cable” cita un “contatto cinese” che ci dice che il governo cinese era il deus ex machina dietro l’hacking dei sistemi informatici di Google del paese, nel mese di gennaio.
Germania: Tecniche di persuasione
Nel 2004, un cittadino tedesco è stato rapito in Macedonia e presumibilmente portato in una prigione segreta della CIA. Gli agenti lo avevano scambiato per un sospetto di al-Qaeda.
Un “cable” del 2007 dall’ambasciata americana a Berlino spiega nel dettaglio gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti al fine di convincere la Germania a non emettere mandati di arresto internazionale per gli agenti della CIA coinvolti nella cattura.
In un resoconto di una riunione ad alto livello tra i funzionari statunitensi e tedeschi, i “cables” ci dicono che i diplomatici Usa “hanno sottolineato che la nostra intenzione non era quella di minacciare la Germania, ma piuttosto di sollecitare il governo tedesco nel pesare attentamente ogni passo in modo da evitare implicazioni che potrebbero danneggiare le relazioni con gli Stati Uniti “
Guantanamo
I “cables” sembrano rivelare le discussioni tra i vari paesi su come quest’ultimi si sarebbero comportati riguardo la vicenda dei prigionieri liberati dalla struttura di detenzione di Guantanamo Bay.
Alla Slovenia è stata offerta la possibilità di incontrare il presidente Barack Obama, se avesse accolto un prigioniero, mentre a Kiribati, nel Pacifico del Sud, vennero offerti milioni di dollari di incentivi. Bruxelles ha espresso ottimismo nell’accogliere i prigionieri in quanto potrebbe essere “un metodo a basso costo per il Belgio per assumere maggior importanza a livello europeo”.
Altri dispacci suggeriscono che Pechino si infuriò per il rifiuto degli Stati Uniti di inviare i prigionieri Uiguri da Guantanamo alla Cina, il loro ambasciatore in Kirghizistan chiamò questo atto “uno schiaffo in faccia”. La Germania e la Finlandia sono state presumibilmente messe in guardia da parte della Cina su un possibile danno bilaterale alle relazioni, qualora avessero accettato di prendere uno qualsiasi dei prigionieri.
L’attacco all’Iran
Molti leader arabi e i loro rappresentanti vengono segnalati in quanto esortarono gli Stati Uniti a condurre un attacco contro l’Iran per porre fine al sospetto programma nucleare.
In un telegramma dell’aprile del 2008, l’ambasciatore saudita a Washington, Adel al-Jubeir, ricordò le “frequenti esortazioni” del re Abdullah affinchè gli Stati Uniti attaccassero l’Iran.
L’ambasciatore Al-Jubeir riferì come il re volesse che gli Stati Uniti “tagliassero la testa al serpente”, il telegramma riferisce anche che il ministro degli esteri saudita era meno estremo, chiedendo infatti “solo” sanzioni più severe contro Teheran.
Durante un incontro tra il re Hamad bin Isa al-Khalifa del Bahrain e il generale americano David Petraeus, il re disse agli Stati Uniti che dovevano fermare il programma nucleare iraniano “con ogni mezzo necessario”.
“Il pericolo di lasciarlo proseguire è maggiore del pericolo che si potrebbe avere nel fermarlo”, citazione dal telegramma dell’ambasciatore Adam Ereli, datato novembre 2009.
In un telegramma del 2006, il principe ereditario di Abu Dhabi, lo sceicco Mohammad bin Zayed, disse agli Stati Uniti che era fermamente convinto che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad “volesse scatenare una guerra contro di loro”.
Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha utilizzato un maggio 2009 visita di una delegazione del Congresso di Tel Aviv per avvertire che il tempo stava scadendo per fermare il programma nucleare iraniano.
“Barak ha stimato una finestra compresa tra sei e 18 mesi da oggi, in cui fermare l’Iran si doti di armi nucleari potrebbe essere ancora valida”, dice un cavo inviato a Washington l’ambasciatore degli Stati Uniti il mese successivo.
“Dopo di che, ha detto qualsiasi soluzione militare potrebbe causare un danno collaterale accettabile”.
Le due coree: Relazioni con la Cina
Pechino è sempre più insoddisfatta dal comportamento della Corea del Nord, ciò è dimostrato dall’avvertimento di una ambasciatore cinese che giudica il programma nucleare di Pyongyang “una minaccia alla sicurezza del mondo intero”.
Secondo i vertici della Corea del Sud, molti funzionari cinesi stavano cominciando a pensare che la penisola coreana dovesse essere riunificata sotto il controllo di Seoul.
Gli stessi hanno aggiunto che la Cina era pronta ad “affrontare la nuova realtà” e cioè che il Nord Corea fosse di poco valore come stato cuscinetto per Pechino.
Il vice ministro degli Esteri cinese He Yafei avrebbe detto che Pyongyang si comportava come un “bambino viziato”.
I funzionari di Stati Uniti e Corea del Sud hanno discusso i piani per una Corea unita.
L’ambasciatore americano a Seoul ha detto che la Corea del Sud considera l’offerta di incentivi commerciali per la Cina per “aiutare a smussare” “le preoccupazioni di Pechino per la riunificazione della Corea”.
Pakistan:Paure per il nucleare
I diplomatici statunitensi e britannici temevano che il materiale nucleare del Pakistan potesse cadere nelle mani dei terroristi, il Guardian riporta alcuni dei “cables” rivelatori.
“Cables” riportati sul New York Times rivelano che gli Stati Uniti stanno provando a rimuovere dell’uranio altamente arricchito da un reattore per la ricerca in Pakistan dal 2007.
In un “cable” del maggio 2009, l’ambasciatore statunitense Anne W Patterson ha detto che il Pakistan rifiutò la visita di esperti dagli Stati Uniti. Lo fa citando gli stessi funzionari del Pakistan “la rimozione del carburante verrebbe vista in Pakistan, come un furto delle nostre armi atomiche da parte degli Stati Uniti.
Un altro cavo, relativa ad un briefing di intelligence degli Stati Uniti nel 2008, riportato sul Guardian, ha detto che il Pakistan era “produrre armi nucleari ad un ritmo più veloce di qualsiasi altro paese del mondo”.
Il funzionario del ministero degli Esteri russo, Yuri Korolev teme che gli estremisti islamici possano infiltrarsi nelle fila delle 120,000-130,000 persone direttamente coinvolte nei programmi nucleari e missilistici del Pakistan.
“Non vi è alcun modo per garantire che tutti siano leali e affidabili al 100%”, rivolgendosi ai funzionari Usa in febbraio.
Qatar: L’anti terrorismo
Lo stato del Qatar, che ha ospitato l’esercito americano per anni, viene descritto come il “peggiore nella regione” secondo l’anti-terrorismo.
Il “cable”, ha riferito il New York Times, dice che il servizio di sicurezza del Qatar è stato “esitante ad agire contro i terroristi noti per la preoccupazione di apparire allineati con gli Stati Uniti e provocare quindi rappresaglie”.
Russia: Virtualmente uno stato mafioso
La Russia è accusata di essere uno stato corrotto, autocratico con una leadeship incentrata sul primo ministro Vladimir Putin.
In un “cable” vi sono le direttive per i funzionari degli Stati Uniti, in cui un pubblico ministero spagnolo che si è specializzato sulle attività della mafia russa in Spagna, Jose “Pepe” Gonzales Grinda, dice che considera la Bielorussia, la Cecenia e la Russia di essere virtualmente degli “Stati mafiosi” e aggiunge che anche l’Ucraina è sulla buona strada per diventarlo.
In un altro “cable” del febbraio 2010, l’ambasciatore americano a Mosca, John Beyrle descrive in dettaglio il “mondo oscuro e corrotto delle pratiche commerciali” sotto l’ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov, “con i funzionari corrotti che richiedono tangenti dalle imprese che tentano di mettere radici nella città”.
“I collegamenti diretti tra il governo della città di Mosca e la criminalità organizzata hanno indotto alcuni a chiamarlo ‘disfunzionale’, e di affermare che il governo funziona più come una cleptocrazia che come un governo”, scrive Beyrle.
In un altro messaggio, Michael Davenport, viene citato per aver chiamato la Russia un “autocrazia corrotta”.
Putin ha negato collegamenti con la criminalità organizzata.
Sri Lanka: Crimini di guerra
Un “cable” inviato nel gennaio 2010 dall’ambasciatore americano a Colombo, Patricia Butenis, rivela come ella credesse che il presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa fosse stato responsabile per presunti crimini di guerra durante gli stadi finale della guerra civile del paese.
Come il movimento ribelle delle Tamil Tigers fù sconfitto, si ritiene che migliaia di civili Tamil siano stati uccisi nella penisola di Jaffna dalle forze governative.
La sig.ra Butenis ha detto uno dei motivi per cui ci fosse così poco slancio verso la formazione di una inchiesta dello Sri Lanka sulle varie morti, era perchè il presidente e la ex comandante dell’esercito, Sarath Fonseka, erano coinvolti.
“Non ci sono esempi conosciuti di un regime il quale svia le indagini sui crimini di guerra delle proprie truppe o degli alti funzionari durante il periodo in cui è al potere”, ha scritto.
“In Sri Lanka ciò è ulteriormente complicato dal fatto che la responsabilità per molti presunti crimini spetta al gruppo dirigente civile e militare del paese, tra cui il presidente Rajapaksa, i suoi fratelli e il candidato dell’opposizione il Generale Fonseka”, ha aggiunto.
Il Generale Fonseka ha perso contro il signor Rajapaksa nelle elezioni presidenziali di gennaio, ed è stato poi condannato per corruzione da una corte marziale.
Entrambi gli uomini hanno negato che le truppe governative hanno commesso crimini di guerra.
Uk: La guerra in Afghanistan
I funzionari Usa e afghani credevano che le forze britanniche non fossero “all’all’altezza del compito di rendere sicura Helmand”, senza il sostegno militare degli Stati Uniti, secondo un “cable” pubblicato sul quotidiano Guardian.
Altri “cables” ci trasmettono l’insoddisfazione del popolo afghano per come le truppe britanniche stiano conducendo le operazioni nelle varie provincie. Il presidente Karzai avrebbe detto nel 2009 che otto anni prima “anche Helmand era sicuro per le ragazze che andavano a scuola. Adesso, 4000 soldati britannici (stanchi) sono ad Helmand e il popolo non è più sicuro”.
Il governatore di Helmand, Gulab Mangal, ha detto a un gruppo di americani in visita, compreso il vice-presidente Joseph Biden, che l’intervento delle truppe Usa sarebbe urgente a Sangin poichè le truppe britanniche raramente lasciano la loro base in città.
In un altro “cable”, il generale americano Dan McNeill, ha detto di essere “particolarmente turbato per lo sforzo britannico” nella lotta al traffico di stupefacenti in Afghanistan.
Egli viene citato per dimostrare che le truppe britanniche hanno “fatto un pasticcio” con le operazioni antidroga a Helmand attraverso l’impiego di tattiche “sbagliate”.
Un accordo con i talebani che ha permesso alle truppe britanniche il ritirio dalla Musa Qala nel 2006 “, aprì la porta ai narco-trafficanti in quella zona, e ora impossibile capire la differenza tra i trafficanti e gli insorti”, ha aggiunto.
Uk: Le bombe a grappolo
Il Regno Unito ha taciuto una scappatoia che permette agli Usa di continuare ad immagazzinare le bombe a grappolo nel proprio territorio nonostante un divieto internazionale sulle armi.
La Gran Bretagna fù uno dei 90 paesi che firmarono la Convenzione sulle munizioni a grappolo (CCM) nel dicembre 2008. Il trattato vieta l’uso delle bombe a grappolo e vieta i firmatari di aiutare i paesi che le usano, di stoccarli o di trasferirli.
Uk: La famiglia reale
Il principe Andrea, Duca di York, ha criticato un presunto accordo militare tra tra BAE e l’Arabia Saudita in un brunch nella capitale del Kirghizistan, Bishkek, in un “cable” del 2008 dalla ambasciata a Bishkek ..
Ha anche criticato i giornalisti, “che ficcano il naso dappertutto”.
Il principe ha detto che il Regno Unito, insieme con l’Europa occidentale e gli Stati Uniti erano “di nuovo nel mezzo del Grande Gioco” – un riferimento alla lotta del 19 ° secolo fra gli imperi britannici e russi per il controllo dell’Asia Centrale.
“E questa volta puntiamo a vincere”, ha aggiunto.
Un altro “cable” cita un alto funzionario del Commonwealth che esprime il suo dissenso nei confronti del principe Carlo, erede al trono “non trasmette lo stesso rispetto della Regina”.
Nazioni Unite: Spiate dagli Stati Uniti
Un “cable” destinato ai diplomatici statunitensi rilasciato dal segretario di Stato Hillary Clinton dice loro di raccogliere informazioni “anagrafiche e biometriche” – comprese le scansioni dell’iride, campioni di DNA e impronte digitali – dei principali funzionari alle Nazioni Unite.
Ai diplomatici è stato anche ordinato di trovare i dettagli della carta di credito, gli indirizzi e-mail e le password e le chiavi di crittografia utilizzate per le reti informatiche e nelle comunicazioni ufficiali.
I funzionari sotto copertura includono “sottosegretari, direttori di agenzie specializzate e i loro principali consiglieri, i capi delle operazioni di pace e delle missioni sul campo politico”.
Almeno nove direttive simili che coprono diversi paesi sono incluse nella release di Wikileaks, sia sotto il nome della signora Clinton che del suo predecessore, Condoleezza Rice.
I leaders mondiali
Vari leader mondiali sono stati colpiti dal ciclone Wikileaks – mostrando le poco lusinghiere opinioni che gli ambasciatori hanno di loro.
Il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi viene indicato come “irresponsabile, inutile, inefficace come leader europeo moderno” da un diplomatico degli Stati Uniti a Roma.
I diplomatici statunitensi rimasero poco impressionati dal cancelliere tedesco Angela Merkel, la descrivono come “poco propensa al rischio e raramente creativa”.
L’ex primo ministro britannico Gordon Brown tentò di trovare un accordo su Gary McKinnon, che è ricercato da Washington per l’hacking di sistemi informatici negli Stati Uniti, riporta il Guardian. Il giornale continua a descrivere il rifiuto dell’affare da parte degli Stati Uniti come un “rifiuto umiliante”.
Il capo della Banca d’Inghilterra, Mervyn King, ha descritto l’attuale primo ministro britannico David Cameron e il Cancelliere George Osborne come privi di esperienza e ha criticato la “tendenza a riflettere su questioni solo in termini di politica e su come potrebbero influire l’elettorato Tory”.
Nel 2009 un “cable” dalla ambasciata Usa a Tripoli sostiene che il leader libico Muammar Gheddafi “sembra avere un’intensa antipatia o la paura di restare ai piani superiori”.
Il “cable” dice anche che Gheddafi “fa affidamento pesantemente” sulla sua infermiera ucraina, descritta come un “voluttuosa bionda”, e si ipotizza che i due siano coinvolti in una relazione romantica.
Il primo ministro dello Zimbabwe Morgan Tsvangirai viene lodato come un ” uomo coraggioso, impegnato” in un “cable” del 2007 scritto dall’allora ambasciatore di Harare, Christopher Dell.
Ma le lusinghe non durano, e il signor Dell prosegue dicendo: “. Tsvangirai è anche una figura imperfetta, non facilmente aperta a consigli, indeciso e che sceglie discutibilmente le persone che lo affiancano.”
In un altro “cable”, un ministro sudafricano spara a zero sul presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, descrivendolo come “un vecchio pazzo”.
Nel 2008, l’ambasciata di Mosca descrive il presidente russo Dmitry Medvedev come Robin e il primo ministro Vladimir Putin come il suo Batman.
I “cables” riguardano anche una relazione molto stretta tra Berlusconi e Putin.
Kim Jong della Corea del Nord è un “tipo flaccido e vecchio” che soffre di un trauma da ictus, mentre il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad viene chiamato “Hitler”.
Il presidente afghano Hamid Karzai ha liberato pericolosi detenuti e ha perdonato i sospetti trafficanti di droga, perché erano legati a personaggi potenti o storicamente significativi, viene riferito da un dispaccio del 2009.
Ecco un simpaticissimo video che descrive la situazione dei nostri leader
Yemen l’attacco dei droni
Un “cable” del gennaio 2010 ha registrato un incontro tra il presidente yemenita Abdullah Saleh e Gen Petraeus, comandante Usa in Medio Oriente. Il “cable” mostra che gli Stati Uniti stanno conducendo bombardamenti clandestini su presunti obiettivi di al-Qaeda nello Yemen, con l’approvazione del governo yemenita a Sanaa.
Il Signor Saleh critica l’uso di missili cruise contro obiettivi e ha detto che le truppe statunitensi non possono operare sul campo, ma dà il permesso ai bombardieri del Generale Petraeus di volare attorno al territorio dello Yemen, in attesa di informazioni sulla destinazione da attaccare.
Il presidente Sarkozy cerca la salvezza nel suo Nuovo Ordine Mondiale
Nicolas Sarkozy utilizzerà il suo ruolo di leader del G20 per portare avanti un nuovo ordine diplomatico e monetario mondiale che abbracci anche la Russia.
Egli propone una potente alleanza europea che potrebbe rischiare di destabilizzare il dominio degli Stati Uniti.
Allo stesso tempo, l’ambizioso presidente francese vuole creare un nuovo quadro economico mondiale che darebbe maggiore influenza alla Cina. Prevede di utilizzare la presidenza francese del gruppo del G20, che inizia il 14 novembre per promuovere la sua nuova visione della scena diplomatica e monetaria mondiale.
Dal punto di vista francese, i tempi sono maturi per forgiare una nuova architettura globale, perché la fine del sistema monetario del dopoguerra ha lasciato un vuoto e il mondo ha bisogno di ammortizzatori sui mercati finanziari e delle materie prime. Cina e Russia sono fondamentali per la sua nuova visione.
I suoi piani sono frutto della situazione poco buona in Francia e della poca incisività a livello internazionale. Spera chiaramente di rilanciare la sua immagine cercando di risolvere la crisi economica mondiale prima delle elezioni del 2012.
Mentre ci si prepara alla nuova presidenza del G20, il Palazzo dell’Eliseo, è pronto a trasformare il gruppo di grandi potenze industriali ed emergenti in un forum per risolvere i mali monetari ed economici dell’epoca.
Ha presentato le sue proposte radicalmente nuove per Mosca, il 18 ottobre scorso al vertice con il presidente russo Dmitry Medvedev e il cancelliere tedesco Angela Merkel. I suoi piani hanno sollevato preoccupazioni a Washington, che ha a lungo resistito ai tentativi francesi di ridimensionare il potere statunitense e applicare una regolamentazione globale.
Ma Parigi ribadisce che le sue idee sono complementari a una forte partnership atlantica e all’alleanza della NATO, alleanza che Sarcozy ha ristabilito nel suo governo. Egli vuole che la Russia e le 27 nazioni dell’Unione europea formino legami collaborativi su temi diversi come la sicurezza nazionale, i rapporti diplomatici, la politica economica, i diritti umani e l’immigrazione. Una fonte francese ha detto: “Dobbiamo fare di tutto perchè la Russia si riavvicini all’Europa.”
La Francia ritiene che la Russia non rappresenti più una minaccia militare, ma questo fatto non viene compreso dagli ex paesi satelliti. L’accordo di Nicolas Sarkozy a vendere alla Russia quattro navi del comando navale Mistral è la prova delle buone intenzioni della Francia. Parigi spera che la vendita servirà a fugare il sospetto storico della Russia per l’occidente. Washington e gli altri alleati della Nato non sono soddisfatti del “regalo” della Francia.
Secondo alti funzionari francesi, il presidente userà anche il suo turno alla presidenza del G20 per iniziare a lavorare su un sistema internazionale per stabilizzare le valute e i prezzi delle materie prime, riempiendo il vuoto lasciato nel dopoguerra quando il sistema di Bretton Woods è crollato nel 1973. Egli ritiene che il mondo non può continuare senza un regolamento monetario mondiale. Alti funzionari hanno detto che avrebbe fatto pressioni al G20 per prendere in considerazione una nuova valuta di riserva globale per sostituire il dollaro.
Una fonte ha dichiarato: “Il dollaro non è più solo, da quando il mondo è diventato multipolare politicamente, non può continuare ad essere economicamente unipolare….”
Parigi ha già avuto colloqui privati con Pechino sui piani di Sarkozy per elaborare una regolamentazione internazionale coordinata al fine di governare i mercati valutari. La Francia è fiduciosa che la leadership cinese sarà d’accordo nel porre la questione monetaria sul tavolo.
Parigi punta anche a convincere Washington sui meriti che vi sono nel creare un nuovo sistema monetario. Sottolineando che la Cina detiene riserve in valuta di cui gli USA hanno bisogno per finanziare la propria economia. Per superare eventuali diffidenze tedesche, la Francia prevede anche un ruolo speciale nel G20 per la Germania nei suoi piani per la riforma monetaria mondiale.
Sarko è anche consapevole del fatto che il presidente americano Barack Obama non è contento di come il premier francese cerchi di abbracciare la Russia nel suo nuovo progetto per l’Europa e il mondo – uno scenario che potrebbe poi accogliere altre regioni nella zona euroasiatica.
Sarkozy cerca di tirare acqua al suo mulino, insistendo sul fatto che la partnership atlantica rimane centrale per la Francia e che nessun presidente francese è stato così pro-USA. Ma il suo punto di vista sugli Stati Uniti è complesso. Washington è grato per il ritorno della Francia al comando militare della NATO e per il suo servizio in Afghanistan. Ma Sarkozy chiaramente è erede della linea di “clienti difficili”, che ha governato la Francia dal 1960.
Il presidente sostiene giustamente la paternità del G20, dopo aver convinto un indebolito George W. Bush a tenere il primo incontro, a Washington, nel miasma del crollo finanziario della fine del 2008.
La sua idea era che il G8 – le vecchie potenze occidentali più la Russia – non era pertinenti al nuovo quadro mondiale che si andava delineando e che nulla poteva essere deciso senza i nuovi giganti, Cina, Brasile, India e Turchia. Nel 2008, il presidente francese si crogiolava nella sua aura di Super Sarko,mediatore di pace nella guerra tra Georgia e Russia. I leader mondiali erano irritati dal presuntuoso stile di Sarkozy, ma ammiravano la sua energia e la capacità di tirare fuori delle soluzioni.
In due anni la stella Sarkozy si è ofuscata. Spenta dai suoi modi impetuosi e incolpato dalla gente per la depressione economica, il 78 per cento dei francesi lo disapprova, secondo un sondaggio della scorsa settimana. Questo è il suo minimo storico, ma non peggiore di alcuni predecessori che poi hanno vinto la rielezione.
Dentro di se, Sarkozy, è convinto che la sua impopolarità è una semplice turbolenza tipica dei momenti difficili e che una nazione riconoscente alla fine lo vedrà come un salvatore.
HAARP, questo sconosciuto
L’individuo è a tal punto in difficoltà, quando si trova ad affrontare una cospirazione così grande, che non può credere che esista.” J. Edgar Hoover (massone 33 grado)
Le forze climatiche della Terra sono effettivamente volatili. Durante le varie ere ci sono stati cataclismi di grande portata che hanno distrutto molte zone della Terra che poi col tempo sono rinate; il tutto registrato attraverso le parole dei testi religiosi e dei miti. Da cosa sono provocati, allora, gli attuali eventi meteorologici? Da un modello naturale in cui le catastrofi e la stabilità si equilibriano a vicenda? Dall’uomo e dal riscaldamento globale? da una ciclica eruzione solare? Oppure sta emergendo qualcos’altro?
Sul progetto HAARP si è speculato molto ed è stato avvolto nel mistero sin dal suo inizio. Nonostante i seri tentativi che sono stati fatti recentemente per accedere ai meccanismi interni, sono solo serviti a creare più domande. Le conclusioni circa il suo utilizzo sono tutte finite alla deriva verso il cospirazionismo. La difesa non è nuova per aver sprecato milioni di dollari su strutture che non sono mai state utilizzate. Tuttavia, la modificazione del clima (e il suo uso a scopo bellico) è stato costantemente discusso e ricercato dai militari e dall’Elite a un grado che indica che c’è qualcosa di importante per cui vale la pena investire. Vediamo un paio di cose che sappiamo per certo:
L’HAARP E’ UNA INSTALLAZIONE MILITARE
I funzionari minimizzano sullo scopo della struttura indicandola come sede per la “ricerca di base e sperimentale” – collabora con l’Università dell’Alaska – e non possiede nessuna applicazione militare. Tuttavia, l’Aviazione degli Stati Uniti, la Marina e gli scienziati del DARPA popolano il sito remoto dove è ubicato l’HAARP a Gakona, Alaska. Fa anche parte della Strategic Defense Initiative, che risponde al Dipartimento della Difesa, e costituisce anche una pedina delle “Star Wars” collaborando con la NASA.
SI TRATTA DI UN APPARATO PER LA MODIFICAZIONE DEL CLIMA
Gli scienziati che lavorano a questo progetto non negano la capacità dell’HAARP di modificare strutturalmente l’atmosfera, ma continuano ad insistere che le loro competenze sono limitate a pochi settori della struttura. Tuttavia, vi è un’indicazione che suggerisce un più ampio utilizzo: l’azienda che stipula la maggior parte dei contratti con la difesa, la Raytheon, è ora proprietaria della maggior parte dei molti brevetti che vengono dalle ricerche condotte dall’HAARP. Dei dodici brevetti che ne costituiscono la spina dorsale, il # 4.686.605 dice tutto: “Metodo ed apparato per alterare una Regione dell’atmosfera terrestre, della ionosfera e / o della magnetosfera.”
LE ARMI METEREOLOGICHE VENGONO CONSIDERATE DALL’ELITE COME UN MEZZO DI CONTROLLO
Zbigniew Brzezenski è uno dei maggiori esperti in politica internazionale. Nei suoi libri/seminari, “La grande scacchiera” e “Tra due epoche” ci sono talmente tanti passaggi citabili che sarebbe impossibile elencarli tutti. E’ un puro “insider”: Nato nella nobiltà polacca, ex consigliere di sicurezza nazionale e co-fondatore della Commissione Trilateriale con David Rockefeller, sembra divertirsi nel raccontare al mondo i futuri piani dell’elite. Non avrebbe sicuramente citato le armi climatiche se non fossero state fattibili. Un passaggio chiave del libro “Tra due epoche” (1970) afferma, “La tecnologia per la modificazione del clima potrebbe essere impiegata per produrre prolungati periodi di siccità o di tempesta”.
Con questo in mente, consideriamo alcuni avvenimenti recenti che fanno pensare all’HAARP come un arma pienamente operativa che può essere direzionata verso un obiettivo se qualche autorità da l’ordine:
• SICCITA’ IN VENEZUELA – La peggiore siccità degli ultimi 50 anni del Venezuela è scoppiata alla fine del 2009 dopo che l’Elite etichettò Hugo Chavez come autoritario (nonostante le ripetute elezioni popolari). L’elite aveva manifestato il desiderio di “allontanare il paese dalla democrazia.” Questo tipo di retorica indica spesso un tentativo per destabilizzare un regime, e imporre un vero dittatore che risponda solo ai capricci degli illuminati. Attravero il vantaggio dell’instabilità politica è possibile impostare le basi per un futuro colpo di stato, quindi ci si domanda se un’arma climatica non sia stata usata per creare agitazione nel popolo. Chavez ha indicato El Niño, come causa della siccità, ma ha anche dichiarato di essere a conoscenza delle armi metereologiche degli Stati Uniti dopo il terremoto di Haiti.
• INONDAZIONI IN PAKISTAN- Si tratta di un disastro che gli esperti definiscono superiore all’impatto dello tsunami del 2004 in Indonesia, ed è il peggiore nella storia del Pakistan. Ed è qui la sorpresa. A differenza di uno Tsunami che può essere scatenato da un terremoto casuale, il meteo è stato studiato abbastanza da portare dei meteorologi in tv che dovrebbero poter calcolare con discreto anticipo una catastrofe del genere! Eppure, sono stati colpiti in milioni e centinaia di villaggi sono stati cancellati da questo evento anomalo. Un recente articolo del Daily Mail riporta che degli scienziati hanno ipotizzando che una corrente d’aria sia bloccata e stia causando un sistema metereologico prolungato sul Pakistan. . . così come in Russia. Una capacità dichiarata dell’HAARP è quella di interferire con “la ionosfera”, che può condurre alla stallo, o a un aumento dei fenomeni meterologici. In realtà, sembra che la corrente d’aria sia divisa in due, con un braccio in direzione nord verso la Russia, e l’altro braccio in direzione sud verso il Pakistan, la regione al centro ne risente degli effetti.
• L’ONDATA DI CALDO IN RUSSIA – La peggiore ondata di caldo nella storia della nazione sta rallentando la sua ripresa economica e provocando l’ira destabilizzante della popolazione. I principali media freddamente commentano che molte delle morti è anche dovuta alla passione russa perl l’alcool. Nel frattempo, il discorso sull’arma climatica comincia a essere preso in considerazione seriamente. Poi c’è il riscaldamento globale e le tasse sul carbone: la Russia è stata sempre molto cauta nell’assumere come veri gli studi che indicano l’uomo e le sue attività come fautrici del riscaldamento globale e quindi anche nel tassare le industrie. Il premier Medvedev ha dichiarato alla fine del 2009, “Non taglieremo il nostro potenziale di sviluppo.” Ha aggiunto anche che egli crede che il riscaldamento globale sia, “una sorta di campagna pubblicitaria che serve a far emergere alcune aziende piuttosto che altre.” Tuttavia , chi potrebbe mettere in dubbio ora come ora gli effetti del riscaldamento globale artificiale? Medvedev è stato recentemente intervistato e fa dietro-front: “Quello che sta succedendo al clima del pianeta in questo momento deve essere un campanello d’allarme per tutti noi, cioè per tutti i capi di stato, tutti i capi delle organizzazioni sociali, al fine di avere una approccio più energetico nel contrastare i cambiamenti climatici. ”
• STRANE TEMPESTE NEGLI STATI UNITI – Washington DC è stata devastata. Una tempesta recentemente è comparsa dal nulla. Potrebbe essere una rappresaglia della Russia per un attacco, percepito o reale, alla sua principale regione agricola? Le tempeste hanno prodotto grandine per la prima volta nella storia dello Stato ed è stato oggetto di 5 pollici di pioggia all’ora, in mezzo a 180 mila fulmini. O, forse è stata provocata per risolvere un problema intestino, la strana tempesta della zona, è costata la vita al leader e attivista della comunità, Carl Henn. In entrambi i casi, gli esperti stanno notando in Russia e a Washington DC un cambiamento della corrente d’aria che ha portato a eventi significativi. Gli eventi a Washington DC avvengono sulla scia di una tempesta nel Montana, curiosamente non molto tempo dopo che il governatore rifiutò i soldi federali che servivano come stimolo alla ripresa.
La recente morte di Ted Stevens è uno sviluppo preoccupante. Alcune fonti indicano che era pronto a rivelare che Obama aveva dato il via libera nell’uso delle armi meteorologiche. Era stato senatore nel 1988, e rappresentava uno di coloro che dovevano essere “convinti” dell’ospitare il progetto HAARP a casa propria in Alaska. All’epoca, Stevens insistiva contro i detrattori dicendo che l’HAARP avrebbe messo la parola fine alla dipendenza dai combustibili fossili. Forse questo è quello che li hanno fatto credere, così ha dato il suo assenso al progetto. . . fino a che non apprese la verità. A bordo dell’aereo vi era anche l’ex amministratore della NASA, Sean O’Keefe, che è stato arruolato da Stevens per aiutarlo nella ricerca della verità.
Gli acronimi governativi molto spesso propagandano se stessi, in realtà il significato di HAARP è completamente opposto a quello che può sembrare. HAARP invoca un senso di tranquillità pacifica, un arpa che è in armonia con il creato.Il titolo del libro definitivo su questo soggetto è perfetto: “Angeli non suonate questa HAARP”. Questo perché lo strimpellare senza conoscere le corde del creato può portare solo alla nostra autodistruzione.
La storia è un catalogo di tentativi dell’uomo di imitare il Divino. Egli non c’è ancora riuscito, ma potrebbe anche morire nel tentativo.