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Da chi siamo realmente governati?
Questo è il tuo vero governo, un governo che trascende qualsiasi organo elettivo, che permea ogni partito politico, che sancisce ogni posizione ed aspetto del cittadino medio americano o europeo. In tempi in cui la “sinistra” americana supporta due guerre di matrice “Neo-Conservatrice”, facendone iniziare un’altra sulla base delle stesse bugie, promossa dagli stessi media che ci hanno venduto la bugia delle armi di distruzione di massa in Iraq, il mondo non si può permettere il lusso della scelta, certo, c’è sempre la dissonanza cognitiva, forse però, prima di arrivare a tanto, bisogna realizzare che c’è qualcosa che non va.
Ciò che non va, è un sistema completamente controllato da un oligarchia finanziario/aziendale con imperi finanziari, industriali e mediatici, capillarmente insediati in tutto il mondo. Se non ci rendiamo conto di essere impotenti e dipendenti da queste imprese che regolano ogni aspetto della nostra nazione politicamente e ogni aspetto della nostra vita personalmente, nulla potrà mai cambiare.
L’elenco che segue, per quanto ampio, non è completo. Tuttavia, dopo questi esempi, dovrebbe diventare evidente un modello in cui gli stessi nomi e le stesse società si ripetono. Dovrebbe essere ovvio per i lettori quanto pericolosamente invasive sono diventate queste aziende, nella nostra vita quotidiana. Infine, risulta chiaro come il piano sarebbe quello di eliminare dalle nostre vite, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità, queste corporazioni, con ogni mezzo possibile.
GRUPPO DI CRISI INTERNAZIONALE
Curriculum: Mentre l’International Crisis Group (ICG) afferma di essere “impegnato a prevenire e risolvere conflitti mortali”, la realtà è che sono impegnati a offrire soluzioni, predisposte con largo anticipo, a problemi che essi stessi hanno creato, al fine di perpetuare la propria agenda.
Nessun luogo lo può testimoniare meglio della Thailandia a cui si è aggiunto più recentemente l’Egitto.Il membro dell’ICG, Kenneth Adelman ha sostenuto da sempre il primo ministro della Thailandia, Thaksin Shinwatra, un ex consigliere del gruppo Carlyle, che si piazzò letteralmente davanti alla CFR a New York alla vigilia della sua cacciata dal potere nel 2006 durante un colpo di stato militare. Dal 2006, l’ingerenza di Thaksin in Thailandia è stata sostenuto da un collega della Carlyle, James Baker e dal suo studio legale Baker Botts, dal consigliere del Belfer Center, Robert Blackwill della Barbour Griffith & Rogers, e adesso da Robert Amsterdam della Amsterdam & Peroff, un membro di spicco della Chatham House.
Con la Thailandia ormai impantanata in un tumulto politico guidato da Thaksin Shinwatra e dalla sua “rivoluzione colorata” delle camice rosse, l’ICG è pronta a sfornare “soluzioni” immediate. Tali soluzioni generalmente comprendono, il legare le mani al governo tailandese, con argomenti che cercheranno di fermare l’abuso dei diritti umani di Thaksin, nella speranza di permettere alla rivoluzione finanziata dai globalisti di ritornare sotto controllo.
I disordini in Egitto, naturalmente, sono stati interamente provocati dal membro dell’ICG Mohamed ElBaradei e dal suo “April 6 Youth Movement”, finanziato, supportato e “reclutato” interamente dal Dipartimento di Stato americano coordinato poi da Wael Ghonim della Google. Mentre l’agitazione venne dipinta come spontanea, alimentata dalla precedente rivolta tunisina, ElBaradei e Ghonim, e il loro movimento giovanile erano in Egitto dal 2010 impegnati ad assemblare il loro “Fronte Nazionale per il Cambiamento” e porre le basi per la rivolta del 25 gennaio 2011.
George Soros, membro dell’ICG, andò poi a finanziare le ONG egiziane che erano al lavoro per riscrivere la costituzione egiziana dopo che il front-man ElBaradei ebbe successo nel rimuovere Hosni Mubarak. Questa costituzione finanziata da Soros e il servile governo che ne consegue rappresenta il modo in cui l’ICG intende “risolvere” la crisi che proprio ElBaradei ha contribuito a creare.
Membri del Consiglio di rilievo dell’ICG:
George Soros
Kenneth Adelman
Samuel Berger
Wesley Clark
Mohamed ElBaradei
Carla Hills
Consiglieri importanti dell’ICG:
Richard Armitage
Zbigniew Brzezinski
Stanley Fischer
Shimon Peres
Surin Pitsuwan
Fidel V. Ramos
Multinazionali e fondazioni che supportano l’ICG:
Carnegie Corporation di New York
Hunt Alternative Fund
Open Society Institute
Rockefeller Brothers Fund
Morgan Stanley
Gruppo Deutsche Bank
Soros Fund Management LLC
McKinsey & Company
Chevron
Shell
BROOKINGS INSTITUTE
Curriculum: All’interno della libreria del Brookings Institute, troverete i progetti per quasi tutti i conflitti avvenuti in Occidente nel recente passato. La cosa strana è che, mentre il pubblico sembra pensare che queste crisi nascano all’improvviso, quelli che seguono gli studi aziendali e le pubblicazioni finanziate dalla Brookings può vedere queste crisi arrivare con anni di anticipo. I suddetti sono conflitti premeditati, pianificati meticolosamente per permettere a delle soluzioni altrettanto premeditate e pianificate di entrare in azione.
Le operazioni in corso contro l’Iran, assieme alle rivoluzioni colorare sostenute dagli Usa, i terroristi supportati e addestrati dagli Usa in Iran, e le sanzioni paralizzanti erano tutte descritte nei minimi dettagli in un rapporto del Brookings Institute, “Quale via migliore per la Persia?” La più recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1973 sulla Libia assomiglia stranamente al rapporto di Kenneth Pollack del 9 marzo 2011 intitolato “Le reali opzioni militari in Libia.”
Consiglieri di spicco della Brookings:
Dominic Barton: McKinsey & Company, Inc.
Alan R. Batkin: Eton Park Capital Management
Richard C. Blum: Blum Capital Partners, LP
Abby Joseph Cohen: Goldman, Sachs & Co.
Suzanne Nora Johnson: Goldman Sachs Group, Inc.
Richard A. Kimball Jr.: Goldman, Sachs & Co.
Tracy R. Wolstencroft: Goldman, Sachs & Co.
Paolo Desmarais Jr.: Power Corporation of Canada
Kenneth M. Duberstein: Il Duberstein Group, Inc.
Benjamin R. Jacobs: JBG Companies
Nemir Kirdar: Investcorp
Klaus Kleinfeld: Alcoa, Inc.
Philip H. Knight: Nike, Inc.
David M. Rubenstein: co-fondatore di The Carlyle Group
Sheryl Sandberg K.: Facebook
Larry D. Thompson: PepsiCo, Inc.
Michael L. Tipsord: State Farm Insurance Companies
Andrew H. Tisch: Loews Corporation
Alcuni Esperti del Brookings
(Clicca sui nomi per visualizzare un elenco di scritti recenti.)
Kenneth Pollack
Daniel L. Byman
Martin Indyk
Suzanne Maloney
Michael E. O’Hanlon
Bruce Riedel
Shadi Hamid
Fondazioni e governi
Ford Foundation
Bill & Melinda Gates Foundation
La Fondazione Rockefeller
Governo degli Emirati Arabi Uniti
Carnegie Corporation di New York
Rockefeller Brothers Fund
Banche e finanza
Bank of America
Citi
Goldman Sachs
H & R Block
Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Jacob Rothschild
Nathaniel Rothschild
Standard Chartered Bank
Temasek Holdings Limited
Visa Inc.
Produttori di petrolio
Exxon Mobil Corporation
Chevron
Shell Oil Company
Complesso Militare Industriale e Industria
Daimler
General Dynamics Corporation
Lockheed Martin Corporation
Northrop Grumman Corporation
Siemens Corporation
The Boeing Company
General Electric Company
Westinghouse Electric Corporation
Raytheon Co.
Hitachi, Ltd.
Toyota
Telecomunicazioni e tecnologia
AT & T
Google Corporation
Hewlett-Packard
Microsoft Corporation
Panasonic Corporation
Verizon Communications
Xerox Corporation
Skype
Media
McKinsey & Company, Inc.
News Corporation (Fox News)
Beni di consumo e farmaceutici
GlaxoSmithKline
Target
PepsiCo, Inc.
Coca-Cola Company
Curriculum: Sarebbe più facile elencare i politici che non fanno parte di questo gruppo in quanto la maggior parte di essi, assieme ai loro consiglieri e tutti quelli che realmente contano sono membri del CFR. Molti dei libri, degli articoli delle riviste e dei giornali che leggiamo sono scritti da membri del CFR, similmente ai membri del Brookings Institute dettano, parola per parola, opinioni e punti di vista che promuovo la loro agenda del giorno.
Un buon esempio delle ali più attivi del CFR può essere illustrato al meglio prendendo in caso gli eventi dell’anno scorso e più precisamente la bufala della moschea costruita a “Ground Zero”, dove i membri del CFR sia quelli di destra che quelli di sinistra hanno finto un acceso dibattito sulla cosiddetta Cordoba House che si trova vicino ai 3 edifici abbattuti del World Trade Center. In realtà, la Cordoba House venne istituita dal compagno membro del CFR Feisal Abdul Rauf, che a sua volta venne finanziato dal braccio economico della CFR compresa la Carnegie Corporation di New York, presieduta dal capo della commissione del 9 / 11 Thomas Kean, e da varie fondazioni Rockefeller.
Supporto corporativo della CFR:
Banking & Finance
Bank of America Merrill Lynch
Goldman Sachs Group, Inc.
JPMorgan Chase & Co
American Express
Barclays Capital
Citi
Morgan Stanley
Blackstone Group L.P.
Deutsche Bank AG
New York Life International, Inc.
Prudential Financial
Standard & Poor’s
Rothschild North America, Inc.
Visa Inc.
Soros Fund Management
Standard Chartered Bank
Bank of New York Mellon Corporation
Veritas Capital LLC
Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Moody’s Investors Service
Multinazionali del petrolio
Chevron Corporation
Exxon Mobil Corporation
BP p.l.c.
Shell Oil Company
Hess Corporation
ConocoPhillips Company
TOTAL S.A.
Marathon Oil Company
Aramco Services Company
Complessi militari e industriali
Lockheed Martin Corporation
Airbus Americas, Inc.
Boeing Company
DynCorp International
General Electric Company
Northrop Grumman
Raytheon Company
Hitachi, Ltd.
Caterpillar
BASF Corporation
Alcoa, Inc.
Pubbliche relazioni, lobbisti e studi legali
McKinsey & Company, Inc.
Omnicom Group Inc.
BGR Group
Editori e case editrici
Bloomberg
Economist Intelligence Unit
News Corporation (Fox News)
Thomson Reuters
Time Warner Inc.
McGraw-Hill Companies
Beni di consumo
Walmart
Nike, Inc.
Coca-Cola Company
PepsiCo, Inc.
HP
Toyota Motor North America, Inc.
Volkswagen Group of America, Inc.
De Beers
Telecomunicazioni e tecnologia
AT & T
Google, Inc.
IBM Corporation
Microsoft Corporation
Sony Corporation of America
Xerox Corporation
Verizon Communications
L’industria farmaceutica
GlaxoSmithKline
Merck & Co., Inc.
Pfizer Inc.
CHATHAM HOUSE
Curriculum: La Chatham House inglese, come il CFR e l’Istituto Brookings in America, è composta da membri importanti ed è coinvolta in attività di gestione, pianificazione, coordinazionione e realizzazione dell’agenda collettiva dei membri che la compongono.
I singoli membri che popolano le file dei consiglieri anziani sono costituite dai fondatori, dagli amministratori delegati e dai presidenti di appartenenza delle imprese che compongono la Camera di Chatham. Gli esperti della Chatham vengono generalmente pescati dal mondo accademico e le loro “recenti pubblicazioni” vengono generalmente utilizzate internamente al circolo. Che gli esperti della Chatham House stiano presentando delle domande a delle riviste mediche è particolarmente allarmante considerando che GlaxoSmithKline e Merck sono entrambi membri della Chatham House.
Membri notevoli della ChatHam House:
Amsterdam & Peroff
BBC
Bloomberg
Coca-Cola Gran Bretagna
Economista
GlaxoSmithKline
Goldman Sachs International
HSBC Holdings plc
Lockheed Martin UK
Merck & Co Inc
Mitsubishi Corporation
Morgan Stanley
Royal Bank of Scotland
Saudi Petroleum Overseas Ltd
Standard Bank London Limited
Standard Chartered Bank
Tesco
Thomson Reuter
United States of America Embassy
Vodafone Group
Amnesty International
BASF
Boeing UK
CBS News
Daily Mail and General Trust plc
De Beers Group Services UK Ltd
G3 Good Governance Group
Google
Guardian
Hess Ltd
Lloyd’s di Londra
McGraw-Hill Companies
Prudential plc
Telegraph Media Group
Times Newspapers Ltd
World Bank Group
British Petroleum
Chevron Ltd
Deutsche Bank
Exxon Mobil Corporation
Royal Shell olandese
Statoil
Toshiba Corporation
Total Holdings UK Ltd
Unilever plc
CONCLUSIONE
Queste organizzazioni rappresentano gli interessi collettivi delle più grandi aziende al mondo. Non solo possiedono uno schieramento di politici e ricercatori che articolano la loro agenda e promuovono il loro consenso nella popolazione, ma utilizzano anche la loro massiccia influenza per andare ad influire sui media, nell’industria, nella finanza e produrre un consenso internazionale.
Credere che questa oligarchia finanziaria/corporativa metta in disparte i propri interessi per supportare e promuovere gli interessi e i capricci del popolini sarebbe alquanto naive. Hanno più volte assicurato che non è importante, in qualsiasi paese ci si trova, da quale parte in guerra, il petrolio, la ricchezza e il potere continueranno a fluire perennemente nelle loro mani. Niente, rivendica meglio questa situazione, che il presidente degli Stati Uniti, che nonostante le belle parole fa gli stessi interessi che faceva Bush, oltre che alle stesse guerre.
Allo stesso modo, non importa quanto sia sanguinosa la tua rivoluzione, se l’equazione delle aziende rimane invariata, verrano fatti solamente i cambiamenti più superficiali, come è accaduto in Egitto con il tirapiedi dell’International Crisis Group Mohamed ElBaradei.
La rivoluzione vera e propria inizierà quando capiremo questa equazione,si deve cercare di rimuovere la nostra dipendenza dalle aziende sopra citate. L’oligarchia globale corporativa/finanziaria ha bisogno di noi, noi però non abbiamo bisogno di loro, l’indipendenza da loro è la chiave per la nostra libertà.
Per ulteriori informazioni in materia di economia alternativa, informati da solo:
The Lost Key to Real Revolution
Boycott the Globalists
Alternative Economics
Self-Sufficiency
La piovra Rothschild
Marxismo, globalismo, nuovo ordine mondiale, liberalismo … Sono tutti eufemismi per descrivere un fenomeno incastonato nell’impero invisibile della famiglia Rothschild.
I Rothschild non muoiono, sono semplicemente una costante nella storia, il loro posto viene assunto da figli e nipoti. Quando il vecchio maestro Jacob lasciò la scena mondiale, il suo posto venne preso da suo figlio Nathan (Nathaniel Philip Rothschild, nome del fondatore della dinastia inglese dei Rothschild). Il pesante fardello è caduto sulle spalle fragili del giovane erede. Ma Nathan non è solo. Nella gestione dell’impero egli sarà aiutato dai suoi zii Evelyn e Edmund e dagli altri membri del ramo inglese della famiglia (Caterina, Emma, Leopold), ma anche dai cugini francesi (David, Eduard …).
Nathaniel Philip Rothschild
La famiglia Rothschild ha generato governatori, primi ministri, ministri, autorità di vigilanza, i quali stanno facendo in modo che tutto vada secondo i loro progetti.
L’Unione europea è stata creata dai Rothschild (Schumann, un Cazaro). L’UE sfrutta la Russia, la quale deve essere liberata dal peso della Siberia. Con l’obiettivo di completare questo lavoro, i Rothschild hanno impiegato Soros, Berezovski, Hodorkovski, Kasparov, il Mitals …
Se vogliamo svelare il background e le cause di questi eventi, dobbiamo approfondire la storia oscura della dinastia Cazara dei Rothschild, individuarne gli agenti, le eminenze grigie, i politici avidi, così come i meccanismi delle loro azioni.
L’erede Nathan Rothschild (a sinistra) durante la sua visita ad una delle colonie dei Rothschild
Cominciamo con i Rothschild, i personaggi principali. Coloro che sono seduti a “capotavola”.
CHI SONO I ROTHSCHILD?
Anche se dalla seconda guerra mondiale i dipartimenti Rothschild per la creazione della opinione pubblica assicurano che il potere dei Rothschild è irrilevante e che saranno ricordati per la loro Cantine in Francia, per i loro giardini e per la filantropia in Gran Bretagna, i progetti reali ci danno un diverso quadro sulle loro vere intenzioni. Basandosi sulle fondamenta gettate dai loro padri e nonni, i discendenti di oggi stanno completando una missione che dura da diversi secoli. Oggi, i Rothschild sono il motore a vapore di un treno Cazaro diretto verso la Russia e verso le vaste distese della Siberia. Questo treno, che attraversa i Balcani, è popolato dagli eserciti dei nuovi membri della NATO, che in futuro combatteranno per l’impero Rothschild.
LO SCUDO ROSSO DA FRANCOFORTE
Al fine di conoscere meglio il nuovo sovrano e i suoi duchi, guardiamo il lignaggio e la cronologia di questa dinastia. Tutto è iniziato verso la fine del 18 ° secolo con Amshel (o Moses Bauer) Rothschild.
I Rothschild (Rothschild significa “lo scudo rosso”) provengono da Francoforte. Non è un caso che questa città sia il più grande centro finanziario nell’Unione europea. E’ molto indicativo che Francoforte sia la sede della Banca centrale europea e di tutte le grandi banche europee e americane, che sono principalmente controllate dalla dinastia. Il Frankfurt Stock Market (uno dei mercati azionari più importanti al mondo) è allineato alla “Deutsche Borse” posseduta dai Rothschild tramite il loro “Children’s Investment Trust” and “Atticus Capital”, da un lato, e dalle loro filiali “Merrill Lynch” e “Fidelity Investments” dall’altro. Accanto a questo, lo stemma della città di Francoforte è uno scudo rosso! Questo simbolo risale al periodo dell’impero Cazaro.
Lo stemma della città di Francoforte
Lo scrittore Dejan Lucic dice approposito dei Cazari:
Il 90% degli ebrei di oggi sono cazari per origine. Sono una tribù turco-mongola, che si convertì al giudaismo alla metà del secolo ottavo. Quando il loro impero cadde nel 10 ° secolo si stabilirono in Russia e in Europa, e successivamente nel continente americano. Si sono convertiti al giudaismo ma non hanno alcuna origine semitica. Gli ebrei semiti provengono dalla Palestina e il loro numero si aggira attorno al 7 – 10%.
Amshel aveva cinque figli, che posizionò in tutta Europa. Salomon andò a Vienna, Carl a Napoli, Nathan a Londra, James a Parigi ed il quinto figlio, Amshel, rimase a Francoforte. In meno di duecento anni i figli e i loro discendenti hanno completamente soggiogato l’ovest. Così le fondamenta di una “Pax Judaica”, furono poste. Il ramo capo famiglia, è il team anglo-francese guidato da Nathan Rothschild, figlio di Jacob Rothschild. La squadra inglese è guidata dal vecchio Edmund e Evelyn e dal giovane Nathan, e la squadra francese da David e Eduard.
I ROTHSCHILD INGLESI
Edmund Rothschild (1916)Il ramo inglese dei Rothschild è stato fondato da Nathan Meyer, il terzo figlio di Amshel. Nel corso del diciannovesimo e ventesimo secolo venne stabilita un’alleanza tra la corona britannica e questa famiglia, in modo che la storia moderna della Gran Bretagna fosse indissolubilmente legata alla dinastia Cazara. Oggi, il triumvirato Cazaro è costituito dai suddetti Evelyn, Edmund e Nathan.
Costruì la sua carriera, spingendo gli interessi britannico-Cazari nel dopoguerra in Giappone. In collaborazione con Winston Churchill ha fondato la BRINCO Corporation (British Terranova Development Corporation), in Canada. La figlia di Edmund, Catherine, è sposata con Marco Egius, il presidente della “Barclay’s” gruppo finanziario mondiale (dopo l’acquisizione di ABN-AMRO, gruppo bancario olandese, questi due gruppi Rothschild sono diventati uno solo). Marcus è anche a capo della società BBC.
Dopo l’unione dei gruppi finanziari e bancari inglesi e francesi dei Rothschild, diede le sue dimissioni da leader, rimanendo comunque a capo dell’enorme NM Rothschild & Sons, una banca d’investimento londinese.
Evelyn controlla anche la stampa (The Economist, The Daily Telegraph …).
Ha istituito la Association for Studies of the History of Banking and Finances, che ha una sede a Francoforte.
Possiede la corporazione internazionale “De Biers”, una delle aziende leader nel settore della raffinazione e vendita dei diamanti.
Insieme a sua moglie Lynn Forester, che controlla il “Firstmark Communications International LLC” e la “FieldFresh Foods” con la famiglia indiana dei Mital, che, di fatto, agisce come rappresentante degli interessi dei Rothschild e dei loro capitali (il grande gruppo “Bharti”).
Norman Lamont (a sinistra) assieme a Mesic (Presidente della Croazia) e Tadic (Presidente della Serbia)
I rappresentanti principali di Evelyn nel settore politico sono Soros, Norman Lamont, Peter Mandelson (un Cazaro), Oliver Letwin (un altro Cazaro) e Vernon Jordan. Lamont ha influenza sul partito conservatore e sul potenziale primo ministro Michael Howard (ancora un Cazaro). Howard era ministro del Tesoro, quando Margaret Thatcher era in carica. Ha preso parte a conferenze regionali, insieme a Stjepan Mesic (Croazia) e a Boris Tadic (Serbia). Peter Mandelson è l’attuale commissario della Gran Bretagna nell’Unione europea e si trova vicino al partito laburista e a Tony Blaire. D’altra parte, Vernon Jordan (Lazard Bank) è molto influente nel Partito Democratico degli Stati Uniti (è stato consulente di Bill Clinton e condotto la campagna per John Carrey nel 2004). La moglie di Evelyn, Lynn ha finanziato la campagna elettorale per le presidenziali di Bill Clinton ed è anche una cara amica di Hillary Clinton. Evelyn è anche molto vicino al duca di York, il Principe Edoardo (figlio della regina Elisabetta), che denota solo una piccola parte della lunga connessione tra la dinastia reale britannica e la famiglia Rothschild. Il giovane Nathan è il figlio di Jacob Rothschild, da cui ha ereditato innumerevoli manager, rappresentanti oltre che un’influenza molto forte sulla politica, sull’economia, sull’esercito e sulle istituzioni di tutto il mondo, tra cui anche un sito archeologico di Butrint in Albania …
Nathan Philip Rothschild (1971)
Le aziende e gli enti “RIT Capital”, “Atticus Capital “, “JNR Limited”, “NM Rothschild”, “Vanco”, “TriGranit”, “British Petroleum“, Rio Tinto, sono solo una parte delle risorse a disposizione del nuovo re nella sua crociata per l’Oriente. Per riuscirci ha dovuto non solo avere al suo servizio nomenclature occidentali nella UE, nella NATO, in Gran Bretagna, ma anche numerosi operatori finanziari e politici da tutta Europa e Asia (Soros, Berezovski, Djukanovic, il Mitals …).
Jacob Rothschild (father)
I ROTHSCHILD FRANCESI
La dinastia francese dei Rothschild, che è stata fondata da James Meyer, funge da fianco di protezione nel triumvirato britannico. I Rothschild francesi sono rappresentati da David Rene ed Eduard Rothschild, figli di Guy Rothschild (1909-2007).
David Rene Rothschild (1942)
David è a capo del gruppo NM Rothschild, che è diviso tra la parte inglese e quella francese della dinastia Rothschild. E’ anche a capo della “Rothschild & Cie Banque”, una banca d’investimento influente nell’Europa occidentale.
Il fratellastro di David, Eduard, è anche un membro della banca d’investimento. In aggiunta a questo, controlla il celebre quotidiano francese “Liberation”. E’ anche a capo della società metallurgica “Imerys”, che è di proprietà dei Rothschild dal 1880.
I ROTHSCHILD IN SERBIA
In Serbia, il nuovo re avanza su piu’ corsie, cercando così di impossessarsi dei bacini minerari, della produzione di energia, dell’industria alimentare, dei media … La via maestra, da qualche tempo, si e’ rivelata essere George Soros, che rappresenta la leva fondamentale per l’espansione dei Rothschild verso l’est e il maggior emissario di Nathan Rothschild in Serbia.
GEORGE SOROS E LA SUA CONNESSIONE CON I ROTHSCHILD
George (Schwartz) Soros, il maggiore rappresentante dei Rothschilds
Soros è un Ebreo ungherese (un Cazaro), nato a Budapest nel 1930 con il nome di György Schwartz (nel 1936 i suoi genitori cambiarono il loro cognome in Sorosz). Studiò a Londra e nel 1950 andò negli Stati Uniti. Un ruolo importante nel suo sviluppo è stato svolto dal famoso Cazaro Carl Popper, che ha approvato i progetti di Soros e fu il suo guru.
In tutto il mondo, questa eminenza grigia viene rappresentata come il “Robin Hood dell’era dei computer”, perché apparentemente prende i soldi dai paesi ricchi e attraverso le sue fondazioni li dà generosamente a Est Europa e Russia.
In questo modo si installa la “democrazia” e la “società civile” nei paesi che hanno sofferto e che sono stati ridotti alla fame durante il comunismo, lo stesso comunismo che è stato inserito a forza in questi paesi dagli stessi Rothschild.Ha costruito la sua carriera sulle speculazioni finanziarie in tutto il mondo, grazie soprattutto alla sua azienda di fondi di investimento la “Quantum Fund”, i cui dirigenti, e allo stesso tempo i suoi rappresentanti, sono finanziatori italiani e svizzeri.Il collegamento tra Soros e i Rothschild si ottiene attraverso una rete di persone riservate che siedono in comitati amministrativi di fondi, trust, società, banche … Una di quelle persone era un certo Richard Katz (anche lui un Cazaro), un membro del comitato della “Quantum Fund”. Allo stesso tempo Katz era a capo della “Rothschild Italia SpA” e membro del comitato della banca commerciale “NM Rothschild & Sons “di Londra. Un altro giocatore importante è Nils O. Taube, anche lui un membro della Quantum e partner del gruppo di investimento “St. James Place Capital”, che ora appartiene a Nathaniel Rothschild.La connessione si realizza anche attraverso la Société Générale Bank e il suo amministratore Michael Cicurel, presidente del direttivo di Edmund Rothschild e membro del Rothschild & Cie Banque board. Un altro partner frequente di Soros è stato James Goldsmith (un Cazaro), collegato anch’esso alla dinastia Rothschild.
LA RETE DI SOROS IN SERBIA
In Serbia, questa eminenza grigia sta preparando il terreno per Nathaniel Rothschild ed è un importante creatore dell’immagine politica, giuridica, economica, culturale e dei media della società serba. Sulla strada per il raggiungimento dei suoi obiettivi sta cercando di scacciare la chiesa serbo-ortodossa, la lingua serba, l’alfabeto cirillico, la storia serba, il nazionalismo … Il suo network di influenza nasce nel 1990 attraverso la “Open Society Fund”,l’Humanitarian Rights Fund “,” Il Comitato di Helsinki “, il ” Belgrade Circle “, l'” European Movement “, il “Centre for Anti-War Action “,“NUNS”, “ANEM”, “OTPOR”…..Oggi, tutte le Organizazzioni non governative (ONG) più importanti sono le filiali dei Rothschild e sono state create non al solo scopo di raggiungere la maggiore influenza politica possibile, ma anche per modellare psicologicamente la nazione. Con la costante accusa, nei confronti della popolazione Serba, di genocidio, la mentalità criminale e il senso di colpa collettivo, queste organizzazioni fantasma mirano a creare sentimenti di paura e senso di colpa nelle persone. Questi sentimenti dovrebbero materializzarsi in indifferenza per la cacciata dalle loro terre, o meglio nei confronti di questa colonizzazione a 5 stelle . Questa trasformazione viene effettuata anche attraverso il liberalismo che causerebbe metastasi nelle istituzioni statali, nella famiglia, nella nazione, nella tradizione, nella cultura e, quindi, garantire un tranquillo transito verso l”impero Rothschild.Oltre alle organizzazioni citate sopra, altri partecipanti molto attivi su questa offensiva sono la “Yucom”, la Belgrade Centre for Human Rights, la Civil Initiative, la Centre for Cultural Decontamination, le Women in Black, la Youth Initiative… I sostenitori di questa isteria anti-serba sono Sonja Biserko, Natasa Kandic, Vuco, Borka Pavicevic (la moglie dell’avvocato Barovic Nikola), Miljenko Dereta, Vojin Dimitrijevic, Srdja Popovic, Mirko Djordjevic, Biljana Srbljanovic, Zoran Ostojic, e i giornalisti Petar Lukovic, Teofil Pancic, così come tutti gli altri infami della vendetta di Soros. Soros promuove anche l’antisemitismo, che viene poi attribuito alla “società xenofoba serba”. I responsabili di questo sono Filip David, Jovan Byford, Laszlo Sekel … Vari “incidenti”, lettere di minacce, vandalismo sui monumenti, graffiti fanno parte tutti di questo piano. Non dobbiamo trascurare il fatto che l’Open Society Fund sostiene (sia finanziariamente chee ideologicamente) le organizzazioni che sostengono i diritti dei gay (Labris, Queeria, Gay-Serbia …).Sonja Bisreko, istigatrice di odio nei confronti dei Serbi
Il Marketing, i media e il supporto logistico a questo progetto sovversivo vengono assicurati, mediante media “indipendenti”, come B92, Studio B, TV Pink, TV Panonija, ANEM (le stazioni TV Devic, RTV Globus, RTV M +, RTV Kraljevo, RTV Nisava , RTV Pancevo, Spektar RTV, RTV Trstenik, le stazioni radio Radio 021, Bum 93, Radio Sombor, Radio Index, Radio Subotica, Radio Pirot, Radio Ozon …), la radio “Free Europe” … La TV via cavo della rete FFS e la televisione satellitare TV TOTAL che sono in espansione, sono di proprietà di Soros. Le società di produzione VIN e PG si assicurano che l’informazione promulgata sia unitaria e coerente. Il Media Centre fa pubblicità addizionale per il cosiddetto settore ONG In aggiunta ai mezzi di comunicazione elettronici, la lista di Soros include i giornali e le riviste Danas, Vreme, Evropa, Republika, l’associazione indipendente dei mezzi di comunicazione locali “Local Press” (i giornali Pancevac, Kikindske, novine Vranjske, rec Nasa …), la case editrici Samizdat, Dan graf, cultura Stubovi, knjiga Fabrika, Klio, pres Aleksandrija; gli editori Bookbridge e Beopolis … Controlla anche l’agenzia di informazione Sense e le due maggiori agenzie di informazione della Serbia – Beta e Fonet. Allo stesso tempo, queste agenzie sono filiali di AP (Associated Press) e Reuters, che sono di proprietà del Rothshilds fin dal 19 ° secolo. Soros si e’ anche infiltrato nelle istituzioni educative e culturali, nei teatri, nella Biblioteca Nazionale, nell’Archivio Storico, nella SANU (L’Accademia delle Arti e delle Scienze serba) … Ha raccolto intorno a sé un folto gruppo di attori, registi, drammaturghi, musicisti, scrittori, scienziati, analisti, ex diplomatici, che lo assistono nel coinvolgere sempre piu’ seguaci.
Markovic (il cui mentore è Bernard Levi, un grande amico di Bernard Coushner) e Paskaljevic, che hanno fatto infiammare i serbi al festival del film.
Da ricordare anche le seguenti organizzazioni educative di Soros: l’Università dell’Unione, l’Alternative Academic Education Network (AAOM), la Belgrade Open School, il Centro di studi delle donne (che è il frutto del gruppo femminista “Donna e società”) .. . Reclutano futuri mercenari per Soros. E’ anche presente l’Human Rights Watch (HRW). Il CESID e tutti gli altri istituti che fanno sondaggi.
UN’ACQUISTO POLITICO DEI ROTHSCHILD
Oltre al settore “non governativo”, Soros ha posato anche le mani sulle finanze, controllandole tramite vari “esperti” (G17 +) che sono finanziati dalla “Open Society “.
Oltre a questo, dobbiamo sottolineare che Soros ha scorte alla Societe Generale bank, che occupa una parte importante del mercato finanziario. Anche il Tribunale dell’Aja è finanziato dai fondi di Soros.Latinka Perovic, la guru di Cedomir Jovanovic
I più attivi esponenti di Soros nella vita politica in Serbia (ovviamente, a parte i sistemi “non governativi” e il G17 +) è la coalizione raccolta intorno all LDP e a Cedomir Jovanovic, che è stato il più costoso degli investimenti Rothshild in relazione alle ultime elezioni in parlamento. Insieme con gli ospiti del programma radiofonico Pescanik (Radio B92), questo gruppo anti-serbo articola le idee più forti e brutali di Nathaniel Rothshild. La deus ex machina di questo gruppo è la virulenao Latinka Perovic, fondatrice del liberalismo moderno in Serbia. Dovremmo dire che l’influenza di Soros si diffonde bene anche attraverso al Partito Democratico. Il miglior esempio di questo fatto è l’elezione di Oliver Dulic, uno del personale di Sonja Liht, come presidente del parlamento serbo.Oliver Dulic
QUALI SONO GLI INTERESSI DEI ROTHSCHILD IN KOSOVO E IN VOIVODINA?
Marti Ahtisari, uno dei rappresentanti dei Rothschild
Importanti aziende dei Rothshild in questa regione sono la Carlyle Group e l’International Crisis Group, che, guidata da Soros, ha condotto una campagna per il Kosovo indipendente per anni. Oltre a Soros, il gruppo è finanziato da Rupert Murdoch (Sky), Goldman Sacks, JP Morgan … I membri di questo gruppo sono o sono stati Ahtisari Marti, James Lion, Morton Abramovich, Louise Arbour, Bzezinski, Wesley Clark, Mihail Hodorkovski, Thorvald Stoltenberg … Il personale è cambiato nel tempo, ma non la politica anti-serba.
Il Kosovo indipendente è anche nell’interesse dei Rothshilds, poichè rappresenta il “Kuwait serbo”, con enormi riserve di piombo, zinco, oro, carbone … Sin dall’inizio dell’occupazione del Kosovo e di Metohija (Kosovo) Soros ha investito un sacco di soldi e si è sforzato di entrare in possesso di Trepca per i Rothshilds. Un importante anello della catena è Agron Dida, viceministro dell’Energia e delle Miniere nel governo del Kosovo, che è stato eletto a questa carica dopo essere stato un membro di KFOS (una delle organizzazioni di Soros). L’indipendenza è cruciale per gli interessi sulle miniere e sulle aziende metallurgiche dei Rothshilds, in quanto essa potrebbe fornire loro una scorciatoia verso le ricchezze di minerali e le risorse energetiche che sono presenti scarsamente nel mondo.Nel frattempo la società Alferon ha acquistato l’impianto metallurgico di Feronikl, che possiede numerose miniere a cielo aperto. Alferon è di proprietà di tre uomini d’affari dal Kazakhstan (cioè dei magnati dei Rothshild, uno dei quali è Alexander Mashkevic, anche lui un Cazaro) ed è parte dell’ENRC (Eurasian Natural Resources Corporation)
Il presidente kazako Nursultan Nazarbayev (a sinistra) con Alexander Mashkevich
Responsabile del ENRC e dell’Alferon è Johannes Sittard, uno dei rappresentanti dei Rothschild, e fino a poco tempo fa era anche il braccio destro di Lakshmi Mital (un investitore della famiglia Rothschild). Mital investì 100 milioni di dollari nello sviluppo della società. Oltre l’Alferon, la società Global Steel (di proprietà di Pramod Mital) è presente anche in Kosovo, attraverso la sua filiale bulgara Kremikovici, che ha acquisito nel 2005. Questa società ha acquistato l’impianto Lamkos (per l’acciaio zincato) a Vucitrn. Dobbiamo ricordare che questa azienda ha inoltre acquistato la fonderia Lemind a Leskovac e la Zastava Smithy a Kragujevac.Allo stesso tempo, Soros ha ampliato la sua influenza attraverso il Fondo per il Kosovo (KFOS), finanziando i media (Koha Ditore), i politici (Veton Suroi) … Parte della stessa catena è Ekrem Luka, che ha preso in mano la fabbrica di birra di Pec. Egli coordina il lavoro degli altri rami non governativi per i diritti umani attraverso la rete dei Balcani.
Ha anche assicurato privilegi per Alcatel, la società di telefonia mobile in Kosovo, che controlla indirettamente tramite Globalstar LPOltre al lavoro di saccheggio del Kosovo e della Metohija, Soros e l’International Crisis Group stanno cominciando a rivolgere la loro attenzione sulla Voivodina. In collaborazione con il governo di questa provincia, stanno cercando di far sedere la Voivodina allo stesso tavolo con la Croazia, Ungheria e Romania, le quali sono tutte mandanti dei Rothschild. Con questo scopo hanno istituito il “Danube project”, sostenuto da Germania e Austria. Secondo questa idea, la Voivodina deve essere inserita in una confederazione di paesi nel Bacino del Danubio come una “regione europea”. Non molto tempo fa l’ambasciatore tedesco Zobel (un Cazaro) ha richiamato l’attenzione su questa vicenda, senza dubbio in maniera deliberata. Il progetto viene realizzato attraverso l’acquisizione di produzioni agricole, zuccherifici, caseifici, raffinerie di petrolio, banche … le aziende agricole vengono acquistate con sempre più frequenza dai Croati, che hanno già acquistato diverse società alimentari importanti. L’Agrokor ha acquistato la Dijamant di Zrenjanin, la Nekse Group ha acquistato la Polet IGK, la Strazilovo, e ha degli stocks nella compagnia Toza Markovic per la produzione di materiali da costruzione (possiede anche la Jelen Do, impianto per la produzione di calce e pietra). La Somboled è stata acquistata.D’altra parte, sia l’Austria che la Germania stanno posizionando le loro società in provincia. La società tedesca Nordzucker ha acquistato zuccherifici in tutta la Voivodina. Con la MG Commerce ha costituito la società Sunoko e in questo modo è venuto in possesso di decine di migliaia di acri di terra. La Stada ha acquistato Hemofarm. La VAC ha acquistato Dnevnik di Novi Sad. L’austriaca Erste Bank ha scelto Novi Sad come sede. Il gruppo bancario OTC e la Metals bank hanno fatto lo stesso. Questi fatti coincidono con una penetrazione sempre più intensiva delle società ungheresi in Serbia e nella regione, così come una maggiore influenza da parte del governo ungherese. Entrambi sono sostenuti da Nathaniel Rothschild.
Dobbiamo ricordare che ai serbi in Austria è stato concesso anche lo status di minoranza nazionale. Quindi, questo sarebbe lo status dei serbi nella futura Confederazione, che rappresenterebbe una realizzazione del progetto Alpe-Adria – una incarnazione dello stato asburgico.
FONDI DI INVESTIMENTO
Boris Berezovski, un agente di Rothshild, incaricato di rovesciare Putin
La seconda corsia dove Nathaniel Rothschild si può fare strada in Serbia è occupata dai fondi d’investimento da Virgin e da altre isole esotiche, che sono apparentemente possedute da “ebrei russi” (in realtà, Cazari). Il più importante è Salford, dalle Virgin Islands, dietro il quale si cela Boris Berezovski (un Cazaro) e il capitale Rothschild. Il fondo venne istituito a Londra nel 2001 e oggi Salford possiede quasi tutte le industrie lattiero-casearie in Serbia (Imlek, Novi Sad Dairy, Subotica Dairy, Impaz, Zemun), Bambi concern, Knjaz Milos …Il fondo venne creato da Eugene Geffy, un Cazaro russo, che si è creato una carriera nella banca russa Alfa, che è collegata a Boris Berezovski e a Friedman.Uno dei membri della commissione Salford è Lord Tim Bell, ex consigliere di Margaret Thatcher, è molto vicino a Berezovski, Rupert Murdoch, Viktor Yuschenko, ed era in buoni rapporti con Yeltsin. Il presidente di questo fondo è Klaus Mangel, che è stato partner di Boris Berezovski nella vendita di automobili Mercedes in Russia.APPARIZIONI REGALI
La terza corsia per la colonizzazione è occupata da aziende del settore delle costruzioni, miniere, industria metallurgica, finanza, banche e editoria, la maggior parte delle quali sono direttamente connesse con il giovane Rothschild. Uno di loro e, al tempo stesso, la società più attiva nella regione è TriGranit, che ha una sede a Budapest, e che ha nel corso degli ultimi anni è cresciuta fino a diventare un gigante regionale e leader nei grandi progetti di investimento.
Ha costruito una serie di centri commerciali e finanziari in Polonia, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Romania, Bulgaria … In Croazia è in procinto di costruire un palazzetto dello sport con 20.000 posti a sedere e spazi per uffici. In Serbia TriGranit dovrebbe costruire la stazione ferroviaria “Prokop” ( i lavori devono ancora cominciare ).Al ramo Riotinto (una delle più grandi società minerarie al mondo) è stata rilasciata la concessione di sfruttamento delle minerale di boro (che si può ancora trovare solo in Cina e Turchia) nei dintorni di Baljevac vicino al fiume Ibar. altre società minerarie sono presenti come la Glenkor, che Rothschild controlla attraverso il suo agente Mark Rich (un Cazaro) e Phelps Dodge, dove si trova il capitale Atticus (Atticus è il fondo d’investimento Rothschild). Queste due società stanno facendo offerte per i rimanenti bacini minerari. La società Magnohrom da Kraljevo fu acquistata attraverso la società Mital indiana. Per inciso, la famiglia Mital è stata una rappresentante della dinastia Rothshild per lungo tempo. Wilbur Ross, un banchiere Rothschild per molti anni, occupa una posizione manageriale in Mital. Oltre alla società Mital, i Rothschild e i Mital controllano la società FieldFresh Foods, che produce ed esporta prodotti alimentari dall’India.
I settori bancario e finanziario sono dominati dalla dinastia. Le principali banche, come Banca Intesa, Credit Agricole, gruppo Unicredit, Societe General sono controllate dal Rothshilds.
La leva che ne consente il controllo è Antoine Bernheim (un Cazaro), a capo del gruppo Delta Generali. Le banche greche Pireo e Laiki sono sotto il controllo del gruppo finanziaria Marfin, in cui è collocato capitale dei Rothshild. Il Cazaro Shandor Chanyi, uno dei comproprietari di TriGranit, permette ai Rothshild di espandere le loro operazioni nel settore dei servizi bancari tramite il suo gruppo OTP. OTP ha acquistato più di tre banche in Serbia: Kula, Nis e la Banca Zepter. Metals Bank di Novi Sad è stata acquistata dalla JNR Limited investment fund dei Rothschild (Jacob e Nathaniel Rothschild). Il giovane Rothshild controlla anche la compagnia petrolifera ungherese MOL, anche questa attraverso Chanyi.Antoine Bernheim
La MOL è presente sul mercato serbo dal 2005 ed è un serio candidato per la partecipazione alla privatizzazione del settore petrolifero.Dovremmo anche ricordare che NM Rothschild è il consulente finanziario di NLB Continental, un gruppo bancario sloveno.I Rothschild hanno partecipato alla privatizzazione della Mobtel pure. Sono stati presenti nel settore editoriale attraverso la slovena “Mladinska knjiga”, che fa parte del “Reader’s Digest”, una società americana la cui parte è stata recentemente acquistata dai Rothschild.I ROTHSCHILD IN MONTENEGRO, NELLA REPUBBLICA SRPSKA, NELLA FEDERAZIONE BOSNIACA, CROAZIA E MACEDONIA
Il Montenegro, una terra dei Rothschild.
L’arrivo della delegazione dei Rothschild subito dopo il referendum (promosso ed effettuato dagli stessi Rothschild), significa aver marchiato uno degli stati serbi più antichi con il termine “colonizzato”. Jacob e Nathaniel Rothshild hanno così ottenuto un’altra colonia. Oggi, il Montenegro è completamente di proprietà di società Kazare gestite dalla famiglia Rothshilds. Il modello è lo stesso. Come nel resto della regione, il processo di colonizzazione è stato effettuato dai Rothschild. Vicino a loro ci sono uomini d’affari “russi”, come Soros ecc …Ci sono appalti da assegnare, risorse naturali, impianti metallurgici, il turismo …
Proprio come in Serbia e negli altri stati della regione, Soros aveva già intessuto una rete di ONG. CEDEM, il Comitato di Helsinki per i diritti umani, Human Rights Action e querum Hominem sono solo alcuni di essi. A questo possiamo aggiungere i media controllati (ANEM), attraverso il quale egli ha svolto – con successo, si scopre – una campagna anti-serba. In collaborazione con organizzazioni europee e con la Commissione di Venezia (uno dei cui membri è Vojin Dimitrijevic) ha attivamente sostenuto il progetto di indipendenza.
Peter Munk (uno dei manager di Nathaniel, anche lui Cazaro) ha assunto (tramite OTP) la società Arsenal di Tivat, dove TriGranit sta costruendo un grande porto turistico. La stessa società sta progettando la costruzione di un centro commerciale-finanziario a Podgorica, Ulcinj, Budva …Il capo dei manager, Chanyi (gruppo bancario OTP), ha occupato il settore bancario con l’acquisto della Banca Commerciale del Montenegro, che copre più della metà del mercato finanziario in Montenegro. Il suo alleato è Rothschild con le sue Società Generali, che ha acquistato la Podgorica Bank. Il gruppo NLV ha acquistato la Banca del Montenegro.Oltre a questo, la MOI dei Rothschild e di Chanyi presto diventerà un partner strategico per la società petrolifera di Stato “Montenegro Bonus”. Milo Djukanovic, che ha dato ai Rothshilds un assegno in bianco, è stato premiato con una posizione manageriale nella Tigranit, il che la dice lunga sulla sua parte nel processo di colonizzazione.Monet, la società di telefonia mobile che fa parte di Deutsche Telekom, è indirettamente controllata dai Rothschild!
Un ruolo importante nella colonizzazione del Montenegro è stato giocato da Oleg Deripaska, un multimilionario Cazaro russo. Nathaniel Rothschild si è vantato di avere ottimi rapporti con lui. Come uno dei rami della famiglia Rothschild, la società Deripaska Rusal ha comprato KAP (The Alluminium Plant Podgorica). Attraverso la sua affiliata Salamon, ha rilevato la miniera di bauxite di Niksic. Va ricordato che la Rusal e la Glenkor spesso agiscono insieme. La società austriaca Strabag, ha acquistato sulla società Crnagoraput. Vengono acquistati permessi turistici, nonché zone costiere interessanti e terreni edificabili …Al fine di assicurare la sua posizione in questa colonia, Rothschild ha creato un organismo di lunga durata che elargiva borse di studio agli studenti provenienti da Montenegro.
LA REPUBBLICA DI SRPSKA
La Repubblica di Srpska, è costantemente sotto pressione, viene conquistata dai Rothschild tramite le fondazioni di Soros, Mital Steel Corporation, Salford.In conformità con la sua lunga e consoldiata consuetudine, Soros fondò un certo numero di organizzazioni non governative con lo stesso obiettivo, come in Serbia (il Comitato di Helsinki per i diritti umani, Lex International …). I media di Soros sono riuniti presso l’organo di stampa internazionale, “Press Now” e presso il centro media a Sarajevo. Tra questi media sono “Nezavisne novine”, “The Alternative Television Banja Luka”, “Net novinar”…
Lakshmi Mittal, il Deripask indiano?
La compagnia Mittal Steel Zenica acquistò la RZR Ljubija, un complesso di miniere con grandi riserve di minerale di ferro. Dobbiamo ricordare che anche le società statali russe Juzuralzoloto e Zarubeznjev erano presenti. La prima è diventata un partner strategico degli impianti minerari Sase a Srebrenica, la seconda ha acquistato raffinerie di petrolio (Modrica, Petrol). Per questo motivo, qualunque ulteriore penetrazione della MOL e della Mittal sono stati impediti.FEDERAZIONE DI BOSNIA ED ERZEGOVINA
Nella parte croato-musulmana della Bosnia, il gruppo Mittal è il leader nel settore delle miniere e della metallurgia. Questo gruppo ha preso in mano la produzione di acciaio a Zenica, uno dei più grandi impianti d’acciaio nei Balcani. Anche il complesso minerario di Ljubija nella Repubblica Srpska è entrato a far parte della Mittal.Il campo dell’energia è riservato alla MOL, che ha acquistato la compagnia petrolifera statale Energopetrol. Boris Berezovski, tramite il suo fondo di investimenti, il Salford, ha acquistato l’industria casearia (Mlekoprodukt – K. Dubica, Campomil – Sarajevo). Si prevede che anche i caseifici di Lubiana cadranno sotto il controllo del magnate. Inclusi i caseifici di Tuzla.Il settore bancario e delle finanze è stato dominato dai Rothschild con le banche Unicredit, Intesa …
Fin dal 1993, Soros è stato presente nella Federazione attraverso la sua rete di ONG. La stessa che negli altri paesi, è estremamente orientata alla demonizzazione serba. Alcuni dei membri più famosi della Open Society di Soros sono stati Jacob Finci e Ivan Straus (Cazari). Oltre alla Open Society, possiamo citare la “Obrazovanje Gradi”, il Media Centre a Sarajevo, il Comitato di Helsinki, le donne di Bosnia e di altre ONG. Egli controlla anche i seguenti mezzi – il quotidiano Oslobodjenje, the Start magazine, the HTV Hajat television, l’agenzia stampa ONASA
LA CROAZIA
A differenza degli altri stati balcanici, la Croazia è stata occupata dai Rothschild principalmente dall’Ungheria, che costituisce la base per l’espansione della dinastia Cazara.In Croazia Soros è meno presente che negli altri paesi. La carta vincente del settore non governativo è Zarko Puhovski.Oltre alla MOL che ha rilevato la società petrolifera INA, un’altra importante azienda Rothschild nell’industria croata è la TriGranit. Un consorzio Ingra-TriGranit venne fondato (a capo della Ingra vi è Igor Openheim, un Cazaro). Il piano è quello di costruire il Centro sportivo di Zagabria, con una capacità di 20.000 posti a sedere. TriGranit ha anche ambizioni per quanto riguarda le coste croate.
La T-Mobile è presente nel settore delle telecomunicazioni.
MACEDONIA
Dopo la disgregazione della Jugoslavia, l’ex repubblica ha condiviso la sorte delle altre colonie nella regione. Si consideri infatti che l’economia e le risorse sono in fase di tranquilla occupazione e alla gente viene promesso un “futuro migliore” nella UE. Allo stesso tempo, viene promosso un elemento pro-albanese, con l’obiettivo di completare il progetto della Grande Albania.Una parte centrale della Macedonia è occupata dalla Mittal Steel Skopje, una parte della società Mittal, che ha acquistato l’impianto metallurgico a Skopje, garantendosi così il dominio nella regione. Nel settore bancario, la Societe Generale ha acquisito la Ohrid Bank.D’altra parte, Soros appoggia apertamente gli interessi albanesi. A questo scopo usa numerose organizzazioni – il Comitato di Helsinki, il Centro per l’intesa Multiculturale, l’Associazione per le iniziative democratiche, il tutto dominato dagli albanesi. Lo stesso vale per i media. Soros controlla la televisione “Shutel” e le stazioni radio Vati e Life.
Soros inoltre ha accreditato al governo macedone nel 1994 ben 25 milioni di dollari. Durante questo periodo ha anche conquistato una grossa influenza su l’allora primo ministro e attuale presidente della Macedonia, Branko Crvenkovski. Branko Crvenkovski ha sostenuto apertamente il piano di Marti Ahtisaari per il Kosovo.
Branko Crvenkovski, una marionetta di Soros
Soros è dentro anche alla società di telefonia mobile macedone MT tramite la società “Stonebridge Communications”, di cui dispone di molte azioni. Per inciso, la MT è indirettamente controllata dai Rothschild attraverso il “Blackstone Group “, un importante gruppo finanziario di investimenti fondato nel 1985 dai loro rappresentanti Peter George Peterson e Stefan Schwartzman (un Cazaro). Entrambi avevano già fatto carriera nelle filiali Rothschild della “Lehman Brothers” e della “Kuhn Loeb Inc.”. Il Blackstone group è il maggior azionista della “Deutsche Telekom” (T-Mobile), che incorpora anche la società di telefonia Ungara, Matav – la proprietaria della compagnia di telefonia mobile macedone MT. La “T-Mobile” è la seconda più grande compagnia di telefonia mobile in Macedonia.Sulla via verso il loro obiettivo i Rothschild si introducono nelle riforme, nelle transizioni, nelle terapie d’urto, nelle elezioni, nei referendum, nelle secessioni, nelle rivoluzioni, nelle guerre civili, negli interventi militari …
Alle nazioni vengono offerte “libertà”, “democrazia” e asservimento volontario, in cambio della loro indipendenza e delle loro risorse!L’alternativa sono sanzioni, isolamento e bombardamenti!
L’ex Jugoslavia è stata una fase nella crociata dell’impero Rothschild verso est. Le combinazioni di geopolitica ancora una volta non erano favorevoli alla Serbia.
Purtroppo, la Serbia si trovava sul percorso di questa bestia dal viso gentile.
Fonte
Gli esperti dell’ONU si discostano dalla versione ufficiale dell’11 settembre
NAZIONI UNITE – Gli Stati Uniti Martedì hanno chiesto il licenziamento di un esperto per i diritti umani delle Nazioni Unite per i commenti “negativi”, riguardo la questione 11 settembre, secondo lui essa sarebbe frutto di un complotto e non l’attentato di terroristi appartenenti ad una fantomatica associazione.
Il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha condannato i commenti di Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi, come “un affronto” alle vittime degli attacchi “terroristici” di Al Qaeda a New York e Washington.
L’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Susan Rice, ha giudicato il punto di vista di Falk “spregevole e profondamente offensivo” (Mi ricorda qualche politico italiano che chiama in trasmissioni tv) dicendo di aver richiesto il suo licenziamento.
Falk ha scritto nel suo blog personale, l’11 gennaio, che ci sono “vuoti goffi e contraddizioni nelle spiegazioni ufficiali” portate per giustificare gli attacchi dei jet dirottati che si schiantarono contro il World Trade Center a New York e contro il Pentagono a Washington.
Sostiene che ci sia stata “un’apparente cover-up” da parte del governo degli Stati Uniti sulla sua reale conoscenza degli attacchi orditi da Bin Laden.
Falk continua dicendo che i media statunitensi “non sono stati disposti a riconoscere i dubbi ben evidenziati nella versione ufficiale degli eventi: Un’operazione di Al-Qaeda di cui l’intelligence Usa non era a conoscenza”
L’ambasciatrice statunitense dice di essere “scioccata” e vuole unirsi ad altri colleghi per licenziare Falk.
“Il signor Falk approva le storielle dei teorici del complotto che sostengono che gli attacchi terroristici dell 11 Settembre 2001, siano stati perpetrati e quindi coperti dal governo Usa e dai media”, ha detto in un comunicato.
“I commenti del signor Falk sono spregevoli e profondamente offensivi, e li condanno in maniera assoluta. Sono portavoce di una grande protesta a nome degli Stati Uniti”.
“A mio parere, l’ultimo commento del signor Falk è stato talmente nocivo che dovrebbe essere finalmente chiaro a tutti che non è più adeguato a ricoprire il posto che occupa alle Nazioni Unite”, ha detto la Rice.
“Gli Stati Uniti sono profondamente impegnati nella causa dei diritti umani e riteniamo che questo impegno sarà tanto più efficace se il signor Falk si farà da parte assieme al baldacchino di insensatezze che ha deciso di creare.”
I funzionari delle Nazioni Unite ha detto che Falk non è stato richiamato da Ban, ma dalla sede di Ginevra del consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite. Il Consiglio deciderà il futuro di Falk.
Parlando a Ginevra, il leader delle Nazioni Unite ha espresso lo shock per i commenti di Falk.
“Voglio dirvi chiaramente e direttamente che condanno questo tipo di retorica incendiaria…E ‘assurdo…Un affronto alla memoria delle oltre 3.000 persone che morirono in quel tragico attentato,” ha detto Ban.
“Vorrei far notare che Stati Uniti e molti altri diplomatici sono usciti dall’aula in segno di protesta, nel settembre 2010 quando il presidente iraniano, Ahmadinejad, fece osservazioni simili davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.”
Il leader iraniano mise in dubbio le cause degli attentati dell’11 settembre, nel suo discorso all’Assemblea Generale lo scorso anno.
CableGate: I punti chiave
Afghanistan: Karzai e la corruzione
“Cables” da Karl Eikenberry, ambasciatore statunitense in Afghanistan, rivelano preoccupazione sia da parte degli Stati Uniti che da parte degli altri capi di stato stranieri circa l’idoneità nel governare del presidente Hamid Karzai.
In un “cable” del luglio 2009 pubblicato dal Guardian, il signor Eikenberry descrive Karzai come “un individuo paranoico che non ha familiarità con le basi del “Nation-building” e che è “troppo egocentrico “, egocentrismo che avrebbe fatto perdere lui il favore della comunità internazionale.
Ma viene anche considerato un “politico scaltro che vede se stesso come un eroe nazionalista”.
Diversi funzionari afgani e stranieri reputano Karzai come un “debole” che sta perdendo la sua influenza.
Il Signor Eikenberry scrive anche di una diffusa corruzione tra i funzionari afghani, citando come esempi le grandi quantità di denaro portate fuori dal paese.
In un rapporto dell’ottobre 2009, parla del fratello di Karzai, Ahmad Wali Karzai, definendolo come “palesemente corrotto e un trafficante di stupefacenti”, aggiunge inoltre che la richiesta di finanziamento del capo di stato per progetti su larga scala “deve essere studiata con una sana dose di scetticismo “.
Cina: Missili e Hacking
Nel novembre del 2007, gli Stati Uniti hanno esortato Pechino a fermare la spedizione di componenti per missili balistici della Corea del Nord all’Iran, secondo un “cable” pubblicato dal Guardian.
Le merci venivano spostate attraverso Pechino e Washington ha preteso una “risposta sostanziale” alla loro richiesta.
“Abbiamo valutato che il modo migliore per prevenire queste spedizioni in futuro è che le autorità cinesi prendano provvedimenti … che renderanno l’aeroporto di Pechino un punto per il trasferimento meno ospitale”, afferma il “cable”.
La Cina è stata citata in un altro “cable”, ha riferito il New York Times, riguardo alla preoccupazione per il suo presunto, crescente utilizzo della pirateria informatica su larga scala.
Il “cable” sostiene che la Cina dal 2002 ha assunto una rete di hacker ed esperti di sicurezza privata che sono riusciti ad accedere ai computer del governo degli Stati Uniti, a quelli delle imprese, a quelli degli alleati occidentali e a quelli del Dalai Lama.
Il “cable” cita un “contatto cinese” che ci dice che il governo cinese era il deus ex machina dietro l’hacking dei sistemi informatici di Google del paese, nel mese di gennaio.
Germania: Tecniche di persuasione
Nel 2004, un cittadino tedesco è stato rapito in Macedonia e presumibilmente portato in una prigione segreta della CIA. Gli agenti lo avevano scambiato per un sospetto di al-Qaeda.
Un “cable” del 2007 dall’ambasciata americana a Berlino spiega nel dettaglio gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti al fine di convincere la Germania a non emettere mandati di arresto internazionale per gli agenti della CIA coinvolti nella cattura.
In un resoconto di una riunione ad alto livello tra i funzionari statunitensi e tedeschi, i “cables” ci dicono che i diplomatici Usa “hanno sottolineato che la nostra intenzione non era quella di minacciare la Germania, ma piuttosto di sollecitare il governo tedesco nel pesare attentamente ogni passo in modo da evitare implicazioni che potrebbero danneggiare le relazioni con gli Stati Uniti “
Guantanamo
I “cables” sembrano rivelare le discussioni tra i vari paesi su come quest’ultimi si sarebbero comportati riguardo la vicenda dei prigionieri liberati dalla struttura di detenzione di Guantanamo Bay.
Alla Slovenia è stata offerta la possibilità di incontrare il presidente Barack Obama, se avesse accolto un prigioniero, mentre a Kiribati, nel Pacifico del Sud, vennero offerti milioni di dollari di incentivi. Bruxelles ha espresso ottimismo nell’accogliere i prigionieri in quanto potrebbe essere “un metodo a basso costo per il Belgio per assumere maggior importanza a livello europeo”.
Altri dispacci suggeriscono che Pechino si infuriò per il rifiuto degli Stati Uniti di inviare i prigionieri Uiguri da Guantanamo alla Cina, il loro ambasciatore in Kirghizistan chiamò questo atto “uno schiaffo in faccia”. La Germania e la Finlandia sono state presumibilmente messe in guardia da parte della Cina su un possibile danno bilaterale alle relazioni, qualora avessero accettato di prendere uno qualsiasi dei prigionieri.
L’attacco all’Iran
Molti leader arabi e i loro rappresentanti vengono segnalati in quanto esortarono gli Stati Uniti a condurre un attacco contro l’Iran per porre fine al sospetto programma nucleare.
In un telegramma dell’aprile del 2008, l’ambasciatore saudita a Washington, Adel al-Jubeir, ricordò le “frequenti esortazioni” del re Abdullah affinchè gli Stati Uniti attaccassero l’Iran.
L’ambasciatore Al-Jubeir riferì come il re volesse che gli Stati Uniti “tagliassero la testa al serpente”, il telegramma riferisce anche che il ministro degli esteri saudita era meno estremo, chiedendo infatti “solo” sanzioni più severe contro Teheran.
Durante un incontro tra il re Hamad bin Isa al-Khalifa del Bahrain e il generale americano David Petraeus, il re disse agli Stati Uniti che dovevano fermare il programma nucleare iraniano “con ogni mezzo necessario”.
“Il pericolo di lasciarlo proseguire è maggiore del pericolo che si potrebbe avere nel fermarlo”, citazione dal telegramma dell’ambasciatore Adam Ereli, datato novembre 2009.
In un telegramma del 2006, il principe ereditario di Abu Dhabi, lo sceicco Mohammad bin Zayed, disse agli Stati Uniti che era fermamente convinto che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad “volesse scatenare una guerra contro di loro”.
Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha utilizzato un maggio 2009 visita di una delegazione del Congresso di Tel Aviv per avvertire che il tempo stava scadendo per fermare il programma nucleare iraniano.
“Barak ha stimato una finestra compresa tra sei e 18 mesi da oggi, in cui fermare l’Iran si doti di armi nucleari potrebbe essere ancora valida”, dice un cavo inviato a Washington l’ambasciatore degli Stati Uniti il mese successivo.
“Dopo di che, ha detto qualsiasi soluzione militare potrebbe causare un danno collaterale accettabile”.
Le due coree: Relazioni con la Cina
Pechino è sempre più insoddisfatta dal comportamento della Corea del Nord, ciò è dimostrato dall’avvertimento di una ambasciatore cinese che giudica il programma nucleare di Pyongyang “una minaccia alla sicurezza del mondo intero”.
Secondo i vertici della Corea del Sud, molti funzionari cinesi stavano cominciando a pensare che la penisola coreana dovesse essere riunificata sotto il controllo di Seoul.
Gli stessi hanno aggiunto che la Cina era pronta ad “affrontare la nuova realtà” e cioè che il Nord Corea fosse di poco valore come stato cuscinetto per Pechino.
Il vice ministro degli Esteri cinese He Yafei avrebbe detto che Pyongyang si comportava come un “bambino viziato”.
I funzionari di Stati Uniti e Corea del Sud hanno discusso i piani per una Corea unita.
L’ambasciatore americano a Seoul ha detto che la Corea del Sud considera l’offerta di incentivi commerciali per la Cina per “aiutare a smussare” “le preoccupazioni di Pechino per la riunificazione della Corea”.
Pakistan:Paure per il nucleare
I diplomatici statunitensi e britannici temevano che il materiale nucleare del Pakistan potesse cadere nelle mani dei terroristi, il Guardian riporta alcuni dei “cables” rivelatori.
“Cables” riportati sul New York Times rivelano che gli Stati Uniti stanno provando a rimuovere dell’uranio altamente arricchito da un reattore per la ricerca in Pakistan dal 2007.
In un “cable” del maggio 2009, l’ambasciatore statunitense Anne W Patterson ha detto che il Pakistan rifiutò la visita di esperti dagli Stati Uniti. Lo fa citando gli stessi funzionari del Pakistan “la rimozione del carburante verrebbe vista in Pakistan, come un furto delle nostre armi atomiche da parte degli Stati Uniti.
Un altro cavo, relativa ad un briefing di intelligence degli Stati Uniti nel 2008, riportato sul Guardian, ha detto che il Pakistan era “produrre armi nucleari ad un ritmo più veloce di qualsiasi altro paese del mondo”.
Il funzionario del ministero degli Esteri russo, Yuri Korolev teme che gli estremisti islamici possano infiltrarsi nelle fila delle 120,000-130,000 persone direttamente coinvolte nei programmi nucleari e missilistici del Pakistan.
“Non vi è alcun modo per garantire che tutti siano leali e affidabili al 100%”, rivolgendosi ai funzionari Usa in febbraio.
Qatar: L’anti terrorismo
Lo stato del Qatar, che ha ospitato l’esercito americano per anni, viene descritto come il “peggiore nella regione” secondo l’anti-terrorismo.
Il “cable”, ha riferito il New York Times, dice che il servizio di sicurezza del Qatar è stato “esitante ad agire contro i terroristi noti per la preoccupazione di apparire allineati con gli Stati Uniti e provocare quindi rappresaglie”.
Russia: Virtualmente uno stato mafioso
La Russia è accusata di essere uno stato corrotto, autocratico con una leadeship incentrata sul primo ministro Vladimir Putin.
In un “cable” vi sono le direttive per i funzionari degli Stati Uniti, in cui un pubblico ministero spagnolo che si è specializzato sulle attività della mafia russa in Spagna, Jose “Pepe” Gonzales Grinda, dice che considera la Bielorussia, la Cecenia e la Russia di essere virtualmente degli “Stati mafiosi” e aggiunge che anche l’Ucraina è sulla buona strada per diventarlo.
In un altro “cable” del febbraio 2010, l’ambasciatore americano a Mosca, John Beyrle descrive in dettaglio il “mondo oscuro e corrotto delle pratiche commerciali” sotto l’ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov, “con i funzionari corrotti che richiedono tangenti dalle imprese che tentano di mettere radici nella città”.
“I collegamenti diretti tra il governo della città di Mosca e la criminalità organizzata hanno indotto alcuni a chiamarlo ‘disfunzionale’, e di affermare che il governo funziona più come una cleptocrazia che come un governo”, scrive Beyrle.
In un altro messaggio, Michael Davenport, viene citato per aver chiamato la Russia un “autocrazia corrotta”.
Putin ha negato collegamenti con la criminalità organizzata.
Sri Lanka: Crimini di guerra
Un “cable” inviato nel gennaio 2010 dall’ambasciatore americano a Colombo, Patricia Butenis, rivela come ella credesse che il presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa fosse stato responsabile per presunti crimini di guerra durante gli stadi finale della guerra civile del paese.
Come il movimento ribelle delle Tamil Tigers fù sconfitto, si ritiene che migliaia di civili Tamil siano stati uccisi nella penisola di Jaffna dalle forze governative.
La sig.ra Butenis ha detto uno dei motivi per cui ci fosse così poco slancio verso la formazione di una inchiesta dello Sri Lanka sulle varie morti, era perchè il presidente e la ex comandante dell’esercito, Sarath Fonseka, erano coinvolti.
“Non ci sono esempi conosciuti di un regime il quale svia le indagini sui crimini di guerra delle proprie truppe o degli alti funzionari durante il periodo in cui è al potere”, ha scritto.
“In Sri Lanka ciò è ulteriormente complicato dal fatto che la responsabilità per molti presunti crimini spetta al gruppo dirigente civile e militare del paese, tra cui il presidente Rajapaksa, i suoi fratelli e il candidato dell’opposizione il Generale Fonseka”, ha aggiunto.
Il Generale Fonseka ha perso contro il signor Rajapaksa nelle elezioni presidenziali di gennaio, ed è stato poi condannato per corruzione da una corte marziale.
Entrambi gli uomini hanno negato che le truppe governative hanno commesso crimini di guerra.
Uk: La guerra in Afghanistan
I funzionari Usa e afghani credevano che le forze britanniche non fossero “all’all’altezza del compito di rendere sicura Helmand”, senza il sostegno militare degli Stati Uniti, secondo un “cable” pubblicato sul quotidiano Guardian.
Altri “cables” ci trasmettono l’insoddisfazione del popolo afghano per come le truppe britanniche stiano conducendo le operazioni nelle varie provincie. Il presidente Karzai avrebbe detto nel 2009 che otto anni prima “anche Helmand era sicuro per le ragazze che andavano a scuola. Adesso, 4000 soldati britannici (stanchi) sono ad Helmand e il popolo non è più sicuro”.
Il governatore di Helmand, Gulab Mangal, ha detto a un gruppo di americani in visita, compreso il vice-presidente Joseph Biden, che l’intervento delle truppe Usa sarebbe urgente a Sangin poichè le truppe britanniche raramente lasciano la loro base in città.
In un altro “cable”, il generale americano Dan McNeill, ha detto di essere “particolarmente turbato per lo sforzo britannico” nella lotta al traffico di stupefacenti in Afghanistan.
Egli viene citato per dimostrare che le truppe britanniche hanno “fatto un pasticcio” con le operazioni antidroga a Helmand attraverso l’impiego di tattiche “sbagliate”.
Un accordo con i talebani che ha permesso alle truppe britanniche il ritirio dalla Musa Qala nel 2006 “, aprì la porta ai narco-trafficanti in quella zona, e ora impossibile capire la differenza tra i trafficanti e gli insorti”, ha aggiunto.
Uk: Le bombe a grappolo
Il Regno Unito ha taciuto una scappatoia che permette agli Usa di continuare ad immagazzinare le bombe a grappolo nel proprio territorio nonostante un divieto internazionale sulle armi.
La Gran Bretagna fù uno dei 90 paesi che firmarono la Convenzione sulle munizioni a grappolo (CCM) nel dicembre 2008. Il trattato vieta l’uso delle bombe a grappolo e vieta i firmatari di aiutare i paesi che le usano, di stoccarli o di trasferirli.
Uk: La famiglia reale
Il principe Andrea, Duca di York, ha criticato un presunto accordo militare tra tra BAE e l’Arabia Saudita in un brunch nella capitale del Kirghizistan, Bishkek, in un “cable” del 2008 dalla ambasciata a Bishkek ..
Ha anche criticato i giornalisti, “che ficcano il naso dappertutto”.
Il principe ha detto che il Regno Unito, insieme con l’Europa occidentale e gli Stati Uniti erano “di nuovo nel mezzo del Grande Gioco” – un riferimento alla lotta del 19 ° secolo fra gli imperi britannici e russi per il controllo dell’Asia Centrale.
“E questa volta puntiamo a vincere”, ha aggiunto.
Un altro “cable” cita un alto funzionario del Commonwealth che esprime il suo dissenso nei confronti del principe Carlo, erede al trono “non trasmette lo stesso rispetto della Regina”.
Nazioni Unite: Spiate dagli Stati Uniti
Un “cable” destinato ai diplomatici statunitensi rilasciato dal segretario di Stato Hillary Clinton dice loro di raccogliere informazioni “anagrafiche e biometriche” – comprese le scansioni dell’iride, campioni di DNA e impronte digitali – dei principali funzionari alle Nazioni Unite.
Ai diplomatici è stato anche ordinato di trovare i dettagli della carta di credito, gli indirizzi e-mail e le password e le chiavi di crittografia utilizzate per le reti informatiche e nelle comunicazioni ufficiali.
I funzionari sotto copertura includono “sottosegretari, direttori di agenzie specializzate e i loro principali consiglieri, i capi delle operazioni di pace e delle missioni sul campo politico”.
Almeno nove direttive simili che coprono diversi paesi sono incluse nella release di Wikileaks, sia sotto il nome della signora Clinton che del suo predecessore, Condoleezza Rice.
I leaders mondiali
Vari leader mondiali sono stati colpiti dal ciclone Wikileaks – mostrando le poco lusinghiere opinioni che gli ambasciatori hanno di loro.
Il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi viene indicato come “irresponsabile, inutile, inefficace come leader europeo moderno” da un diplomatico degli Stati Uniti a Roma.
I diplomatici statunitensi rimasero poco impressionati dal cancelliere tedesco Angela Merkel, la descrivono come “poco propensa al rischio e raramente creativa”.
L’ex primo ministro britannico Gordon Brown tentò di trovare un accordo su Gary McKinnon, che è ricercato da Washington per l’hacking di sistemi informatici negli Stati Uniti, riporta il Guardian. Il giornale continua a descrivere il rifiuto dell’affare da parte degli Stati Uniti come un “rifiuto umiliante”.
Il capo della Banca d’Inghilterra, Mervyn King, ha descritto l’attuale primo ministro britannico David Cameron e il Cancelliere George Osborne come privi di esperienza e ha criticato la “tendenza a riflettere su questioni solo in termini di politica e su come potrebbero influire l’elettorato Tory”.
Nel 2009 un “cable” dalla ambasciata Usa a Tripoli sostiene che il leader libico Muammar Gheddafi “sembra avere un’intensa antipatia o la paura di restare ai piani superiori”.
Il “cable” dice anche che Gheddafi “fa affidamento pesantemente” sulla sua infermiera ucraina, descritta come un “voluttuosa bionda”, e si ipotizza che i due siano coinvolti in una relazione romantica.
Il primo ministro dello Zimbabwe Morgan Tsvangirai viene lodato come un ” uomo coraggioso, impegnato” in un “cable” del 2007 scritto dall’allora ambasciatore di Harare, Christopher Dell.
Ma le lusinghe non durano, e il signor Dell prosegue dicendo: “. Tsvangirai è anche una figura imperfetta, non facilmente aperta a consigli, indeciso e che sceglie discutibilmente le persone che lo affiancano.”
In un altro “cable”, un ministro sudafricano spara a zero sul presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, descrivendolo come “un vecchio pazzo”.
Nel 2008, l’ambasciata di Mosca descrive il presidente russo Dmitry Medvedev come Robin e il primo ministro Vladimir Putin come il suo Batman.
I “cables” riguardano anche una relazione molto stretta tra Berlusconi e Putin.
Kim Jong della Corea del Nord è un “tipo flaccido e vecchio” che soffre di un trauma da ictus, mentre il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad viene chiamato “Hitler”.
Il presidente afghano Hamid Karzai ha liberato pericolosi detenuti e ha perdonato i sospetti trafficanti di droga, perché erano legati a personaggi potenti o storicamente significativi, viene riferito da un dispaccio del 2009.
Ecco un simpaticissimo video che descrive la situazione dei nostri leader
Yemen l’attacco dei droni
Un “cable” del gennaio 2010 ha registrato un incontro tra il presidente yemenita Abdullah Saleh e Gen Petraeus, comandante Usa in Medio Oriente. Il “cable” mostra che gli Stati Uniti stanno conducendo bombardamenti clandestini su presunti obiettivi di al-Qaeda nello Yemen, con l’approvazione del governo yemenita a Sanaa.
Il Signor Saleh critica l’uso di missili cruise contro obiettivi e ha detto che le truppe statunitensi non possono operare sul campo, ma dà il permesso ai bombardieri del Generale Petraeus di volare attorno al territorio dello Yemen, in attesa di informazioni sulla destinazione da attaccare.
Il nuovo ordine mondiale: Concetti base
INTRODUZIONE AL NUOVO ORDINE MONDIALE
Il termine New World Order (NWO) è stato utilizzato da molti politici attraverso i secoli, è un termine generico usato per indicare una cospirazione a livello mondiale, orchestrata da un gruppo estremamente potente e influente di individui geneticamente affini (almeno ai gradi più alti) che comprende molte delle persone più ricche del mondo, i vertici del mondo della politica e le elite delle corporazioni, come pure i membri della cosiddetta Black Nobility d’Europa (dominata dalla Corona britannica), il cui obiettivo è quello di creare un unico governo mondiale (fascista), spogliato dei confini nazionali e regionali e che obbedisce al loro ordine del giorno.
La loro intenzione è di effettuare un controllo completo e totale su ogni essere umano del pianeta e di ridurre drasticamente la popolazione mondiale di due terzi. Mentre il nome di Nuovo Ordine Mondiale è il termine più frequentemente oggi usato per indicare genericamente chiunque sia coinvolto in questa congiura, lo studio delle persone che ne fanno parte è un problema ben più complesso e intricato.
PERCHE’ LA COSPIRAZIONE E’ NASCOSTA
La fitta e complessa rete di inganni che circonda le persone e le organizzazioni coinvolte in questo complotto è difficile da districare. La maggior parte delle persone reagisce con incredulità e scetticismo verso l’argomento, senza sapere che è stata condizionata (lavaggio del cervello) ad reagire con scetticismo grazie ai media e alle istituzioni. Fritz Springmeier ha detto che la maggior parte delle persone hanno costruito delle “diapositive” che mandano in corto circuito il processo di esame critico quando si tratta di alcuni temi sensibili. “Diapositive”, riferisce Springmeier, è un termine che la CIA usa per un tipo di reazione condizionata che porta l’individuo a terminare il dibattito o la questione in causa. Ad esempio, la menzione della parola “complotto” sollecita spesso una risposta “diapositiva” in molte persone.
Ciò che la maggior parte della gente crede essere l’ “Opinione Pubblica” è in realtà propaganda costruita con cura e progettata per ottenere una risposta comportamentale desiderata da parte del pubblico. I sondaggi vengono proposti per calcolare il grado di accettazione delle varie manovre di questo nuovo ordine mondiale.
MODUS OPERANDI DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
I cospiratori del NWO mettono in atto la loro agenda globale attraverso la sapiente manipolazione delle emozioni umane, soprattutto della paura. Nei secoli passati, hanno ripetutamente utilizzato un espediente che il ricercatore e autorie sul NWO David Icke nel suo ultimo libro, The biggest secret, sottolinea essere questo: problema, reazione e soluzione.
La tecnica è la seguente: gli strateghi del NWO creano il PROBLEMA: finaziano, assemblano e istruiscono una “opposizione” per stimolare l’agitazione in un potere politico stabilito (paese sovrano, regione, continente, ecc) su cui vogliono avere controllo, comandando le varie fazioni riescono a ottenere il risultato desiderato. Negli ultimi decenni, i cosiddetti gruppi di opposizione sono di solito identificati dai mezzi di comunicazione come “combattenti per la libertà'” o “liberatori”.
Allo stesso tempo, il leader politico della nazione dove viene orchestrato lo scontro è demonizzato e, a comando, viene indicato come “il nuovo Hitler” (pensateci: Saddam Hussein, Milosevic, Kadaffi, ecc.) I ‘combattenti per la libertà’ non di rado sono formati da un istituzione criminale locale ( come l”UCK, o i trafficanti di droga). Nello spirito di una vera menzogna machiavellica, gli strateghi del NWO sono ugualmente coinvolti, armando e consigliando il leader politico della nazione (il NWO ricava utili da qualsiasi conflitto armato prestando denaro, armamenti, e rifornendo tutte le parti coinvolte nello scontro).
Il conflitto viene dipinto alla platea mondiale, dai media controllati, con una raffica di foto e di video di atrocità orrende e sanguinose subite da civili innocenti. “Qualcosa deve essere fatto!” E questa è la REAZIONE desiderata.
I burattinai del NWO forniscono poi la SOLUZIONE con l’invio di “Peace Keepers”(in Bosnia) o con una “Forza di Coalizione” (nella guerra del Golfo) o con bombardieri della NATO e truppe di terra ( in Kosovo), o inviando militari alla ricerca di “armi di distruzione di massa”, che ovviamente non sono mai state trovate. Una volta insediati, i ‘Peace Keepers” non se ne vanno più dalla zona. L’idea è quella di avere delle truppe di terra controllate dall’NWO
in tutti i principali paesi o aree strategiche in cui l’accettazione del NWO risente di maggiori difficoltà.
CHI LAVORA PER IL NUOVO ORDINE MONDIALE?
Il settore aziendale del NWO è dominato dai banchieri internazionali, baroni del petrolio e da aziende farmaceutiche, così come da altre grandi multinazionali. La Famiglia Reale d’Inghilterra, e cioè la regina Elisabetta II e il casato dei Windsor, (che sono, di fatto, i discendenti del ramo tedesco della nobiltà europea i Saxe–Coburg–Gotha che cambiarono nel 1914 il loro cognome in Windsor), sono attori di alto livello nella oligarchia che controlla i piani alti del NWO. I punti nevralgici per le decisioni sono Londra, Basilea in Svizzera, e Bruxelles (sede della NATO).
Le Nazioni Unite, insieme a tutte le agenzie che lavorano sotto la sua egida, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono attori a tempo pieno in questo schema. Allo stesso modo, la NATO è uno strumento militare nelle mani del NWO.
I leader di tutti i principali paesi industriali come gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Germania,l’Italia,l’Australia, la Nuova Zelanda, ecc (i membri del “G7/G8” per intenderci) sono attivi e cooperano pienamente a questo complotto. In questo secolo, il grado di controllo esercitato dal NWO è arrivato a un punto tale che solo alcuni individui, attentamente selezionati e formati dall’elite, possono ambire di diventare il primo ministro o il presidente di paesi come l’Inghilterra, la Germania o gli Stati Uniti. Non importava chi tra Bill Clinton o Bob Dole avrebbe vinto la presidenza nel 1996, il risultato sarebbe stato lo stesso. Entrambi stavano giocando nella stessa squadra, per la stessa società. Chi non fa parte della “squadra” viene eliminato: esempi sono: il presidente Kennedy, Ali Bhutto (Pakistan) e Aldo Moro (Italia). Più di recente, l’Ammiraglio Borda e William Colby sono stati uccisi perché si sono ribellati alla cospirazione e stavano cercando di esporre / ostacolare l’agenda del nuovo ordine mondiale.
IL RUOLO DEL NWO NEL CAMBIARE LA STORIA
La maggior parte delle grandi guerre, gli sconvolgimenti politici, le depressioni / recessioni economiche degli ultimi 100 anni (e precedenti) sono state attentamente pianificate e avviate grazie alle macchinazioni di queste élite. Queste “macchinazioni” comprendono la guerra ispano-americana (1898), la prima e la seconda guerra mondiale, la Grande Depressione, la rivoluzione bolscevica del 1917, l’ascesa della Germania nazista, la guerra di Corea, la Guerra del Vietnam, la caduta del comunismo sovietico nel 1989-1991, la guerra del Golfo del 1991, la guerra in Kosovo, e le due guerre in Iraq. Anche la rivoluzione francese è stata orchestrata dal NWO.
Le ultime bugie di Hillary Clinton
La BBC ha riferito che il 4 luglio, il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton ha detto che la base di missili balistici americana in Polonia non ha lo scopo di deterrente contro la Russia. Lo scopo della base, ha detto, è quello di proteggere la Polonia dalla minaccia iraniana.
Perché l’Iran è una minaccia per la Polonia? Cosa succede alla credibilità degli Stati Uniti, quando il Segretario di Stato fa una affermazione tanto stupida? Hillary pensa di ingannare i russi? C’è qualcuno che sulla terra le crede? Qual è il significato di una tale menzogna così cristallina? Serve forse a coprire un atto di aggressione americana nei confronti della Russia?
Nella stessa dichiarazione Hillary parla di una “morsa d’acciaio” che sta colpendo con la repressione la democrazia e le libertà civili di tutto il mondo. I giornalisti statunitensi si potrebbero benissimo chiedere se stava per caso parlando degli Stati Uniti. Glenn Greenwald riporta sul Salon, il 4 luglio, che la guardia costiera statunitense, che non ha alcuna autorità legislativa, ha imposto che i giornalisti che si avvicinassero a 20 metri dalle operazioni di pulizia della BP nel Golfo del Messico senza permesso, siano puniti con una multa di 40.000 $ e con 1-5 anni di carcere. Il New York Times e numerosi giornalisti riferiscono che la BP, la Guardia costiera Usa, la sicurezza nazionale, e la polizia locale hanno vietato ai giornalisti di fotografare il danno massiccio e il continuo flusso di petrolio e di sostanze chimiche tossiche nel Golfo.
Il 5 luglio Hillary Clinton è stata a Tbilisi, in Georgia, dove, secondo il Washington Post, ha accusato la Russia “dell’invasione e dell’occupazione della Georgia.” Qual è il punto di questa bugia? Anche gli stati europei, marionette Americane, hanno pubblicato rapporti che documentano che la Georgia ha iniziato la guerra contro la Russia che però ha perso rapidamente invadendo l’Ossezia meridionale nel tentativo di distruggere i secessionisti.
Sembrerebbe che il resto del mondo e il Consiglio di sicurezza dell’ONU abbiano dato agli americani un pass per mentire senza limiti, al fine di promuovere l’obiettivo di Washington di egemonia mondiale. Che cosa sta succedendo?
Dopo che il presidente Clinton ha travisato il conflitto tra la Serbia e gli albanesi in Kosovo e la NATO è stata ingannata sull’aggressione militare contro la Serbia e dopo che il presidente Bush, il vicepresidente Cheney, il segretario di Stato, il consigliere per la sicurezza nazionale e quasi tutti i membri del regime di Bush hanno ingannato le Nazioni Unite e il mondo dicendo che Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa, così come con l’invasione dell’Iraq, perché il consiglio di sicurezza dell’ONU è di nuovo caduto nell’inganno di Obama sul programma di armamento nucleare dell’Iran?
Nel 2009 tutte e sedici le agenzie di intelligence degli Stati Uniti hanno pubblicato un rapporto unanime sul quale si affermava che l’Iran aveva abbandonato il suo programma di armamento nel 2003. Il consiglio di sicurezza non sapeva di questo rapporto?
L’Agenzia internazionale dell’energia atomica ha ispettori sul campo in Iran, essi hanno sempre riferito che non esiste alcuna minaccia atomica in Iran. Il consiglio di sicurezza non era a conoscenza neppure delle relazioni dell’AIEA?
Se lo si sapeva, perché il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato le sanzioni contro l’Iran per aver aderito ad un programma sull’energia nucleare e NON sulla prolificazione delle armi atomiche? Le sanzioni dell’ONU sono senza legge. Violano i diritti dell’Iran in quanto firmatario del Trattato. E ‘questa la “morsa d’acciaio” di cui ha parlato Hillary?
Perché il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha dato il via libera al regime di Obama per iniziare un’altra guerra in Medio Oriente?
Perché la Russia si è fatta da parte? Su insistenza di Washington, il governo russo non ha emesso il sistema di difesa aerea che l’Iran aveva richiesto.
Perché la Cina si è fatta da parte? La Cina un’economia in crescita e ha bisogno di risorse energetiche. La Cina ha esteso gli investimenti energetici in Iran. È politica degli Stati Uniti negare l’acceso alle fonti energetiche, per contenere l’espansione cinese. La Cina è il banchiere dell’America. Se volesse potrebbe distruggere il dollaro in pochi minuti.
Che la Russia e la Cina abbiano deciso di lasciare che gli americani facciano quello che vogliono fino a che non si autodistruggano?
La risposta?
Il gruppo Bilderberg
Sono invitati anche alcuni nomi di rilievo del giornalismo internazionale, come direttori o editorialisti di alcune fra le testate più diffuse americane ed europee (anche italiane).

Il gruppo prende il nome dall’hotel della loro prima riunione, avvenuta nel 1954: l’Hotel Bilderberg a Oosterbeek, in Olanda, dove una settantina di alte personalità si incontrarono il 24 maggio.
La riunione si tenne, così come avviene ancor oggi, nel più stretto segreto, dietro una cortina di silenzio mediatico e privacy garantita da un servizio d’ordine d’eccezione.

Secondo le rivelazioni della rivista Newsweek del 5 Aprile 1976, le attività di spionaggiodi von Lippe a favore delle unità speciali delle SS (o Schutzstaffel) nella industria chimica IG Farben (la stessa che fabbricò lo Zyklon-B) sono documentate dalle testimonianze del Processo di Norimberga.
Nel dopoguerra assunse importanti posizioni nell’industria petrolifera, in particolare con la Royal Dutch Petroleum (Shell Oil) e nella Société Générale de Belgique.
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Non vedo dunque perché mai queste menti illuminate si siano arrogate il diritto di pilotare a loro piacimento gli eventi mondiali e di conseguenza la vita, e la morte, di miliardi di persone.
Ma passiamo oltre, perché ci sono altre informazioni interessanti e preferisco concentrarmi sui dati di fatto piuttosto che sulle mie opinioni personali.
L’ultima riunione tenutasi in Italia risale al 2004, quando politici, banchieri e altri personaggi, legati per esempio alla Rothschild Europe e alla Goldman Sachs, si incontrarono a Stresa, sul Lago Maggiore.
Non si accede alle riunioni del Bilderberg senza invito, e non sono previste conferenze stampa ne’ tantomeno vengono stilati precisi rapporti finali degli incontri.
Emma Bonino, Member of the European Commission
Giampiero Cantoni, Chairman, Banca Nationale del Lavoro
Luigi Cavalchini, Permanent Representative to the European Union
Innocenzo Cipolletta, Director General, Confindustria (attualmente presidente delle Ferrovie dello Stato)
Mario Draghi, Treasury Director (attualmente Governatore della Banca d’Italia)
Paolo Fresco, Chairman, Fiat S.p.A.
Francesco Giavazzi, Professor of Economics, Bocconi University, Milan
Giorgio La Malfa, National Secretary, PRI (nell’ambito del “processo Enimont” ha subito una condanna definitiva a 6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito)
Rainer Masera, Director General, I.M.I. S.p.A.
Gianni de Michelis, Minister of Foreign Affairs (attualmente segretario nazionale del Nuovo PSI)
Tommaso Padoa-Schioppa, Member of the Executive Board, European Central Bank (attualmente Ministro dell’Economia e delle Finanze. E’ stato direttore generale per l’economia e la finanza dell’Unione Europea e vice direttore generale della Banca d’Italia. Dal 1998 al 2006 ha fatto parte del consiglio di amministrazione della Banca Centrale Europea)
Alessandro Profumo, CEO, Credito Italiano
Gianni Riotta, Deputy Editor, La Stampa
Virginio Rognoni, Minister of Defence
Sergio Romano, columnist, La Stampa, former Italian Ambassador to USSR
Carlo Rossella, Editor, Editrice La Stampa S.p.A. (poi direttore del TG5)
Domenico Siniscalco, Prof. Econs; Director of Fondazione ENI Enrico Mattei (Ministro dell’Economia e Finanze succeduto a Tremonti)
Barbara Spinelli, Editorialist and European Correspondent, La Stampa, Paris (e compagna di Tommaso Padoa-Schioppa)
Ugo Stille, Editor-in-Chief, Corriere della Sera
Giulio Tremonti, Member of the Finance Commission, Chamber of Deputies (è stato vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro dell’Economia e delle Finanze)
Marco Tronchetti Provera, Executive VP and CEO Pirelli SpA (Presidente di Telecom dal 2001 al 2006)
Walter Veltroni, Editor, L’Unità (ex sindaco di Roma)
Ricordiamocene, quando questi signori intoneranno di nuovo l’inno del buon cittadino che deve votare, e la retorica della “stampa libera” italiana…
Il 6 maggio del 1975 scrisse in una colonna del Financial Times:
“Il Bilderberg ha insistito sempre sul coprire i loro incontri nella più stretta segretezza. Fino ad alcuni anni prima, questo è stato realizzato a tal punto che il loro conclave annuale è stato totalmente ignorato dalla stampa mondiale. Nel più recente passato, questo velo è stato alzato quel tanto che bastava perché oggi si sappia che quelle riunioni stavano avvenendo. Ma è rimasto in vigore il divieto totale di segnalare che cosa avviene… Ogni “complottista” che tiene d’occhio gli eventi legati al Bilderberg, continuerà a chiedere perché, se c’è così poco da nascondere, ci si sforzi tanto a nasconderlo”.
Questo commento non apparve mai sulle colonne del Financial Times: fu censurato dall’editore Mark Fisher (membro della Commissione Trilaterale), mentre il giornalista fu licenziato dalla sua mansione di columnist nell’agosto dello stesso anno.
1. Perché, nonostante il fatto che queste riunioni siano segretissime, da qualche tempo sembra che il gruppo Bilderberg non si preoccupi più di tenere nascosto il fatto stesso della sua esistenza?
2. E queste persone che vi partecipano, sono i reali manovratori del mondo?
Rispondo a queste domande secondo quanto ho appurato finora:
Provate a farci caso: fino a non molto tempo fa, anche su internet erano sconosciute ai più realtà come il Bilderberg o il Bohemian Grove, mentre ora si inzia a parlarne anche in Italia senza troppi problemi.
Potrebbero essere due le motivazioni principali:
(A) perché tanto ormai il loro potere è così consolidato che non temono rovesciamenti di sorta;
(B) perché si sta spingendo a una “normalizzazione” di questi gruppi di potere sovranazionale, cioè si vuole assuefare la gente all’idea che queste dinamiche siano del tutto normali; e anzi, addirittura che sia cosa buona e giusta che un ristretto manipolo di menti illuminate, nemmeno conosciute dalla gente, guidi gli eventi mondiali (“per il nostro bene”, perché le persone sono bestie selvagge incapaci di badare a sè stesse… Assioma indimostrato su cui il potere fonda la propria esistenza).
2. I partecipanti al Bilderberg non sono i “grandi manipolatori”: rappresentano invece il “braccio” dei veri manipolatori, quello finanziario e politico. Sono cioè coloro che “ci mettono la faccia”, portati al potere quando serve e destituiti quando non servono più.
Non credo neppure che i “burattinai” siano i vari Rockefeller o Kissinger: anch’essi sono manovrati, da qualcuno di cui non credo conosceremo mai la faccia, anche se comunque stanno vicino al vertice della piramide di potere.
Resta il fatto che il Nuovo Ordine Mondiale ha già preso il suo avvio, in silenzio, un gradino per volta, attraverso una serie di gruppi di potere sovranazionali che eseguono precise direttive dall’alto, ognuno nel proprio ambito di competenza (competenza e ambito che si sono presi senza chiedere nulla a nessuno, auto-nominandosi guide illuminate per il bene dell’umanità…)
“Non puoi tenere un gregge che non riesci a nutrire. In altre parole la conservazione può esigere la cernita e l’eliminazione per mantenere l’equilibrio tra il numero di ciascuna specie in rapporto ad un dato habitat. Mi rendo conto che si tratta di un argomento scottante, ma resta il fatto che l’umanità è parte del mondo vivente”.
“Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione”.
La riunione del Bilderberg seguirà quella di suo gruppo gemello, la Commissione trilaterale, che si riunirà presso il Four Seasons Resort a Dublino, in Irlanda, 6-10 maggio. I dirigenti del gruppo Bilderberg partecipano anche alla riunione “trilateralista”, per mappare la loro agenda comune. Saranno circa 300 i presenti agli incontri della Commissione trilaterale, che verranno condotte dietro i sigillati e custoditi piani dell’albergo. Saranno circa 100 invece i presenti al Bilderberg, per cui l’intero resort verrà blindato dietro a plotoni di polizia e guardie di sicurezza privata.
Il gruppo Bilderberg spera di mantenere la recessione globale per almeno un altro anno, secondo un consulente finanziario internazionale che si occupa personalmente di molti di loro. Questo perché, tra i diversi motivi, il gruppo Bilderberg spera ancora di creare un “servizio di tesoreria” globale nell’ambito delle Nazioni Unite (O.N.U.). Il gruppo Bilderberg intraprese questa missione nella primavera scorsa durante la riunione in Grecia, ma lo sforzo fu bloccato dai nazionalisti in Europa e Stati Uniti. “Nazionalisti” (una parolaccia per il Bilderberg) hanno contestato la cessione della sovranità monetaria all’O.N.U.
Fonti dell’A.F.P. (American Free Press) hanno sottolineato le parole del Presidente francese Nicolas Sarkozy, che in un discorso il 29 marzo nella notoriamente di sinistra Columbia University disse, “Noi dobbiamo inventare un nuovo ordine monetario mondiale”.
Chiaramente si riferiva al recentemente proposto al mondo: “dipartimento di tesoreria”.
L’obiettivo finale del Bilderberg rimane invariato: trasformare l’O.N.U. in un governo mondiale con “gli Stati-nazione” ridotti al ruolo di riferimenti puramente geografici. L’Unione europea sta diventando un’unica entità politica, sarà seguita dall'”Unione americana” e, infine, dall'”Unione di Asia-Pacifico”. L'”Unione americana” si prefigge di includere l’intero emisfero occidentale, tra cui Cuba e altre isole al largo.
Come l’Unione europea, L'”A.U.” avrà un legislatore, una Commissione esecutiva e un capo dello stato, che potrà imporre le leggi sui paesi membri. Ci dovrà essere una valuta comune simile all’Euro, oltre alla rimozione dei simboli di ciascun Stato membro attestanti la sovranità. L'”Unione Asia-Pacifico”, o “A.P.U.” dovrà seguire un percorso simile.
Ma la crescente percezione, da parte dell’opinione pubblica, dell’agenda del male del Bilderberg e della trilaterale, è emersa come un ostacolo significativo. Per decenni, fino al 1975, quando emerse The Spotlight, il black-out della popolazione mondiale rispetto a queste entità sovranazionali era completo al 100% in tutto il mondo. (The Spotlight fu l’antenato dell’attuale A.F.P.).
Oggi, in Europa, i maggiori networks parlano di entrambi i gruppi in maniera decisa, dedicando loro anche l’attenzione della prima pagina.
Negli Stati Uniti, giornali indipendenti e stazioni danno ampia copertura al gruppo Bilderberg.
Ma i principali quotidiani e le emittenti di rete mantengono un sostanziale e completo blackout informativo negli Stati Uniti. Ecco perché i loro dirigenti hanno frequentato questi incontri promettendo la durata del segreto. I proprietari ipocriti del Washington Post hanno frequentato il Bilderberg dal 1954. Il presidente del Post’s, Donald Graham e l’editore associato, Jimmy Lee Hoagland, hanno frequentato ogni riunione per anni.
Ma al crescere della sensibilizzazione dell’opinione pubblica, cresce la resistenza patriottica. C’è forte resistenza in tutta Europa per l’aumento dei poteri dell’UE a discapito delle sovranità nazionali. Negli Stati Uniti vi è crescente resistenza al proposto accordo di libero scambio nordamericano, che eliminerebbe i confini tra Stati Uniti, Messico e Canada. Il NAFTA è in espansione, nell’ambito dei piani Bilderberg-trilaterale, per includere l’intero emisfero e diventare “Unione americana”.
Negli anni ’90, il gruppo Bilderberg era fiducioso che l'”Unione americana” sarebbe stata realizzata entro l’anno 2000. Un decennio più tardi, stanno ancora combattendo — e perdendo — la battaglia.
Paese: | Nome: | Occupazione |
---|---|---|
BEL | Davignon, Etienne F. | Honorary Chairman, Bilderberg Meetings; Vice Chairman, Suez Tractebel |
DEU | Ackermann, Josef | Chairman of the Management Board and the Group Executive Committee, Deutsche Bank AG |
USA | Alexander, Keith B. | Director, National Security Agency |
GRC | Alogoskoufis, George | Member of Parliament |
USA | Altman, Roger C. | Chairman and CEO, Evercore Partners, Inc. |
GRC | Arapoglou, Takis | Chairman and CEO, National Bank of Greece |
TUR | Babacan, Ali | Minister of State and Deputy Prime Minister |
GRC | Bakoyannis, Dora | Minister of Foreign Affairs |
NOR | Baksaas, Jon Fredrik | President and CEO, Telenor Group |
PRT | Balsemão, Francisco Pinto | Chairman and CEO, IMPRESA, S.G.P.S.; Former Prime Minister |
FRA | Baverez, Nicolas | Partner, Gibson, Dunn & Crutcher LLP |
ITA | Bernabè, Franco | CEO Telecom Italia SpA |
SWE | Bildt, Carl | Minister of Foreign Affairs |
SWE | Björklund, Jan | Minister for Education; Leader of the Lìberal Party |
CHE | Blocher, Christoph | Former Swiss Counselor; Former Chairman and CEO, EMS Group |
FRA | Bompard, Alexandre | CEO, Europe 1 |
USA | Boot, Max | Jeane J. Kirkpatrick Senior Fellow for National Security Studies, Council on Foreign Relations |
AUT | Bronner, Oscar | Publisher and Editor, Der Standard |
FRA | Castries, Henri de | Chairman of the Management Board and CEO, AXA |
ESP | Cebrián, Juan Luis | CEO, Grupo PRISA |
BEL | Coene, Luc | Vice Governor, National Bank of Belgium |
USA | Collins, Timothy C. | Senior Managing Director and CEO, Ripplewood Holdings, LLC |
GRC | David, George A. | Chairman, Coca-Cola Hellenic Bottling Co. (H.B.C.) S.A. |
GRC | Diamantopoulou, Anna | Member of Parliament |
ITA | Draghi, Mario | Governor, Banca d’Italia |
USA | Eberstadt, Nicholas N. | Henry Wendt Scholar in Political Economy, American Enterprise Institute for Public Policy Research |
DNK | Eldrup, Anders | President, DONG Energy A/S |
ITA | Elkann, John | Chairman, EXOR S.p.A.; Vice Chairman, Fiat S.p.A. |
DEU | Enders, Thomas | CEO, Airbus SAS |
ESP | Entrecanales, José Manuel | Chairman, Acciona |
AUT | Faymann, Werner | Federal Chancellor |
USA | Ferguson, Niall | Laurence A. Tisch Professor of History, Harvard University |
IRL | Gleeson, Dermot | Chairman, AIB Group |
USA | Graham, Donald E. | Chairman and CEO, The Washington Post Company |
NLD | Halberstadt, Victor | Professor of Economics, Leiden University; Former Honorary Secretary General of Bilderberg Meetings |
NLD | Hirsch Ballin, Ernst M.H. | Minister of Justice |
USA | Holbrooke, Richard C. | US Special Representative for Afghanistan and Pakistan |
NLD | Hommen, Jan H.M. | Chairman, ING N.V. |
INT | Hoop Scheffer, Jaap G. de | Secretary General, NATO |
USA | Johnson, James A. | Vice Chairman, Perseus, LLC |
USA | Jordan, Jr., Vernon E. | Senior Managing Director, Lazard Frères & Co. LLC |
FIN | Katainen, Jyrki | Minister of Finance |
USA | Keane, John M. | Senior Partner, SCP Partners; General, US Army, Retired |
USA | Kent, Muhtar | President and CEO, The Coca-Cola Company |
GBR | Kerr, John | Member, House of Lords; Deputy Chairman, Royal Dutch Shell plc |
DEU | Klaeden, Eckart von | Foreign Policy Spokesman, CDU/CSU |
USA | Kleinfeld, Klaus | President and CEO, Alcoa Inc. |
TUR | Koç, Mustafa V. | Chairman, Koç Holding A.S. |
DEU | Koch, Roland | Prime Minister of Hessen |
TUR | Kohen, Sami | Senior Foreign Affairs Columnist, Milliyet |
USA | Kravis, Henry R. | Senior Fellow, Hudson Institute, Inc. |
INT | Kroes, Neelie | Commissioner, European Commission |
GRC | Kyriacopoulos, Ulysses | Chairman and Board member of subsidiary companies of the S&B Group |
FRA | Lagarde, Christine | Minister for the Economy, Industry and Employment |
INT | Lamy, Pascal | Director General, World Trade Organization |
PRT | Leite, Manuela Ferreira | Leader, PSD |
ESP | León Gross, Bernardino | General Director of the Presidency of the Spanish Government |
DEU | Löscher, Peter | CEO, Siemens AG |
GBR | Mandelson, Peter | Secretary of State for Business, Enterprise & Regulatory Reform |
INT | Maystadt, Philippe | President, European Investment Bank |
CAN | McKenna, Frank | Former Ambassador to the US |
GBR | Micklethwait, John | Editor-in-Chief, The Economist |
FRA | Montbrial, Thierry de | President, French Institute for International Relations |
ITA | Monti, Mario | President, Universita Commerciale Luigi Bocconi |
ESP | Moratinos Cuyaubé, Miguel A. | Minister of Foreign Affairs |
USA | Mundie, Craig J. | Chief Research and Strategy Officer, Microsoft Corporation |
CAN | Munroe-Blum, Heather | Principal and Vice Chancellor, McGill University |
NOR | Myklebust, Egil | Former Chairman of the Board of Directors SAS, Norsk Hydro ASA |
DEU | Nass, Matthias | Deputy Editor, Die Zeit |
NLD | Beatrix, H.M. the Queen of the Netherlands | |
ESP | Nin Génova, Juan Maria | President and CEO, La Caixa |
FRA | Olivennes, Denis | CEO and Editor in Chief, Le Nouvel Observateur |
FIN | Ollila, Jorma | Chairman, Royal Dutch Shell plc |
GBR | Osborne, George | Shadow Chancellor of the Exchequer |
FRA | Oudéa, Frédéric | CEO, Société Générale |
ITA | Padoa-Schioppa, Tommaso | Former Minister of Finance; President of Notre Europe |
GRC | Papahelas, Alexis | Journalist, Kathimerini |
GRC | Papalexopoulos, Dimitris | Managing Director, Titan Cement Co. S.A. |
GRC | Papathanasiou, Yannis | Minister of Economy and Finance |
USA | Perle, Richard N. | Resident Fellow, American Enterprise Institute for Public Policy Research |
BEL | Philippe, H.R.H. Prince | |
PRT | Pinho, Manuel | Minister of Economy and Innovation |
INT | Pisani-Ferry, Jean | Director, Bruegel |
CAN | Prichard, J. Robert S. | President and CEO, Metrolinx |
ITA | Prodi, Romano | Chairman, Foundation for Worldwide Cooperation |
FIN | Rajalahti, Hanna | Managing Editor, Talouselämä |
CAN | Reisman, Heather M. | Chair and CEO, Indigo Books & Music Inc. |
NOR | Reiten, Eivind | President and CEO, Norsk Hydro ASA |
CHE | Ringier, Michael | Chairman, Ringier AG |
USA | Rockefeller, David | Former Chairman, Chase Manhattan Bank |
USA | Rubin, Barnett R. | Director of Studies and Senior Fellow, Center for International Cooperation, New York University |
TUR | Sabanci Dinçer, Suzan | Chairman, Akbank |
CAN | Samarasekera, Indira V. | President and Vice-Chancellor, University of Alberta |
AUT | Scholten, Rudolf | Member of the Board of Executive Directors, Oesterreichische Kontrollbank AG |
USA | Sheeran, Josette | Executive Director, UN World Food Programme |
ITA | Siniscalco, Domenico | Vice Chairman, Morgan Stanley International |
ESP | Solbes, Pedro | Vice-President of Spanish Government; Minister of Economy and Finance |
ESP | Sophia, H.M. the Queen of Spain | |
USA | Steinberg, James B. | Deputy Secretary of State |
INT | Stigson, Bjorn | President, World Business Council for Sustainable Development |
GRC | Stournaras, Yannis | Research Director, Foundation for Economic and Industrial Research (IOBE) |
IRL | Sutherland, Peter D. | Chairman, BP plc and Chairman, Goldman Sachs International |
INT | Tanaka, Nobuo | Executive Director, IEA |
GBR | Taylor, J. Martin | Chairman, Syngenta International AG |
USA | Thiel, Peter A. | President, Clarium Capital Management, LLC |
DNK | Thorning-Schmidt, Helle | Leader ofThe Social Democratic Party |
DNK | Thune Andersen, Thomas | Partner and CEO, Maersk Oil |
AUT | Treichl, Andreas | Chairman and CEO, Erste Group Bank AG |
INT | Trichet, Jean-Claude | President, European Central Bank |
GRC | Tsoukalis, Loukas | President of the Hellenic Foundation for European and Foreign Policy (ELlAMEP) |
TUR | Ugur, Agah | CEO, Borusan Holding |
FIN | Vanhanen, Matti | Prime Minister |
CHE | Vasella, Daniel L. | Chairman and CEO, Novartis AG |
NLD | Veer, Jeroen van der | Chief Executive, Royal Dutch Shell plc |
USA | Volcker, Paul A. | Chairman, Economic Recovery Advisory Board |
SWE | Wallenberg, Jacob | Chairman, Investor AB |
SWE | Wallenberg, Marcus | Chairman, SEB |
NLD | Wellink, Nout | President, De Nederlandsche Bank |
NLD | Wijers, Hans | Chairman, AkzoNobel NV |
GBR | Wolf, Martin H. | Associate Editor & Chief Economics Commentator, The Financial Times |
USA | Wolfensohn, James D. | Chairman, Wolfensohn & Company, LLC |
USA | Wolfowitz, Paul | Visiting Scholar, American Enterprise Institute for Public Policy Research |
INT | Zoellick, Robert B. | President, The World Bank Group |
GBR | Bredow, Vendeline von | Business Correspondent, The Economist (Rapporteur) |
GBR | McBride, Edward | Business Editor, The Economist (Rapporteur) |
Haiti:Le vittime nascoste
Il destino dei bambini. C’è chi li vende come schiavi e chi li violenta. Caschi blu compresi. Sono 300mila le vittime di trafficanti di minori e pedofili. E chi deve difenderli ne abusa Bambini ridotti in schiavitù, abusati sessualmente, anche dai caschi blu che dovrebbero difenderli e vittime dei trafficanti di uomini.
È questa la tragica fotografia dei minori di Haiti, ancora prima del flagello provocato dal terremoto. Il dipartimento di Stato americano teme che siano 300mila i bambini coinvolti nel mercato di esseri umani. Haiti «è fonte e transito del traffico di uomini, donne e bambini per lavoro forzato e sfruttamento sessuale» scrive l’amministrazione Usa.
Fra i 90mila e i 300mila bambini vengono coinvolti nel famigerato sistema del restavek, che in creolo significa «stai con». In pratica i genitori poveri, che non riescono a mantenere i propri figli, li cedono a famiglie più abbienti. Oltre a un tetto sulla testa e a un piatto caldo ai bimbi dovrebbe venire garantita l’istruzione. In realtà molti restavek diventano schiavi domestici. Soprattutto le bambine, il 65% del totale con un’età dai 6 ai 14 anni, subiscono abusi sessuali. Altri 3mila minori vengono contrabbandati ogni anno con la vicina Repubblica Dominicana come schiavi domestici o per costringerli al lavoro forzato nell’agricoltura o nell’edilizia. I trafficanti guadagnano dagli 80 ai 100 dollari americani ogni baby servo. Le guardie di frontiera di Santo Domingo chiudono un occhio per 50 pesos, l’equivalente di due dollari e mezzo per bambino.
Secondo il dipartimento di Stato il traffico degli haitiani è indirizzato anche verso «le Bahamas, gli Stati Uniti, l’Europa, il Canada e la Jamaica». Ora si teme che il terremoto attiri ancor più gli avvoltoi del mercato dei bambini. Secondo l’Unicef e Save the children, prima della scossa, gli orfani di Haiti erano 380mila, 200mila dei quali avevano perso i genitori a causa dell’Aids. Quattro bambini su 10 vivevano già in catapecchie sovraffollate o con il pavimento in terra. Lo scorso settembre l’Fbi ha accusato l’americano Doug Perlitz di pedofilia ad Haiti. Perlitz raccoglieva fondi per aiutare i bambini più sfortunati dell’isola.
Se non sottostavano ai suoi voleri sessuali tornavano in strada. Nell’agosto 2007 ben 47 bambini sono stati «liberati» da un centro di adozione illegale dai loro parenti, dove vivevano come bestie. Tutti minori dai 2 ai 7 anni, provenienti da una regione poverissima, che erano finiti nella grinfie di trafficanti di affetto senza scrupoli. Anche i caschi blu sono stati accusati di abusi. Al cancello del palazzo presidenziale un militare di pace avrebbe offerto dolci e pochi dollari a ragazzine di 11 e 14 anni in cambio di sesso. Un’altra bambina sarebbe stata stuprata in una base navale dell’Onu.
Il dipartimento di Stato americano continua a denunciare che il giro di prostituzione, pure minorile, ad Haiti è «incoraggiato dai soldati di pace delle Nazioni Unite».