Archivi Blog
Il Grande Silenziamento dei Social
La scorsa settimana Silicon Valley ha messo a tacere il presidente. All’unisono, i giganti dei social media, con l’assistenza di Amazon e Apple, hanno eliminato il loro concorrente conservatore più popolare e hanno annunciato che le loro politiche di moderazione si sarebbero ora estese ad altre società. Nel frattempo, la CNN ha apertamente chiesto che Fox News fosse bandita dalla televisione via cavo, mentre un’importante rete radiofonica ha emesso nuove regole ai suoi host. Oltre a tutto ciò, il Congresso e l’Unione Europea hanno chiesto una nuova e potente regolamentazione sull’espressione online.

Mentre una manciata di miliardari non eletti dichiara la sovranità sull’espressione nel mondo digitale, se continua cosi dove potremo trovarci nei prossimi mesi? Twitter una volta si autoproclamò "il ministro della libertà di parola del partito per la libertà di parola" opponendosi gli appelli del Congresso affinché vietasse la registrazione sul sito di terroristi, proclamando che "la capacità degli utenti di condividere liberamente le proprie opinioni - comprese le opinioni che molte persone potrebbero non essere d'accordo o trovare ripugnante ”- era la sua missione. In effetti, la maggior parte delle prime piattaforme sociali enfatizzava la libertà di parola sopra ogni altra considerazione. Nel corso degli anni, questo sogno utopico ha lasciato il posto a un'enfasi sulla "sana conversazione". Tuttavia, per la maggior parte della loro esistenza, le piattaforme di social media hanno in gran parte evitato di censurare i funzionari eletti negli Stati Uniti anche se hanno cancellato gli account dei leader stranieri. Tutto è cambiato l'anno scorso quando la Silicon Valley ha iniziato per la prima volta a etichettare i tweet del presidente Trump come "contestati" e "falsi". Man mano che segmenti progressivi del pubblico hanno abbracciato questa nuova censura, le piattaforme sono passate da semplici post di verifica dei fatti all'eliminazione completa e al minacciare entita politiche e legislative.
I tribunali hanno più volte stabilito che l'account Twitter di Trump è uno sbocco ufficiale del governo e quindi gli è vietato bloccare gli utenti con cui non è d'accordo. Come può allora un'azienda privata stabilire regole di "discorso accettabile" per una pubblicazione governativa o metterla a tacere?
Forse più preoccupante è che le regole sull'espressione non sono solo piu legge negli spazi sociali. Uber, Lyft e Airbnb hanno vietato l'utilizzo dei loro servizi da parte di coloro il cui discorso politico online e offline è stato ritenuto inaccettabile. L'anno scorso Facebook ha esteso la sua portata al mondo offline, vietando alcuni tipi di richieste di protesta e consentendone altri.
È stato uno spettacolo straordinario vedere i legislatori democratici e la stampa lamentarsi del fatto che il Congresso non avesse il potere di mettere a tacere le voci con le quali non è d'accordo e invece esortare Silicon Valley a esercitare l'unico potere che possiede: la capacità di mettere a tacere qualsiasi voce dal mondo digitale . E questo appello è venuto dagli stessi legislatori che una volta avevano condannato le piattaforme sociali come pericolosi monopoli.
Inoltre, gli annunci secondo cui le società stavano sospendendo definitivamente il presidente non facevano riferimento a potenziali attività illegali vietate dalla legge, ma piuttosto dal fatto che dargli la possibilita
` di comunicare con la nazione rappresentava un rischio troppo grande per la democrazia.
Le stesse società non ebbero altra scelta che rimuovere Trump o affrontare un’ira ancora maggiore dalla nuova maggioranza democratica al Congresso. Anche l’ACLU, nella sua condanna della sospensione di Trump da parte di Twitter, ha riconosciuto le “realtà politiche” dell’amministrazione entrante. I gruppi di attivisti si sono affrettati a rivendicare il merito di aver messo a tacere Trump, facendo riferimento alle discussioni di alto livello che avevano avuto con la leadership di Twitter. Sebbene vi sia stato un ampio sostegno alle azioni della Silicon Valley, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha avvertito dei pericoli nel mettere a tacere un capo di stato democraticamente eletto. Inoltre, mentre i Democratici sono strettamente concentrati sul presente, in un mondo in cui i legislatori e i gruppi di attivisti possono esercitare il potere monopolistico dei social media per silenziare le voci dissenzienti, cosa significa impedire a un futuro Congresso Repubblicano di usare quegli stessi poteri per mettere a tacere i Democratici ? Tale è il pendio scivoloso su cui ci troviamo. E che dire delle alternative alle piattaforme della Silicon Valley? Le società di social media hanno a lungo sostenuto di non essere monopoli in quanto è possibile che i concorrenti li sfidino.

Il clone di Twitter Parler era emerso proprio come un concorrente di questo tipo, raggiungendo il numero uno sull’App Store di Apple questa settimana mentre i conservatori si affollavano sulla sua piattaforma minimamente moderata. Eppure in pochi giorni Apple e Google ne avevano vietato la vendita dai rispettivi app store e bandita dai dispositivi mobili. Il provider di cloud hosting di Parler, Amazon Web Services, lo ha sfrattato, portando il sito offline fino a quando un provider di cloud conservatore non ha accettato di ospitarlo. Eppure, anche se potra` sopravvivere in qualche modo, senza un’app per smartphone ed essendo inserito nella lista nera dalla maggior parte dei fornitori di servizi, Parler sarà solo l’ombra di se stesso. Nel compiere questi passi, la Silicon Valley ha citato la mancanza di una forte moderazione dei contenuti da parte di Parler come motivo per l’eliminazione.
Nelle loro lettere a Parler, le società chiedevano che adottasse politiche di espressione accettabili identiche alle loro. Anche i media offline non sono immuni. I canali televisivi devono stipulare contratti con le compagnie via cavo per trasmetterli nelle case, i programmi radiofonici devono essere ospitati dalle stazioni e persino i giornali indipendenti devono avere siti Web e app mobili. Con la diminuzione delle agenzie di stampa locali, è importante notare che non importa quanto alcuni possano essere indipendenti dal punto di vista editoriale, tutti dipendono ancora dai provider di cloud, dagli app store, dai provider di servizi Internet, ecc. All’indomani degli eventi di mercoledì al Campidoglio, la CNN apertamente ha chiesto alle compagnie via cavo di abbandonare Fox News, mentre Cumulus Media ha emesso nuove regole di espressione accettabile ai suoi conduttori radiofonici conservatori.
Dove ci lascia questo? I fondatori della nazione hanno scelto di non dare al Congresso il potere di mettere a tacere nessuno nello Studio Ovale, se non per rimuoverlo attraverso l’impeachment. Questa settimana ci ha insegnato che una manciata di miliardari in California ha essenzialmente quel potere. La scomparsa quasi totale di Trump dal mondo digitale serve come un duro promemoria di questo. Il sostegno quasi unanime della nuova maggioranza democratica a questo divieto significa che la Silicon Valley è ora incoraggiata a eliminare qualsiasi voce, non importa quanto potente. Crea una pericolosa normalizzazione del silenziare il dissenso. La volontà di Uber, Lyft e Airbnb di bannare alcuni utenti per discorsi politici mostra che mentre i tentacoli delle aziende tecnologiche raggiungono altri settori, sta emergendo una nuova era di esclusione sociale permanente, proprio come il programma di “credito sociale” della Cina.
Per alcuni, la ritrovata enfasi sulla lotta alla “disinformazione”, con società private come curatrici di espressioni ammissibili e definitori di “verità”, potrebbe sembrare uno sviluppo positivo. Dopo tutto, minacce di violenza, razzismo, sessismo, doxing, sedizione, consigli medici dannosi e simili sono dannosi per la società. Eppure i miliardari che possono mettere a tacere i presidenti, un Congresso che può mettere a tacere il dissenso e le società private che decidono cosa è “meglio” per la nazione e cosa costituisce “verità” rappresentano una minaccia esistenziale per la democrazia. Alla fine, il futuro stesso della nostra società condivisa dipende dalla capacità di Silicon Valley di bilanciare la moderazione ponderata con la libertà di parola. Forse la risposta è che le società tecnologiche diventino esse stesse democrazie e lasciano che la società decida cosa è meglio.

Neovitruvian
La censura dei social media e` sempre piu` pesante, aiutami a sopravvivere con una donazione
2,00 €
Consiglieri del governo suggeriscono di dare “braccialetti identificativi” agli inglesi senza coronavirus
Le persone senza braccialetto non potranno entrare in negozi o bar e viaggiare.

Esperti comportamentali che consigliano il governo britannico hanno suggerito di dare alle persone che risultano negative al test del coronavirus braccialetti che consentirebbero loro di viaggiare ed entrare nei luoghi di ritrovo, mentre coloro che non possiedono il braccialetto dovranno rimanere sotto lockdown.
Il Behavioral Insights Team (BIT) ha prodotto un rapporto in PDF in cui elogia l’esempio della Slovacchia, dove il 97% delle persone che il governo voleva testare ha aderito.
La cifra era così alta perché le autorità sanitarie hanno detto a coloro che hanno rifiutato il test che avrebbero continuato a essere soggetti a misure di lockdown e coprifuoco, mentre a coloro che hanno accettato sono stati consegnati certificati cartacei che consentono loro di esercitare le loro libertà.
Un sistema simile è ora allo studio per i britannici che “recupererebbero alcune libertà se risultassero negativi” indossando braccialetti “per riconoscerli più facilmente”.
Coloro che hanno risposto all’idea l’hanno liquidata come “tirannia medica”, anche se è probabile che un gran numero di persone aderirebbe se ciò significasse tornare a una parvenza di normalità.
Presumibilmente, i braccialetti o qualcosa di simile verrebbero usati anche per distinguere coloro che hanno preso il vaccino COVID.
Ciò darebbe quindi agli aeroporti, agli stadi, ai bar, ai ristoranti e agli operatori del trasporto pubblico la libertà di bloccare chiunque non abbia il braccialetto.
I braccialetti dovrebbero anche utilizzare la “tecnologia intelligente” in modo che possano essere scansionati per evitare che le persone facciano copie fraudolente, il che significa che potrebbero essere utilizzati anche come dispositivi di tracciamento.
Una soluzione piu` probabile e che viene spinto dal World Economic Forum nell’ambito della loro agenda del “Great Reset”, è che le persone dovranno scaricare un’app che mostra se sono risultati negativi al COVID o hanno preso il vaccino.

Neovitruvian
La censura dei social media e` sempre piu` pesante, aiutami a sopravvivere con una donazione
2,00 €
Paura come forma di controllo: La Fake News dei Fuochi in Amazzonia
Per tutta questa settimana, i media mainstream hanno cercato di spaventarti con storie strazianti sugli incendi in Amazzonia.
Una storia del Washington Post intitolata “Bolsonaro, Trump e i nazionalisti che ignorano il disastro climatico” cita Vitor Gomes, uno scienziato ambientale dell’Università Federale di Para:
“Non ricordo incendi simili in passato.”
Secondo la BBC:
La foresta pluviale amazzonica del Brasile ha registrato un numero record di incendi quest’anno, secondo i nuovi dati delle agenzie spaziali.
Il National Institute for Space Research (Inpe) ha dichiarato che i suoi dati satellitari hanno mostrato un aumento dell’84% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Secondo NPR:
Secondo questo attivista ambientalista recidivo:
Gli incendi hanno generato un hashtag – #PrayforAmazonia – e attirato l’inevitabile competizione (ed esibizione) di virtu` da parte dei “santi viventi”, con Jennifer Lopez, Madonna, Leonardo DiCaprio e Kris Jenner tra coloro che hanno espresso con entusiasmo la loro preoccupazione sui social media.
Anche i politici sono saltati sul carro:
Tuttavia quasi tutto quello che hai letto o sentito parlare degli incendi in Amazzonia nei media mainstream è #FakeNews.
Come molte delle storie di terrorismo ambientale che periodicamente attanagliano i mass media, è un panico che è stato deliberatamente e cinicamente alimentato da gruppi di eco-attivisti di sinistra per una serie di scopi:
- Generare isteria pubblica al fine di scatenare azioni governative costose e inutili che nessuna sobria analisi costi-benefici potrebbe mai giustificare
- Aumentare la “consapevolezza” – e, per estensione, il denaro – per la causa verde
- Screditare i conservatori, specialmente quelli che sono propriamente scettici sull’agenda verde, come il presidente Trump e il suo omologo brasiliano Jair Bolsonaro
- Rafforzare nell’immaginazione popolare l’idea che la crescita economica e le espressioni della sovranità nazionale – in questo caso gli interessi degli agricoltori brasiliani – sono intrinsecamente dannose per l’ambiente
- Promulgare l’idea comune che l’Amazzonia è il “polmone del pianeta” e quindi sacrosanta e inviolabile più o meno allo stesso modo degli orsi polari, dei ghiacciai, delle isole del Pacifico, della Grande barriera corallina, ecc.
- Prestare falsa credibilità all’affermazione della sinistra globale secondo cui il pianeta sta vivendo una #EmergenzaClimatica
Invocare lo spettro del Green New Deal. - Sfruttare l’insaziabile richiesta dei media mainstream di storie di terrorismo ambientale, specialmente nella “stagione sciocca” di agosto quando mancano notizie vere
Ecco la verità sugli incendi dell’Amazzonia:
Gli incendi sono principalmente su terreni agricoli, non sulla foresta pluviale vergine …
Non c’è nulla di anormale in questa stagione di incendi
Anche la NASA lo ammette!!!
La deforestazione sta diminuendo non aumentando
La foresta pluviale amazzonica NON produce il 20% dell’ossigeno del mondo (h / t Dennis Ambler)
Da un articolo del New York Times del 2014 di Nadine Unger, assistente professore di chimica dell’atmosfera a Yale:
Inoltre, è un mito che la fotosintesi controlla la quantità di ossigeno nell’atmosfera.
Anche se tutta la fotosintesi sul pianeta venisse fermata, il contenuto di ossigeno nell’atmosfera cambierebbe di meno dell’1 percento.
La foresta pluviale amazzonica è spesso percepita come il polmone del pianeta.
Infatti, quasi tutto l’ossigeno che l’Amazzonia produce durante il giorno rimane lì e viene riassorbito dalla foresta di notte.
In altre parole, la foresta pluviale amazzonica è un sistema chiuso che utilizza tutto il proprio ossigeno e anidride carbonica.
Non e` stata sempre foresta pluviale … (h / t Dennis Ambler)
Da un articolo del 2008 “Brasile: l’Amazzonia antica in realtà era altamente urbanizzata”
Usando le immagini satellitari, gli scienziati hanno scoperto i resti di città un tempo densamente popolate nel Brasile occidentale, un’area che si pensava fosse una foresta vergine.
Il rapporto dell’edizione di venerdì della rivista Science descrive gruppi di città e piccoli villaggi collegati da complesse reti stradali e disposti attorno a grandi piazze centrali. Le ricerche hanno anche scoperto segni di agricoltura, gestione delle zone umide e allevamenti ittici negli antichi insediamenti che ora sono quasi completamente coperti dalla foresta pluviale.
Come ha scritto il professor Philip Stott, professore emerito di biografia alla School of Oriental and African Studies, University of London, nel 2003:
Alla fine dell’ultima era glaciale – da circa 12.000 a 18.000 anni fa – i tropici erano coperti da prati stagionali di savana, più freschi e molto più secchi di adesso. Non c’erano foreste pluviali nella penisola malese e in gran parte dell’Amazzonia e, nonostante il crescente sviluppo umano dello spazio forestale, esistono ancora più foreste pluviali di quante ne esistessero allora.
Qualunque cosa dicano i gretini del mondo, non esiste una regola adamantina secondo cui il Brasile – o i suoi vicini – debbano rimanere perennemente coperti di foreste pluviali.
Google vince la causa, potra` continuare a utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale sugli utenti senza consenso
Un giudice federale ha respinto una causa che affermava che l’uso non consensuale della tecnologia di riconoscimento facciale di Google viola i diritti alla privacy degli utenti, consentendo al gigante della tecnologia di continuare a scannerizzare e memorizzare i propri dati biometrici.
La causa, presentata nel 2016, ha affermato che Google ha violato la legge dello stato dell’Illinois raccogliendo dati biometrici – biologicamente unici per gli utenti come le impronte digitali – senza il loro consenso. I dati sono stati raccolti dalle loro immagini memorizzate su Google Foto.
I querelanti volevano più di $ 5 milioni di danni per “centinaia di migliaia” di utenti colpiti, sostenendo che la scansione non autorizzata dei loro volti era una violazione dell’Irish Biometric Information Privacy Act, che bandisce completamente la raccolta di informazioni biometriche senza consenso.
Google ha replicato che i querelanti non avevano diritto ad alcun risarcimento, in quanto non erano stati danneggiati dalla raccolta dei dati. Sabato, il giudice distrettuale degli Stati Uniti, Edmond E. Chang, si è schierato dalla parte del gigante della tecnologia, dichiarando che i querelanti non avevano subito alcun “danno concreto” e ha respinto la causa.
Oltre a consentire a Google di continuare la pratica, la sentenza potrebbe avere implicazioni per altri casi pendenti contro Facebook e Snapchat. Entrambe le società sono attualmente citate in giudizio per aver violato le stesse regole del caso in Illinois.
Tra il crescente allarme degli attivisti della privacy, la scansione biometrica è diventata sempre più onnipresente negli ultimi anni. La tecnologia è stata dispiegata negli aeroporti americani, nelle ferrovie russe e dalla polizia britannica, nonostante sia inaffidabile e non regolamentata nella maggior parte delle giurisdizioni.
Il riconoscimento facciale può essere utilizzato per identificare i volti nelle folle dai filmati CCTV, tenere traccia dei movimenti delle persone sulle reti di trasporto pubblico e monitorare i luoghi pubblici per i criminali ricercati. In Irlanda, la tecnologia viene utilizzata in maniera meno orwelliana, dove viene usata per monitorare le mungiture delle mucche da latte.
Oliver Stone: Uno nuovo passo verso il “totalitarismo” e il “capitalismo di sorveglianza”
Il regista Oliver Stone ritiene che Pokemon Go sia uno strumento in grado di raccogliere grandi quantità di dati sui propri utenti e rappresenta un passo verso la “società dei robot”.
Il direttore di Platoon, Wallstreet e JFK era al Comic-Con 2016 di San Diego per parlare del suo nuovo film Snowden. Considerando il tema del film, durante l’intervento si discuteva di NSA, privacy online e sorveglianza governativa. Una delle domande ha permesso ad Oliver Stone di scagliarsi contro il recente tormentone globale: Pokemon Go.
“Si tratta di un nuovo tipo di invasione”, sostiene Stone. “Nessuno ha mai visto, nella storia del mondo, qualcosa di simile a Google. E ‘ il business che cresce piu` velocemente, e ha investito enormi quantità di denaro nella sorveglianza, ovvero nel data-mining. Stanno eseguendo operazioni di data-mining con ogni persona presente in questa stanza in modo da registrare informazioni su ciò che state acquistando, su cio` che vi piace, e, soprattutto, sul vostro comportamento “.
–CBS News, Oliver Stone: Pokemon Go is “totalitarianism”
Oliver Stone sostiene che Pokemon Go è un ulteriore passo verso il “capitalismo di sorveglianza”.
“Pokemon Go lo sfrutta appieno, e` ovunque. E ‘quello che alcuni chiamano il capitalismo di sorveglianza. E ‘ “la nuova fase “, ha detto. “Vedrete una nuova societa, una societa
robotica, dove sapranno come vi comporterete fornendovi cio` che corrisponde ai vostri bisogni apparenti. E ‘cio` che viene comunemente chiamato totalitarismo “.
– Ibid.
Il pannello di “Snowden” al Comic-Con 2016 di San Diego.
Poco dopo il lancio del gioco, gli osservatori, si preoccuparono per la massiccia quantità di permessi richiesti da Pokemon Go al momento dell’installazione. Il gioco infatti richiede l’accesso completo all’account Google degli utenti iOS. Anche se il sviluppatore di giochi Niantic sostiene di aver risolto questo problema, l’applicazione raccoglie ancora enormi quantità di dati.
Niantic può raccogliere – tra le altre cose – il tuo indirizzo e-mail, l’indirizzo IP, la pagina Web che si stava utilizzando prima di accedere a Pokémon Go, il nome utente e la tua posizione. E se si utilizza l’account Google per fare il login da un dispositivo iOS, a meno che non si revochi specificamente l’accesso, Niantic puo` utilizzare l’intero account Google. Ciò significa che la Niantic ha la possibilita` di leggere e scrivere nella tua casella di posta elettronica, in Google Drive, e in altro ancora. (Significa anche che se i server Niantic vengono infettati, chi ha hackerato i server avrebbe potenzialmente accesso a tutti gli account di Google registrati. Possiamo con certezza dire che l’enorme popolarita` del gioco ha reso i server un bersaglio per gli hacker. Dato il numero di bambini che ci giocano, ognuno di noi puo` trarre delle logiche conclusioni sulle terribili conseguenze.) È possibile controllare se Niantic ha accesso al tuo account Google qui.
Potrebbe anche condividere queste informazioni con altri soggetti, tra cui la Pokémon Company che ha co-sviluppato il gioco, “fornitori di servizi di terze parti,” e “terzi” per condurre “ricerche e analisi, profili demografici, e altri scopi analoghi.” inoltre, può condividere tutte le informazioni che raccoglie con le forze dell’ordine in risposta ad una denuncia in sede giudiziaria, per tutelare i propri interessi, o interrompere attivita` “illegali, immorali, o legalmente perseguibili.”
Ora, nessuna di queste disposizioni sulla privacy sono di per sé uniche. Applicazioni che si basano su sistemi di geo localizzazione come Foursquare o Tinder possono e fanno cose simili. Ma Pokémon Go con le sue dettagliate mappe del territorio, in combinazione con la sua crescente popolarità, potrebbe diventare l’applicazione basata sulla geolocalizzazione che fornisce i migliori e piu` dettagliati grafici sociali.
– Buzzfeed News, “You Should Probably Check Your Pokémon Go Privacy Settings”
Il senatore Al Franken, un senatore democratico di alto livello nel Senate Privacy and Technology Subcommittee ha recentemente inviato una lettera a Niantic esprimendo preoccupazioni sulla privacy.
La lettera osserva che Pokémon Go raccoglie il profilo e le informazioni dell’account, i dati relativi all’ubicazione, e i dati “ottenuti attraverso Cookies e Web Beacons.” Il gioco richiede anche permessi quali il controllo della vibrazione e evitare che il telefono vada in stand by. Franken vuole sapere quali sono le informazioni e le funzioni esistenti per sostenere e migliorare i servizi, e ciò che viene raccolto per “altri scopi”.
Io sono preoccupato per la misura in cui Niantic raccolga inutilmente dati, sull’uso e la condivisione di una vasta gamma di informazioni personali senza il consenso degli utenti “.
– arstechnica, Sen. Franken asks Pokémon Go creator: Why all the privacy problems?
Alcuni potrebbero sostenere che gia` parecchie applicazioni raccolgano tutte queste informazioni e che non c’è nulla di nuovo sotto il sole. È corretto. Pokemon Go è semplicemente un ulteriore passo verso il controllo incrementale ad alta tecnologia, dove gli utenti vengono attirati in posizioni specifiche e monitorati durante tutto il tempo.
Se si butta una rana in una pentola con acqua bollente, cerchera` freneticamente di uscire. Ma se la si inserisce delicatamente in una pentola di acqua tiepida e si accende il fuoco aumentandolo gradualmente, essa galleggerà tranquillamente. Mentre l’acqua si riscalda la rana affonderà in uno stato di torpore, per poi venir bollita. Un po cio
che sta accadendo alla nostra societa` dove gradualmente veniamo abituati ad idee che ci porteranno all’autodistruzione.
Isis: Una creazione della CIA per giustificare la guerra all’estero e repressione in territorio americano
Attraverso titoli terrificanti e video scioccanti, l’ISIS viene utilizzata come strumento per giustificare la guerra in Medio Oriente e per provocare paura e panico in tutto il mondo. No, questa non è una “teoria della cospirazione”, è semplicemente il più vecchio trucco utilizzato dall’elite. L’ISIS è stata creata dalle forze che la combattono.
Fin dalla creazione delle nazioni democratiche – quando ancora l’opinione pubblica contava – la classe politica era posta di fronte ad un dilemma: La guerra è necessaria per ottenere il potere, la ricchezza, e il controllo, ma il pubblico ha la tendenza ad essere contrario ad essa. Cosa fare? La risposta è stata trovata decenni fa ed è ancora utilizzata con successo oggi: Creare un nemico così terrificante che le masse implorino il governo di andare in guerra.
Questo è il motivo dell’esistenza dell’ISIS. Questo è il motivo per cui i video delle decapitazioni sono così “ben prodotti” e pubblicizzati in tutto il mondo attraverso i media mainstream. Questo è il motivo per cui le fonti di notizie riportano regolarmente titoli allarmistici circa l’ISIS. Essi sono utilizzati per servire al meglio gli interessi delle élite mondo. Gli obiettivi sono: influenzare l’opinione pubblica per favorire l’invasione dei paesi del Medio Oriente, fornire un pretesto per l’intervento di una “coalizione” internazionale e produrre una minaccia nazionale che verrà utilizzata per togliere i diritti e aumentare la sorveglianza. In breve, l’ISIS è un altro esempio della tattica secolare utilizzata per creare un nemico terribile in modo spaventare le masse.
“Inoltre, mentre l’America diventa una società sempre più multi-culturale, potrebbe essere più difficile costruire un consenso su questioni di politica estera, tranne in circostanze di una minaccia esterna diretta.”
– Zbigniew Brzezinski, La Grande Scacchiera
Circa un decennio dopo l’invasione dell’Iraq (che è ancora una zona pericolosamente caotica), la maggior parte concorda sul fatto che la guerra si basò su false premesse. Il pubblico alla fine riconobbe che le “armi di distruzione di massa” abbondantemente propagandate da George W. Bush e Donald Rumsfeld erano una totale invenzione. Nonostante questo fatto, gli Stati Uniti ed i suoi alleati (insieme con il Consiglio delle Relazioni Estere e ad altri gruppi di opinione internazionali elitari) stanno ancora cercando di spingere la guerra in Medio Oriente, con la Siria come uno degli obiettivi primari. Mentre il pubblico in tutto il mondo occidentale fosse decisamente contro l’invasione non provocata della Siria, un unico evento mediatico ha cambiato completamente le carte in gioco: un breve video in cui un jihadista mascherato decapita un giornalista americano.
Titoli allarmistici e immagini drammatiche aiutano a fomentare sentimenti di rabbia nel mondo occidentale.
La protesta è stata immediata. Come potrebbe non esserlo stato? Girato in alta definizione, con una perfetta illuminazione cinematografica, i video delle decapitazioni sono messi a punto per generare una sensazione viscerale di orrore e terrore. Vestito con un abito arancione che ricorda quelli utilizzati nelle prigioni di Guantanamo Bay, un giornalista occidentale indifeso viene giustiziato da un fanatico barbaro vestito di nero, mentre agita in aria un coltello. Non esiste idea migliore per manipolare l’opinione pubblica al fine di scatenare una guerra. Come effetto “bonus”, il video suscita isteria anti-islamica in tutto il mondo, un sentimento che viene costantemente sfruttato dall’élite mondiale.
Poco dopo, viene dichiarata guerra all’ISIS, quasi come se fosse stato pianificato da mesi. In un’intervista con USA Today, l’ex direttore della CIA Leon Panetta ha dichiarato che gli americani stessi dovrebbero prepararsi per una guerra di 30 anni che si estenderà ben oltre la Siria:
“Penso che ci troviamo davanti ad una guerra di 30 anni,” , che dovrà estendersi oltre lo Stato islamico per includere minacce emergenti in Nigeria, Somalia, Yemen, Libia e altrove.
– USA Today, Panetta: ’30-year war’ and a leadership test for Obama
In sostanza, nel giro di pochi mesi, un gruppo terroristico letteralmente spuntato fuori dal nulla, causando caos nelle regioni che gli Stati Uniti e i loro alleati cercano di attaccare da anni. Il suo nome: Stato islamico siriano, o ISIS. Il nome stesso è simbolico e rivelatore. Perché un gruppo “islamico”, prende il nome da un’antica dea egizia? Forse perché è una delle figure preferite dell’elite occulte – i veri colpevoli dietro gli orrori del’ISIS.
CONTINUAZIONE DELLA STORIA
L’idea della CIA che finanzia un gruppo islamico per favorire i propri interessi politici non è esattamente “inverosimile”. In realtà, ci sono diversi casi evidenti nella storia recente in cui gli Stati Uniti hanno apertamente sostenuto i gruppi islamici estremisti (soprannominati “combattenti per la libertà” nei mass media). L’esempio più flagrante e ben documentato è la creazione dei mujaheddin in Afghanistan, un gruppo che è stato creato dalla CIA per attirare l’URSS in una “trappola afghana”. Il termine mujaheddin descrive “musulmani che lottano sul sentiero di Allah” e deriva dalla parola “jihad”. Il “grande nemico” di oggi era l’amico del passato. Un importante architetto di questa politica fu Zbigniew Brzezinski uno degli statisti più influenti nella storia degli Stati Uniti. Da JFK a Obama, Brzezinski è stato una figura importante che ha plasmato la politica degli Stati Uniti in tutto il mondo. Creò anche la Commissione Trilaterale con David Rockefeller. Nel seguente estratto da un’intervista del 1998, Brzezinski spiega come i mujaheddin sono stati utilizzati in Afghanistan:
Domanda: L’ex direttore della CIA, Robert Gates, ha dichiarato nelle sue memorie [“From the Shadows”], che i servizi segreti americani cominciarono ad aiutare i Mujahadeen in Afghanistan sei mesi prima dell’intervento sovietico. In questo periodo tu eri il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Carter. Hai quindi giocato un ruolo in questa vicenda. E ‘corretto?
Brzezinski: Sì. Secondo la versione ufficiale della storia, l’aiuto della CIA nei confronti dei Mujahadeen è iniziato nel corso del 1980, vale a dire, dopo che l’esercito sovietico invase l’Afghanistan, il 24 dicembre 1979. La realtà, segretamente custodita fino ad ora, è completamente diversa, infatti, fu il 3 luglio del 1979 la data in cui il presidente Carter firmò la prima direttiva per aiutare segretamente gli oppositori del regime filo-sovietico di Kabul. E quel giorno, ho scritto una nota al presidente in cui spiegai che a mio parere questi aiuti avrebbero provocato un intervento militare sovietico.
– Le Nouvel Observateur, l’intervento della CIA in Afghanistan
Il presidente Regan seduto con dei combattenti per la libertà Afghani e Pakistani
Pochi decenni dopo, questi “combattenti per la libertà” si sono trasformati in terroristi talebani, tra i quali Osama bin-Laden, inizialmente un agente della CIA e successivamente nemico pubblico n ° 1. Il gruppo è stato poi usato per giustificare la guerra in Afghanistan. Si tratta di uno dei numerosi esempi in cui è stato creato un gruppo islamico, finanziato e utilizzato per promuovere gli interessi degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno anche sostenuto la Fratellanza Musulmana in Egitto, il Sarekat Islam in Indonesia, il Jamaat-e-Islami in Pakistan, e il regime islamico di Arabia Saudita per contrastare la Russia.
“L’America non ha amici o nemici permanenti, solo interessi”
– Henry Kissinger
DETTAGLI DISCUTIBILI DELL’ISIS
L’ISIS è la nuova Al-Qaeda, completamente adattata ai tempi moderni. Spuntando dal nulla nel giro di pochi mesi, l’ISIS apparentemente si è assicurata un gran numero di risorse, armi, attrezzature multimediali high-tech e specialisti in propaganda. Da dove provengono i soldi e il know-how?
La storia del leader dell’ISIS, Abu Bakr al Baghdadi, è estremamente torbida. Secondo alcuni rapporti, al Baghdadi è stato arrestato dagli americani a Camp Bucca in Iraq per un certo numero di anni. Alcuni ipotizzano che è durante questo periodo che iniziò a collaborare con la CIA.
“Fu catturato dagli americani nel 2005 e venne trattenuto a Camp Bucca nel soffocante sud dell’Iraq per anni, anche se è difficile individuare le circostanze e la tempistica della sua liberazione. In ogni caso, fu libero dal 2010 e fu talmente attivo nel movimento jihadista che assunse il controllo del ramo iracheno di al Qaida dopo la morte dei due superiori “.
– Miami Herald, Who is Iraq’s Abu Bakr al Baghdadi, world’s new top terrorist?
Poco dopo il suo rilascio, al Baghdadi salì rapidamente tra i ranghi di Al-Qaeda, accumulò una fortuna, fu espulso da Al-Qaeda, e ora conduce l’ISIS. Venne supportato da forze esterne?
Durante la sua prima apparizione pubblica come capo dell’ISIS, al Baghdadi ha ordinato ai musulmani di obbedire a lui come “il leader al vostro comando.” E’ stato anche visto indossare un orologio costoso, probabilmente un Rolex, un Sekonda o un Omega Seamaster – tutti costano un paio di migliaia di dollari. Una scelta di moda strana per un leader che ha giurato di comabattere la “decadenza occidentale”
I video delle decapitazioni hanno fatto discutere molto.
Un propagandista di guerra non poteva chiedere uno strumento migliore per generare consenso.
Configurati per il massimo effetto teatrale, i video hanno dettagli discutibili. In primo luogo, perché le vittime prossime alla decapitazione sono così calme e tranquille? Inutile dire che una persona in procinto di essere sgozzata è in stato di panico e terrore. Perché non sgorgava sangue quando il coltello ha tagliato la gola della vittima? E, infine, perché il boia è mascherato? Perché si è preoccupato di indossarla? Perché, inoltre, parla con un accento inglese? Soprannominato “Jihadist John” dai giornali di scarsa qualità occidentali, è un modo per dire al pubblico che gli estremisti possono provenire da occidente in modo da essere dubbiosi anche del proprio vicino di casa.
Il materiale di propaganda utilizzato dall’ISIS è moderno e prodotto con attrezzature sofisticate e realizzato da produttori stagionati. La loro qualità è un gradino sopra la solita “propaganda islamica” che si trova in circolazione nel Medio-Oriente.
Naomi Wolf, l’autore ed ex consigliere di Bill Clinton ha attirato una valanga di critiche, quando ha espresso scetticismo riguardo l’ISIS chiedendo rigore giornalistico.
Il post venne cancellato
Naomi Wolf ha buone ragioni per parlare dell’ISIS. Nel suo libro del 2007, “The End of America”, la Wolf ha delineato 10 passi necessari ad un gruppo fascista (o governo) per distruggere il carattere democratico di uno stato-nazione e sovvertire le libertà sociali e politiche precedentemente esercitate dai suoi cittadini.
- Creare un nemico interno ed esterno terrificante
- Creare prigioni segrete in cui ha luogo la tortura
- Sviluppare una casta delinquente o forza paramilitare che non risponde ai cittadini
- Impostare un sistema di sorveglianza interno
- Molestare gruppi di cittadini
- Impegnarsi nella detenzione arbitraria e nel rilascio
- Avere come obiettivo individui chiave
- Controllare la stampa
- Trattare tutti i dissidenti politici come traditori
- Sospendere lo Stato di diritto
Mentre il pubblico nel mondo occidentale si affretta a etichettare chiunque metta in discussione una storia ufficiale come un “teorico della cospirazione”, il pubblico in Medio Oriente è molto scettico sull’ISIS e sulla sua cosiddetta “Jihad”. Ad esempio, in Libano e in Egitto, l’idea che l’ISIS sia una creazione degli Stati Uniti era così diffusa (funzionari di alto grado lo sostengono), che l’ambasciata americana a Beirut dovette negare tali voci.
Post facebook dell’ambasciata degli Stati Uniti a Beirut.
Per molti abitanti del Medio Oriente, le azioni e il modus operandi dell’ISIS sono sospetti. Il gruppo infatti sembra essere fatto su misura per aiutare gli Stati Uniti e la coalizione a raggiungere i suoi obiettivi militari in Medio Oriente.
Questa mappa mostra le attuali roccaforti ISIS. Come potete vedere, si trovano esattamente dove la coalizione ha cercato per anni di mettere le sue sporche mani.
Quando la minaccia ISIS si diffonderà ai paesi vicini, ciò consentirà attacchi militari non provocati contro varie nazioni. E’ solo una questione di tempo prima che gli attacchi aerei saranno considerati inefficaci e le truppe di terra diverranno necessarie. Alla fine, queste operazioni potranno completare un piano a lungo termine per ri-organizzare il Medio Oriente, eliminando eventuali minacce per Israele e aumentando significativamente la pressione sull’Iran, rimanendo l’unica forza islamica della regione.
L’ISIS UTILIZZATO PER LA REPRESSIONE INTERNA
Disgustati dai video delle decapitazioni, la maggior parte degli occidentali è a favore dell’annientamento dell’ISIS. Naturalmente, non si rendono conto che questo stesso fervore li porterà a diventare vittime dei loro stessi governi.
Dal protestare per la pace a protestare per la guerra. Un po’ di propaganda può essere efficace nel manipolare le idee del pubblico.
Nelle ultime settimane, l’ISIS ha emesso diverse minacce a paesi specifici, causando il panico in ogni uno di loro, spingendo i governi ad “agire”. Purtroppo, “agire” significa ridurre la libertà di parola aumentando la sorveglianza. Il Canada sta già utilizzando l’ISIS come un motivo per spiare i cittadini e sta lavorando su nuove leggi che permettono una maggiore sorveglianza.
“Il capo della agenzia di spionaggio del Canada ha detto che non ci sono segni di un attacco terroristico imminente contro il paese, ma le autorità stanno monitorando 80 sospetti terroristi canadesi che sono tornati a casa da violenti hot spot in tutto il mondo.
Coulombe ha detto che gli 80 sospetti non sono stati imputati a causa della difficoltà in corso nel raccogliere prove concrete contro di loro.
Il Ministro della Pubblica Sicurezza Steven Blaney ha detto che introdurrà nuovi strumenti legislativi nelle prossime settimane per aiutare le forze dell’ordine nel rintracciare i terroristi”
Blaney non ha fornito dettagli su ciò che queste nuove misure comporteranno.
– Toronto Sun, CSIS keeping watch on 80 Canadian terror suspects nationwide
Nel Regno Unito, i conservatori hanno presentato l'”Extremist Disruption Orders”, un elenco di regole senza precedenti che avranno gravi implicazioni sulla libertà di parola.
“I messaggi degli estremisti su Facebook e Twitter dovranno essere approvati preventivamente dalla polizia in base alle regole radicali previste dai conservatori.
Potrà essere impedito loro anche di parlare in occasione di eventi pubblici se rappresentano una minaccia per “il funzionamento della democrazia”.
Theresa May, il ministro degli Interni, getterà i piani per permettere ai giudici di vietare trasmissioni o proteste in alcuni luoghi, così come l’associazione a persone specifiche. ”
– The Telegraph, Extremists to have Facebook and Twitter vetted by anti-terror police
CONCLUDENDO
L’ISIS ha tutte le caratteristiche di un gruppo jihadista sponsorizzato dalla CIA, creato per facilitare la guerra all’estero e la repressione in patria. Se guardiamo la storia del “divide et impera” nel Medio-Oriente o i dettagli sospetti riguardanti l’ISIS e le ripercussioni della sua esistenza nel mondo occidentale, si può facilmente vedere come l’ISIS è la continuazione di un modello evidente. La domanda più importante da porsi è questa: Chi trae vantaggio dalla presenza dell’ISIS e del terrore che genera? Che cosa ci guadagna l’ISIS creando un video che provoca i più potenti eserciti del mondo? Gli attacchi aerei? D’altra parte, che cosa la classe dominante del mondo occidentale ha da guadagnarci? Ovviamente il denaro da guerra ed armi, il controllo del Medio Oriente, il sostegno ad Israele, l’aumento dell’oppressione e la sorveglianza sulle popolazioni nazionali e, infine, il mantenimento delle masse in un costante stato di terrore.
In breve, è stato ritenuto necessario alimentare il panico in tutto il mondo, attraverso il caos in Medio Oriente per arrivare ad un nuovo ordine mondiale. ‘Iside’, la dea egizia e madre di Horus, è il nome di una delle figure più importanti per l’elite massonica. Il loro motto? Ordo ab Chao … ordine dal caos.